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-o- Too late to die young -o-
16 Luglio 2009

Sadness e la porta degli inferi

“Le vecchie regole ed abitudini devono essere rifiutate ed abbandonate, così che qualcosa di nuovo possa essere creato.”
Michael Cretu
Nell’anno 1990 il compositore rumeno Michael Cretu pubblicava un album destinato a lasciare una impronta indelebile sulla produzione musicale internazionale degli anni 90.
Michael Cretu diede al suo progetto musicale il nome di Enigma, e il primo disco prodotto con tale gruppo fu MCMXC a.D.
Sadness, il primo singolo estratto dall’album, raggiunse il vertice di tutte le classifiche di vendita mondiali, divenendo il brano di maggior successo di quell’anno ed uno dei più fortunati singoli degli interi anni 90.
La commistione tra suoni elettronici di orientamento pop con inserti di canti gregoriani, all’epoca una vera innovazione, era destinata ad influenzare innumerevoli gruppi, alcuni tra i quali ebbero un notevole successo di pubblico, come i Gregorian Masters of Chant, che reinterpretavano dei classici della musica rock e pop in chiave “gregoriana”.

La stampa specializzata per descrivere questo nuovo genere coniò il termine “New Age music”, indicando nell’album di esordio degli Enigma una delle pietre miliari del genere stesso.
Tra le poche voci critiche vi furono quelle di alcune radio di orientamento cattolico, che stigmatizzarono quello che definirono il carattere apertamente blasfemo delle commistioni operate da Cretu.
Si trattò comunque di opinioni isolate, dal momento che il successo del progetto Enigma mise d’accordo pubblico e critica, facendo di MCMXC a.D uno dei dischi fondamentali degli anni 90, ed il singolo Sadness rimane tutt’ora uno degli esempi più evidenti del modo in cui le tematiche occulte possano essere diffuse ad una larga fetta della popolazione per mezzo della musica commerciale.

Occorre anche notare come l’intera operazione venne portata avanti in maniera esplicita, ed il video che accompagnò il singolo rappresentò una perfetta integrazione del testo, testo che si presenta come un omaggio al marchese De Sade; come si vedrà, la figura del celebre filosofo libertino funge solamente da filo conduttore per narrare di temi ben più complessi.
Sadness: l’analisi del video

La canzone è introdotta da un coro di monaci, che nel classico stile gregoriano recitano alcuni versi in latino:

 

Procedamus in pace
In nomine Christi, Amen…
Cum angelis et pueris, fideles inveniamur
Attollite portas, principes, vestras
et elevamini, portae aeternales
et introibit Rex Gloriae
Qius est iste Rex Glorie?Procediamo in pace
nel nome di Cristo, Amen
Con gli angeli e i bambini, troveremo i fedeli
Sollevate, porte, i vostri frontali
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi e questo re della Gloria?


Gli ultimi quattro versi  fanno parte del salmo 23 (24), intitolato “Ingresso nel tempio”.

Il concetto centrale è quello della porta, della soglia, concetto intorno al quale si sviluppa il video che accompagna la canzone stessa; in modo significativo Cretu ha scelto quale introduzione al proprio testo un canto cristiano che si conclude con una domanda, ed ovviamente la risposta che in seguito suggerirà sarà assai diversa da quella indicata dal salmo.
Le  immagini del video si aprono mostrando un giovane studente di un’ epoca passata, intento a compilare un testo servendosi di una penna e di un calamaio.

Lo studente di seguito si addormenta, ed al suo risveglio si ritrova all’interno di una cattedrale gotica in rovina, un chiaro riferimento ad un culto, quello cristiano, descritto come appartenente al passato, un culto del quale non rimangono che rovine.

 

Si vede quindi il giovane, che ora indossa un mantello con cappuccio rosso, mentre si avvicina ad una grande porta nera.
Giunto di fronte alla porta guarda verso l’alto, dove da uno squarcio sul soffitto si intravede la luce del cielo.

 

Vengono qui rappresentate le due vie della ricerca spirituale, la strada celeste e la via infera, simboleggiata dalla porta scura, una riproduzione della Porta dell’Inferno scolpita da Auguste Rodin sul finire del XIX secolo.
Il giovane studente appare titubante, e si sofferma impaurito ma anche incuriosito dinnanzi alla porta degli inferi.

Fa quindi la sua comparsa una figura femminile, una giovane e avvenente donna, una delle forme per mezzo delle quali secondo il folklore medioevale Satana si manifestava nelle vesti di tentatore, che si rivolge al giovane in modo seducente:

Sade, dit moi…
Sade, donne moi…
Sade dit moi qu’est ce que tu vas chercher ?
Le bien par le mal ?
La vertu par le vice ?
Sade dit moi pourquoi l’evangile du mal ?
Quelle est ta religion ou` sont tes fide`les ?
Si tu es contre Dieu, tu es contre l’homme.
Sade es-tu diabolique ou divin ?Sade, dimmi…

Sade, dammi…
Sade, dimmi: cosa vai cercando?
Il bene per mezzo del male?
La virtu’ dal vizio?
Sade, dimmi perche’ predichi il male?
Qual’e la tua religione, dove sono i tuoi fedeli?
se sei contro Dio, sei contro l’uomo.
Sade, sei diabolico o divino?

La figura del marchese De Sade, a cui le domande sono rivolte, è qui utilizzata per introdurre delle questioni a sfondo teologico.
In particolar modo, la prima domanda cela il tema centrale dell’intero testo: cosa vai cercando? Il bene per mezzo del male?
La possibilità del raggiungimento della salvezza per mezzo del peccato, del bene assoluto per via del perseguimento del male, sintetizza il fondamento di una contro-teologia che è stata fatta propria da diversi movimenti “eretici” nel corso dei secoli, una teologia alternativa che influenza tuttora alcuni culti chiave della modernità.
L’idea di fondo di tale credenza è che l’anima incarnata nel corpo terrestre per poter sollevarsi dalla propria condizione debba prima sperimentare la caduta più profonda, passando per la violazione delle leggi morali e la pratica di tutto ciò che nel proprio tempo è giudicato “peccato”.

L’anima in altre parole deve trasgredire ogni riferimento morale per poter raggiungere il punto più basso della propria natura.
Tale pratica nell’ambito esoterico è detta “via della mano sinistra”, e rappresenta propriamente una parodia del percorso iniziatico regolare per come è descritto dagli autori tradizionali, un percorso in cui simbolicamente l’iniziando passa attraverso una fase “nell’ombra”, simboleggiata dalla caverna, prima di riemergere nella luce con una nuova consapevolezza.
Nella via regolare il passaggio nell’ombra simboleggia la “morte” della vecchia consapevolezza e l’abbandono  degli antichi pregiudizi, in attesa di ricevere una nuova conoscenza.

La differenza tra la via regolare e la via della mano sinistra consiste nel fatto che mentre nel primo caso il passaggio nell’ombra è un atto simbolico di transizione, nel secondo caso diviene il fine pratico dell’intera esistenza reale.
La vita stessa si trasforma quindi in una continua serie di violazioni delle leggi morali, come nel caso del messia apostata Sabbatai Zevi, che predicò apertamente ai suoi seguaci tale concezione, oppure come nel caso dello stesso marchese De Sade che della trasgressione fece una vera e propria teologia.
E’ importante osservare come il concetto secondo il quale sia possibile perseguire la salvezza per mezzo del peccato rappresenti propriamente il fondamento ideologico e filosofico del satanismo più elitario.
Non a caso, la prima messa nera di cui si ha notizia nei testi letterali è descritta proprio dal marchese de Sade.

Nel video di sadness, a questo punto viene mostrato il giovane che dopo aver superato la sua titubanza spalanca le porte degli inferi, e si ferma ad osservare, sorpreso ed intimorito, lo spettacolo che si apre dinanzi ai suoi occhi.
Dopo la visione, impaurito, fugge dalla soglia, ma presto si blocca e si ferma a riflettere.
Occorre a questo punto ricordare una considerazione dello studioso dell’esoterismo René Guénon, che nel suo scritto Iniziazione e contro-iniziazione ebbe a dire:

“Nell’ esoterismo islamico, è detto che colui che si presenta ad una certa porta, senza esservi pervenuto attraverso una via normale e legittima, vede questa porta chiudersi davanti a lui ed è costretto a tornare indietro, peraltro non più come un semplice profano, il che è ormai impossibile, ma come saher (stregone o mago); non sapremmo esprimere più nettamente ciò di cui si tratta.”

Il solo affacciarsi, simbolicamente, dinnanzi a questa soglia rappresenta quindi secondo le scienze esoteriche un rischio enorme per l’individuo, e la sua anima ne rimane irrimediabilmente compromessa.
Nel video stesso si vede infatti il giovane smaterializzarsi, ed il suo mantello rosso venire “risucchiato” oltre la porta degli inferi, un chiaro riferimento alla dannazione della sua anima.
Le immagini si concludono con il giovane protagonista che si sveglia dal sogno ed inquieto si guarda intorno, soffermandosi infine ad osservare la luce che proviene dall’alto, forse domandandosi se l’esperienza che ha vissuto lo abbia definitivamente compromesso.

108 comments to Sadness e la porta degli inferi

  • Santaruina

    Caio Eugenio.
    Se avrò tempo cercherò di guardare le puntate che segnali.
    A presto.

  • […] anche, sostanzialmente, l’essenza stessa di quella concezione che tradizionalmente viene definita “via della mano sinistra”, ovvero l’intraprendere un percorso pseudo spirituale che anziché concentrarsi sull’elevazione […]

  • Gazurmah

    Video molto bello,ma nell’articolo vedo bassissima conoscenza della Via della Mano Sinistra..

  • Gazurmah

    De Sade,grande Uomo,come Wilde descrisse quanta malvagità ci fosse dietro gli abiti sfarzosi delle elitès..

  • biondetta

    è Sadeness non sadness (“tristezza”)

  • Nel Regno Unito il singolo uscì col nome di “Sadness”, ed entrambi i nomi risultano “corretti”, anche se il nome pensato dal gruppo fu effettivamente “Sadeness”.

  • Sabryan

    Acquistai questo album nel ’90,  all’ epoca ero una ragazzina e passavano il singolo nelle discoteche. Ricordo che per l’ epoca fu una vera e propria novità.  Del video me ne sono curata sempre poco perché ho sempre prestato attenzione più alla musica . A distanza di 27 anni riascolto sempre molto volentieri questo lavoro targato Enigma,  secondo me incapaci in seguito di eguagliare la qualità di questo album. Non ho mai pensato a nessun messaggio satanico,  la musica è molto sensuale ed il fatto di aver mischiato i canti gregoriani è pura sperimentazione,  come è stato mischiato la voce della Callas in un altro brano dell’ album.

    Per me resta un album pop d’ avanguardia e innovativo per l’ epoca.

    Non pensiamo sempre al marcio…  almeno questa è la mia modesta idea.

     

  • nicK

    @Santaruina

    La tua spiegazione del video e del testo è pressoché perfetta tranne in un passaggio che contiene un, diciamo, refuso di distrazione fondamentale nel momento de “La Contesa”.

    Satana:

    Sade, dit moi…
    Sade, donne moi…

    STOP.

    Il resto delle parole non può essere in alcuna maniera affibbiato a Satana, e di questo ne hai anche indizio del fatto che la voce cambia e non è più la stessa. Non è più provocante e femminile, ma diviene retta e maschile.

    Sade dit moi qu’est ce que tu vas chercher ?

    Le bien par le mal ?
    La vertu par le vice ?
    Sade dit moi pourquoi l’evangile du mal ?
    Quelle est ta religion ou` sont tes fide`les ?
    Si tu es contre Dieu, tu es contre l’homme.
    Sade es-tu diabolique ou divin ?

    Il testo è un invito a riflettere su ciò che si sta per fare, la voce della rettitudine, e mi sa che proviene dallo squarcio su dal soffitto…

    Satana non fa morali… e di sicuro nel momento in cui sta per prenderti l’anima non ti instilla il dubbio se quella cosa che stai per fare sia sbagliata o no.

    Dovresti sapere bene chi sono i moralisti, nel bene e nel male.

    Comunque, per chi volesse approfondire di più sul progetto Enigma, in generale, il rimando è alla fonte d’ispirazione dell’autore stesso, M. Cretu, e cioè al poeta inglese William Blake.

     

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