Blessed be

Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli, storia e metastoria, mondi vecchi e mondi nuovi, e di cospirazioni che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso, e non si abbandona mai la fiaccola.

Articoli in rilievo


Autorità, coscienza ed obbedienza
Psicopatici e potere
La scienza della persuasione
I prodromi della diffusione
del pensiero occulto

Pensiero magico ed evocazione
Il flusso del potere
Folle e condottieri
Popolo e conformismo
PNL:comunicazione e persuasione
Benvenuti nella Tela



La più folle di tutte le teorie cospirazioniste
Il finale di partita
Società segrete
Illuminati
Potere ed esoterismo
Gruppo Bilderberg
La fine delle risorse
Il Crollo dell'economia mondiale
I Murales dell'aeroporto di Denver
Il progetto MK-Ultra
TranceFormation of America
Mazzini e la Massoneria
Massoneria e istruzione pubblica
Stato di polizia alle porte
Signoraggio, il falso problema
The Golden Age Empire
Verso Denver
2000-2009, l'opera al nero
Il Fabianesimo e la finestra dell'inganno
La grande onda
Il Vaticano e il Nuovo Disordine Mondiale



Una profezia, un passato perduto
Contro Darwin
Contro le colpe collettive
Qualunquismo, ovvero verità
Senza stato, una storia reale
Il Tacchino cospirazionista
Il problema è il Sionismo
Palestina:le origini del conflitto
Massoneria a Striscia la Notizia
Il parlamento europeo e la nuova Torre di Babele
Un nuovo ordine dalle macerie
Il giorno delle nozze
Il paradosso del potere
Grecia, all'origine della crisi
L'isola: un quesito sulla natura dell'uomo
Iper realtà
Il Sacrificio



Eggregore
Eggregore IV
Antigone
Esoterismo - una premessa
Frammenti di simbolismo
Storia e metastoria
Nomadi e sedentari
Melchisedek
Il labirinto
Assi e cicli
Stelle e cattedrali
Magia e teurgia
Il simbolo della pace
Nostra Signora di Chartres
Ebrei di ieri e di oggi
Cenni di numerologia
Avatar, new age e neospiritualismo
Quale Amore



L'essenza del Satanismo
Il Portatore di Luce
L'occhio che vede tutto
Sabbatai Zevi
Aleister Crowley
Demoni vecchi e nuovi
Le Sette torri del Diavolo
Il Patto con il Serpente
Angeli caduti
Satanismo e deviazione moderna
Hellfire Club
Dal materialismo
al neospiritualismo

I poveri diavoli
Prometeo e Lucifero, i caduti



L'iniziazione di Rihanna
Sadness e la porta degli inferi
Lady Gaga, occultismo per tutti
Kerli e controllo mentale
Jay Z, da Rockafella and
da niu religion

Cristina Aguilera e il pentacolo
30 Seconds to Mars
e il Bafometto in latex

Il giudizio massonico su MTV
Morte e rinascita di Taylor Momsen
Robbie Williams e il viaggio nella psiche
L'anima al Diavolo

En katakleidi


Cristo accompagna un amico
- Icona egizia del VI Secolo -




Santa su Luogocomune

Massoneria
- scheda storica -


Nuovo Umanesimo
ovvero Culto di Lucifero.
La Religione del
Nuovo Ordine Mondiale.


Verso il Governo Mondiale,
il volto oscuro
delle Nazioni Unite.


Con la scusa dell’ Ambientalismo.
Progetti di sterminio.






¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
11 Marzo 2017

Dimissioni di Benedetto XVI, emergono ulteriori dettagli

A distanza di quattro anni dalle dimissioni di Papa Benedetto XVI, stanno emergendo nuovi particolari riguardo le circostanze che portarono a quella decisione, inaspettata e sicuramente straordinaria nel complesso della bimillenaria storia della Chiesa Cattolica Romana.
Una decisione per certi versi ancora di difficile comprensione, le cui motivazioni vanno forse cercate in processi politici ed epocali a cui anche un Vescovo di Roma deve sottostare.
Il giornalista Maurizio Blondet in un suo articolo del 2015 – Ratzinger non poté “né vendere né comprare – parlò di un fattore che sarebbe risultato decisivo nello spingere il Papa verso quella sofferta decisione, una sorta di ricatto vero e proprio mosso contro il Vaticano dalla grande finanza internazionale:

Quando, nel febbraio 2013, Papa Benedetto XVI si è dimesso improvvisamente e inspiegabilmente,lo IOR era stato escluso da SWIFT; con ciò, tutti i pagamenti del Vaticano erano resi impossibili, e la Chiesa era trattata alla stregua di uno stato-terrorista (secondum America), come l’Iran.
Era la rovina economica, ben preparata da una violenta campagna contro lo IOR, confermata dall’apertura di inchieste penali della magistratura italiana (che non manca mai di obbedire a certi ordini internazionali).
Pochi sanno che cosa è lo SWIFT (la sigla sta per Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication – Società per le telecomunicazioni finanziarie interbancarie): in teoria, è una “camere di compensazione” (clearing, in gergo) mondiale, che unisce 10500 banche in 215 paesi.
Di fatto, è il più occulto e insindacabile centro del potere finanziario americano-globalista, il bastone di ricatto su cui si basa l’egemonia del dollaro,  il mezzo più potente di spionaggio economico e politico (a danno specialmente di noi europei) e il mezzo più temibile con cui il la finanza globale stronca le gambe agli stati che non obbediscono.

Nei giorni scorsi, l’ex arcivescovo di Ferrara Luigi Negri, in una intervista al sito Riminiduepuntozero, ha parlato apertamente di pressioni esercitate all’epoca dall’amministrazione Obama per portare Benedetto XVI alla rinuncia della sua missione, accuse ribadite anche da Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere dello Ior, la potente banca che cura gli affari della curia romana.
In particolare, risultano oltremodo lucide e sorprendenti le parole di Gotti Tedeschi quando spiega il progetto politico  che una certa elite porta avanti da decenni, nel suo tentativo di ridisegnare la struttura sociale del pianeta:

Il complotto appare essere americano solo perché loro hanno avuto la guida del Nuovo Ordine Mondiale. Vede, il complotto, se così possiamo chiamarlo, fu mirato a cercar di risolvere alcuni problemi causati dal fallimento del famoso Nuovo Ordine Mondiale degli anni ’70, gnostico neomalthusiano e ambientalista.
Questo progetto di Nuovo Ordine, dichiaratamente, si prefiggeva (tra le varie cose) la relativizzazione delle fedi religiose più dogmatiche e manifestamente dimostrò di avversare tanto la fede cattolica da far dichiarare pubblicamente – e dai massimi responsabili Onu, Oms… – che l’etica cristiana non poteva più esser applicata e che si doveva esigere il sincretismo religioso per creare una nuova religione universale (anche grazie ai processi di immigrazione).

Il famigerato Nuovo Ordine Mondiale, quindi, “gnostico neomalthusiano e ambientalista“, secondo le parole di Gotti Tedeschi, lungi dall’essere una fumosa ossessione relegata nello strambo universo dei “teorici della cospirazione”, appare una realtà, un progetto sociale preciso di cui ai piani alti del potere si ha piena cognizione.
Lo stesso Ratzinger, quando ancora era cardinale, nella prefazione al libro “Nuovo Disordine Mondiale” di Michel Schooyans dimostrava di conoscere molto bene l’ideologia e gli scopi che tale Nuovo Ordine si prefiggeva.

un tentativo di “dittatura mondiale” perseguita dai paesi più ricchi e che si avvale, nella visione proposta, di importantissimi strumenti politici quali l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’O.N.U., le ONG, la Banca Mondiale e tutte le organizzazioni ad esse collegate.

Pare quindi che Ratzinger abbia infine pagato questa sua consapevolezza, e il suo profondo tentativo, fatto di un lavoro silenzioso, lontano dal clamore mediatico, di difendere l’essenza della Chiesa Occidentale dagli attacchi delle forze “moderniste” lo ha infine posto di fronte a dei nemici potenti, nemici contro cui anche il Vescovo di Roma dovette farsi da parte.

30 Ottobre 2011

Il Vaticano ed il Nuovo Disordine Mondiale


Il documento con il quale eminenti rappresentanti del Vaticano invocano, quale soluzione alla attuale crisi economica e sociale, dei passi in avanti verso la creazione di strutture decisionali sovranazionali, di carattere globalista, ha indubbiamente suscitato grande interesse nel cosidetto ambiente della “controinformazione”, e non poteva essere altrimenti.
Se infatti per i media tradizionali tale presa di posizione non rappresenta che un allineamento alle soluzioni proposte dai grandi think tank internazionali, per coloro che conoscono le radici e le prospettive della ideologia mondialista le soluzioni auspicate del Vaticano non possono che suscitare un giustificato sospetto.

Il documento in questione, stilato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intitolato Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale, inizia soffermandosi nell’analizzare l’attuale momento storico da un punto vista economico e sociale.
Mettendo quindi in evidenza la situazione di crisi economica venutasi a creare nel pianeta, nel documento si pongono in evidenza le grandi disparità con cui il benessere mondiale è distribuito, e si attribuiscono le cause di tale processo ad una generica ideologia liberista:

Ma cosa ha spinto il mondo in questa direzione estremamente problematica anche per la pace?
Anzitutto un liberismo economico senza regole e senza controlli.
Si tratta di una ideologia, di una forma di « apriorismo economico », che pretende di prendere dalla teoria le leggi di funzionamento del mercato e le cosiddette leggi dello sviluppo capitalistico esasperandone alcuni aspetti.

Una conclusione a cui si giunge dopo aver ricordato come per affrontare la situazione economica mondiale negli ultimi anni diversi governi nazionali abbiano utilizzato enormi mezzi per tamponare la crisi:

Un orientamento di stampo liberista – reticente rispetto ad interventi pubblici nei mercati – ha fatto propendere per il fallimento di un importante istituto finanziario internazionale, immaginando in tal modo di delimitare la crisi e i suoi effetti.
Ne è derivata purtroppo una propagazione di sfiducia che ha spinto a mutare repentinamente atteggiamento, sollecitando interventi pubblici sotto varie forme, di enorme portata (oltre il 20% del prodotto nazionale) al fine di tamponare gli effetti negativi che avrebbero travolto tutto il sistema finanziario internazionale.

Uno strano “neoliberismo senza regole e senza controlli”, quello in cui i maggiori governi mondiali intervengono nel mercato mettendo sul piatto il 20% del loro prodotto nazionale.
Ma non è l’evidente confusione ed incompetenza, o forse malafede, degli esperti economisti del Vaticano l’aspetto più interessante del documento, bensì le soluzioni da loro proposte per superare questo momento di difficoltà a livello mondiale:

Regole e controlli, sia pure in maniera imperfetta, sono spesso presenti a livello nazionale e regionale; tuttavia, a livello internazionale tali regole e controlli fanno fatica a realizzarsi e a consolidarsi.[…]
Nel cammino verso la costruzione di una famiglia umana più fraterna e giusta e, prima ancora, di un nuovo umanesimo aperto alla trascendenza, appare inoltre particolarmente attuale l’insegnamento del Beato Giovanni XXIII.
Nella profetica Lettera enciclica Pacem in terris del 1963, egli avvertiva che il mondo si stava avviando verso una sempre maggiore unificazione. Prendeva quindi atto del fatto che, nella comunità umana, era venuta meno la rispondenza fra l’organizzazione politica «su piano mondiale e le esigenze obiettive del bene comune universale».
Per conseguenza auspicava la creazione, un giorno, di «un’Autorità pubblica mondiale». […]
Un lungo cammino resta però ancora da percorrere prima di arrivare alla costituzione di una tale Autorità pubblica a competenza universale.
Logica vorrebbe che il processo di riforma si sviluppasse avendo come punto di riferimento l’Organizzazione delle Nazioni Unite, in ragione dell’ampiezza mondiale delle sue responsabilità, della sua capacità di riunire le Nazioni della terra e della diversità dei suoi compiti e di quelli delle sue Agenzie specializzate.[…]
A un Governo mondiale non si può pervenire se non dando espressione politica a preesistenti interdipendenze e cooperazioni.[…]

E per quanto riguarda la regolamentazione dei rapporti economici, il documento precisa :

Sullo sfondo si delinea, in prospettiva, l’esigenza di un organismo che svolga le funzioni di una sorta di «Banca centrale mondiale» che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle Banche centrali nazionali.

Nelle conclusioni, infine, possiamo leggere:

Con una dinamica analoga a quella che in passato ha messo fine alla lotta «anarchica» tra clan e regni rivali, in ordine alla costituzione di Stati nazionali, l’umanità deve oggi impegnarsi nella transizione da una situazione di lotte arcaiche tra entità nazionali, a un nuovo modello di società internazionale più coesa, poliarchica, rispettosa delle identità di ciascun popolo, entro la molteplice ricchezza di un’unica umanità.[…]
Solo uno spirito di concordia, che superi divisioni e conflitti, permetterà all’umanità di essere autenticamente un’unica famiglia, fino a concepire un nuovo mondo con la costituzione di un’Autorità pubblica mondiale, al servizio del bene comune.

Sembrano in tutto e per tutto parole e concetti che potrebbe benissimo esprimere un qualsiasi Gran Maestro massone, dal momento che non si fa altro che ribadire ed auspicare la visione del mondo globalista che la massoneria ed altre società esoteriche da sempre evocano.
Ed è bene ricordare che anche il particolare utilizzo di determinate espressioni non è mai casuale, dal momento che ogni singola parola ha una sua importanza nel descrivere l’ideologia che le sta alle spalle.
Concetti quali “Nuovo Umanesimo”, oppure “Autorità pubblica mondiale” o “Nuovo Mondo” sono delle vere e proprie parole d’ordine che appartengono ad una precisa e determinata forma di pensiero che negli ultimi secoli si sta facendo sempre più strada.
Le stesse Nazioni Unite, invocate nel documento quale base di partenza per la costituzione di questo nuovo governo dal carattere sovranazionale, sono una creazione fortemente voluta dal pensiero universalista della libera muratoria internazionale, ed il suo carattere esoterico non è mai stato nascosto.
E’ bene infatti sempre tenere a mente che le Nazioni Unite nascono principalmente seguendo una visione messianica, fatta propria dai movimenti neospiritualisti del XX secolo, e questo loro carattere viene prima degli aspetti di “governance mondiale” strettamente utilitaristici.

Questi aspetti sono assai noti a coloro che hanno approfondito la nascita e le origini dell’ideologia mondialista e sono altresì consapevoli dello spirito che animava la creazione delle strutture sovranazionali.
Si potrebbe però obbiettare che si tratti solo di suggestioni “complottiste”, di cui i vertici del Vaticano non dovrebbero tenere conto, se non rischiando di coprirsi di ridicolo.
Eppure, solo 14 anni fa, Michel Schooyans, autorevole professore dell’università cattolica di Loviano, dava alle stampe un libro estremamente interessante, dal titolo “Nuovo disordine mondiale”, dove metteva in evidenza le radici discutibili di organismi internazionali quali l’ONU e denunciava un piano di controllo globale ad esso collegato che passava per una drastica riduzione della popolazione mondiale ed una progressiva perdita delle libertà personali a vantaggio del rafforzamento dei centri decisionali mondialisti.

Le tesi portate avanti da Schooyans, oltre ad essere un autentico pugno nello stomaco, esprimono dunque una linea interpretativa che potremmo definire autorevolissima della posizione della Chiesa riguardo ad un problema, quale quello della “vita” e della sua strumentalizzazione, che è preconizzato come un tentativo di “dittatura mondiale” perseguita dai paesi più ricchi e che si avvale, nella visione proposta, di importantissimi strumenti politici quali l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’O.N.U., le ONG, la Banca Mondiale e tutte le organizzazioni ad esse collegate.
Secondo l’Autore, il Nuovo Ordine Mondiale altro non è che il tentativo di imporre la “filosofia dell’egoismo” dei paesi ricchi ai paesi poveri o in via di sviluppo, ed il dominio di pochi su tutti gli altri.[…]

L’ideologia sottostante che avrebbe avviato questa campagna di “pianificazione familiare, a livello mondiale”, del “genere” umano, è ad avviso dell’Autore una sorta di incrocio tra l’ideologia di tipo social-comunista alla Feuerbach (individui solo ingranaggi della collettività), di Marx (le identità nazionali devono scomparire a favore di un Nuovo Ordine Mondiale governato da una minoranza illuminata) e di Lenin (tecnocrati illuminati che creano una rete di organizzazioni internazionali al servizio della pianificazione umana), con l’ideologia liberale alla Malthus (teorico della sicurezza alimentare, per cui poveri e meno dotati vanno eliminati o non fatti nascere), Bentham (utilitarismo etico, per cui il povero, che non produce o non produce abbastanza e tuttavia pretende di consumare, sia vinto dalla concorrenza) e Galton (uno dei massimi teorici eugenetici, per cui è necessario favorire la trasmissione della vita solo tra i più dotati).

Una analisi lucida ed in netto anticipo coi tempi del processo che va sotto il nome di “Nuovo Ordine Mondiale”, da un punto di vista non esclusivamente cattolico.
Aspetto ancora più interessante, la prefazione di tale libro fu scritta dall’allora Cardinale Joseph Ratzinger, attuale Papa Benedetto XVI.
Nel suo intervento, Ratzinger dimostrava di condividere le preoccupazioni espresse dall’autore, ed altrettanto lucidamente metteva in evidenza i pericoli che il processo di mondializzazione portava con sé:

Nel XIX secolo, la fede nel progresso era ancora un generico ottimismo che si aspettava dalla marcia trionfale delle scienze un progressivo miglioramento della condizione del mondo e l’approssimarsi, sempre più incalzante, di una specie di paradiso; nel XX secolo, questa stessa fede ha assunto una connotazione politica.
Da una parte, ci sono stati i sistemi di orientamento marxista che promettevano all’uomo di raggiungere il regno desiderato tramite la politica proposta dalla loro ideologia: un tentativo che è fallito in maniera clamorosa.
Dall’altra, ci sono i tentativi di costruire il futuro attingendo, in maniera più o meno profonda, alle fonti delle tradizioni liberali.
Questi tentativi stanno assumendo una configurazione sempre più definita, che va sotto il nome di Nuovo Ordine Mondiale; trovano espressione sempre più evidente nell’ONU e nelle sue Conferenze internazionali, in particolare quelle del Cairo e di Pechino, che nelle loro proposte di vie per arrivare a condizioni di vita diverse, lasciano trasparire una vera e propria filosofia dell’uomo nuovo e del mondo nuovo.

L’allora cardinale Ratzinger dimostrava quindi di comprendere molto bene quale impalcatura ideologica stesse alla base di concetti quali “Nuovo Ordine Mondiale”, usando tale espressione con piena cognizione di causa.
Lo stesso Ratzinger che, divenuto Papa Benedetto XVI, nel discorso di Natale del 2005 chiamava a raccolta gli uomini di buona volontà affinchè quel medesimo Nuovo Ordine Mondiale lo edificassero.
Cosa era successo nel frattempo?
Difficile dirlo, forse quel fumo di Satana evocato da Papa Paolo VI dopo essersi introdotto da qualche fessura in vaticano ha nel tempo invaso molti ambienti, o forse la corrente mondialista massonica presente nel corpus cardinalizio è divenuta infine prevalente.
Il tempo dirà se i giorni della grande apostasia profetizzati dall’escatologia cristiana siano proprio quelli attuali.

22 Aprile 2008

200 anni in Loggia


MASSONERIA.
In Italia, per i più, basta la parola per evocare un’entità misteriosa, dedita a riti per taluni inquietanti, per altri grotteschi, officiati da personaggi incappucciati di nero e provvisti di grembiulini decorati, impegnata a tessere oscure trame.
Ad alimentare questo ritratto ha contribuito per certi versi la massoneria stessa che, nel corso della sua secolare esistenza, non ha voluto, almeno fino ai tempi più recenti, palesare il proprio volto al grosso pubblico.
A questo si è aggiunto l’ostracismo religioso di parte cattolica: già il 28 aprile 1738, papa Clemente XII promulgava la bolla “In eminenti apostolatus specula” che condannava e scomunicava i massoni.
E nel 1751 Benedetto XIV rincarava la dose.
Con il Risorgimento poi, il progetto unitario e quello di Roma capitale, che vedevano molti massoni tra i protagonisti, l’atteggiamento della Chiesa divenne, se possibile, ancora più radicale.
A oggi i suoi pronunciamenti sulla massoneria sono in totale 586, e uno dei più recenti, datato 26 novembre 1983, porta la firma dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.
[…]
L’Ottocento è stato, per molti versi, almeno in Italia, il secolo della massoneria: a essa aderirono intellettuali del contributo della massoneria al Risorgimento: di fatto sarebbe storicamente più corretto parlare del contributo di (tantissimi) singoli massoni al progetto risorgimentale, con presenza significativa in organizzazioni come la Carboneria.
Furono massoni Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, entrambi poi destinati a diventare Gran Maestro.
Non lo era Camillo Benso conte di Cavour, gran tessitore dell’indipendenza del Paese, ma fu lui, il 20 dicembre 1859, a promuovere a Torino il Grande Oriente Italiano, organizzazione destinata a rappresentare l’embrione di una nuova struttura nazionale, il Grande Oriente d’Italia.
Lo erano Costantino Nigra, Massimo D’Azeglio, Bettino Ricasoli.
Erano guidati dal massone Alfonso La Marmora i bersaglieri che, sfondando a Porta Pia, siglarono la presa di Roma il 20 settembre 1870.
Per circa cinquant’anni in parlamento sia i principali esponenti della Destra che quelli della Sinistra furono massoni.
Un grande ruolo, dunque.
Ma proprio per questo la commistione con questioni di natura specificamente politica, che poco avevano a che vedere con i principi di elevamento spirituale e morale che stavano all’origine della massoneria, finì per produrre contrasti.
E così nel 1908 si consumò la scissione.

Alla sua base ci fu il rifiuto di molti deputati massoni di seguire le indicazioni del Grande Oriente, durante le votazioni in aula di una legge di impostazione laicista sull’istruzione religiosa nella scuola pubblica: moltissimi Maestri Venerabili non vollero adeguarsi agli ordini del Gran Maestro e, in nome della libertà di coscienza, fondarono successivamente, nel 1910, la Gran Loggia d’Italia.
Alla vigilia della Prima guerra mondiale, comunque, entrambe le Obbedienze massoniche ebbero un atteggiamento sostanzialmente favorevole all’intervento.
In seguito, massoni sarebbero poi stati parecchi esponenti dello squadrismo fascista che, nel 1922, organizzarono la marcia su Roma, da Italo Balbo a Giuseppe Bottai, da Achille Starace a Roberto Farinacci.
Ciò tuttavia non impedì a Benito Mussolini, antimassone fin dai tempi della sua militanza nel Partito socialista, di mettere fuori legge entrambe le Obbedienze nel 1925.
Con la fine del fascismo, dopo la Seconda guerra mondiale la massoneria è rifiorita un’altra volta.
L’episodio più significativo del passato recente è conosciuto come “scandalo della P2”: investì negli anni Ottanta soltanto il Grande Oriente d’Italia, ma finì, agli occhi della pubblica opinione, con gettare ombre sull’intera massoneria.
La vicenda aveva in effetti origini remote: già nell’Ottocento s’era manifestata l’esigenza di costituire una Loggia per quei massoni cui, per la loro posizione nella società, doveva essere offerta una possibilità di riservatezza, sia all’esterno che all’interno della stessa istituzione.
Venne così costituita la Loggia “Propaganda Massonica”, conosciuta anche con il nome abbreviato di “P2”, che accolse personaggi come Giosuè Carducci, premio Nobel per la letteratura nel 1906 e non a caso Inno a Satana (non a caso… N.d.S.), il filosofo Giovanni Bovio, Aurelio Saffi, Agostino Depretis, Francesco Crispi.

La “P2” era poi sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale come “Loggia di prestigio”.
L’inizio della sua metamorfosi in senso negativo corrispose, sul finire degli anni Sessanta, con l’ascesa di un suo iscritto, Licio Gelli, il quale, grazie anche a meccanismi burocratici interni, riuscì a diventare Maestro Venerabile, trasformando la “P2” in un suo club privato, finalizzato ad attività illecite soprattutto in campo finanziario e politico, con il reclutamento di personaggi eminenti del governo, del parlamento, delle forze armate, dei servizi segreti, della finanza e dell’industria, del mondo della comunicazione.
Nel 1981 il Grande Oriente d’Italia ha espulso Gelli, e la sentenza definitiva dell’autorità giudiziaria lo ha condannato, escludendo però l’accusa di cospirazione politica.

Articolo apparso sul numero di Gennaio 2006 della rivista massonica Erasmo, pubblicazione ufficiale del Grande Oriente d’Italia.
Fornisce numerose interessanti informazioni sulla massoneria italiana, informazioni “di prima mano”.