Avatar, l’ultima fatica del regista pluripremiato James Cameron, ha riscosso un atteso e prevedibile successo planetario, un successo che può ben rientrare nella categoria delle profezie che si auto avverano, a seguito di una massiccia campagna di marketing durata diversi mesi ed una spasmodica attesa alimentata da tutti i media.
La scarsa originalità del copione passa però in secondo piano in un film del genere, dal momento che tutta l’operazione punta sulla valorizzazione degli effetti speciali, i più sofisticati e spettacolari della storia del cinema, e sulla creazione accurata e coinvolgente di un nuovo mondo alieno ed onirico, il pianeta Pandora, vero protagonista della storia.
In Avatar si narra di avvenimenti che si svolgono in un ipotetico futuro, un futuro in cui il genere umano sta esaurendo le risorse della terra dopo averne devastato l’ecosistema, trovandosi così costretto a ricercare materie prime essenziali per la propria sopravvivenza in pianeti lontani.
Giunta a Pandora, la spedizione dei terrestri ha come risultato la devastazione anche di questo pianeta, una vera e propria invasione che non risparmia nemmeno i nativi alieni, una specie umanoide, visti come un impedimento alla riuscita della missione.
Non si fa fatica nell’individuare nel comportamento degli umani in viaggio su Pandora una allegoria dell’opera delle varie colonizzazioni dei popoli occidentali nel corso della storia, laddove nel corso dei secoli non hanno mai esitato a distruggere e sottomettere le popolazioni locali delle terre che conquistavano, con l’unico scopo di sfruttarne le risorse per ragioni di profitto materiale.
Il messaggio trasmesso dal film è dunque un messaggio forte, un vero e proprio atto di accusa nei confronti dell’arroganza delle colonizzazioni occidentali e del disprezzo dimostrato nei confronti delle culture delle popolazioni locali, sottomesse per fare spazio all’espansione dei conquistatori.
Detto di sfuggita, si potrebbe qui cogliere una certa incongruenza nel trovarsi di fronte ad un’opera squisitamente commerciale, figlia di quella industria cinematografica americana che del profitto ha fatto il suo unico obiettivo, che si pone in maniera “critica” di fronte alla “sete di profitto” dell’uomo occidentale e civilizzato.
In fin dei conti, l’idea di produrre un film commerciale e dispendioso come Avatar, organizzando un viral marketing aggressivo con lo scopo di raggiungere il record di incassi nei botteghini di tutto il mondo, fa proprio parte di quella cultura occidentale-capitalista che il film stesso denuncia.
Gli stessi Na’vi, gli abitanti di Pandora la cui cultura è descritta con ammirazione all’interno della storia, di sicuro non saprebbero che farsene del cinema e di un film come Avatar.In altre parole, se Cameron e la produzione hollywoodiana del film hanno potuto ottenere incassi stratosferici è proprio grazie al fatto che nel pianeta terra la cultura erede degli occidentali-capitalisti denunciati nel film è preponderante.
Ma questo è solo uno dei piccoli paradossi dei tempi moderni, ed una industria altamente capitalista, come quella di Hollywood, che ottiene cospicui guadagni creando un’opera che denuncia la mentalità capitalista rientra perfettamente nei canoni di totale confusione del mondo contemporaneo.
L’aspetto più importante del film, però, è il messaggio religioso che viene veicolato, un vero e proprio catechismo di massa di quel neospiritualismo che da qualche decennio a questa parte si sta diffondendo quale vero e proprio culto dominante nella società occidentale, e non solo.
Lo stesso pianeta Pandora altro non è se non la fedele trasposizione di Gaia secondo la visione dello scienziato inglese James Lovelock, per anni tra i principali punti di riferimento del movimento New Age.
Secondo tale visione, detta teoria di Gaia, il pianeta terra nel suo complesso consiste in un enorme organismo vivente, in cui ogni creatura vegetale animale e minerale compartecipa nell’equilibrio generale, nello stesso modo in cui un organismo vivente è composto da cellule e tessuti.
L’uomo, in questo scenario, rappresenta solo uno degli elementi che compongono il sistema, ed il suo ruolo assume un carattere più negativo che vitale per l’equilibrio generale, una idea fatta propria dal movimento ambientalista moderno.
In Avatar, quindi, Pandora assume tutte le caratteristiche della Gaia descritta da Lovelock: nel pianeta ogni creatura è interconnessa con tutte le altre, ed il tutto compartecipa nel grande spirito di Eywa, la Dea Madre venerata dal popolo dei Na’vi.
Il culto di una Grande Madre è un altro rimando ai movimenti neospirituali moderni che si rifanno ai culti ctoni del passato, trasfigurandone il senso originario.
A differenza della concezione delle religioni tradizionali, dove la natura viene concepita quale creazione e manifestazione della divinità, questi culti moderni concepiscono la natura come divinità a sé stante, concetto messo in evidenza nel film di Cameron, dove il culto dei nativi è indirizzato direttamente allo spirito di Eywa, una presenza tangibile e concreta di carattere ctonio, terrestre.
Si potrebbe facilmente cadere nell’errore di accomunare la spiritualità descritta nel film con quella di popolazioni che per secoli hanno mantenuto dei culti che riservavano un grande rispetto per la natura e le sue creature, come ad esempio fece la cultura dei nativi americani.
Ma mentre per tali culture il creato meritava venerazione in quanto emanazione di un grande spirito trascendente, identificato principalmente con Manitù, per i Na’vi la Grande Madre consiste nel pianeta stesso.
La differenza è sottile ma sostanziale, e l’incomprensione di tale difformità rappresenta un’altra delle caratteristiche dottrinali dei movimenti neospiritualisti moderni.
Un altro elemento importante all’interno del film è rappresentato dal grande albero all’interno del quale i Na’vi abitano: tale presenza non può infatti che rimandare al simbolismo dell’Axis Mundi, l’albero sacro che per diverse culture del passato era espressione del collegamento tra la realtà celeste e quella terrena.
Chiamato Yggdrasill dai popoli scandinavi e Irminsul dai Germani, la figura dell’albero sacro rivestì una grandissima importanza nella mitologia delle culture precristiane europee, ed una valenza simile si ritrova nella cultura dei nativi del pianeta Pandora.
Si può quindi osservare come in Avatar la filosofia ecologista-new age, così come determinate tematiche mistiche ed esoteriche, trovino un potente veicolo di divulgazione, per mezzo di una riuscitissima operazione di propaganda.
Lo spettatore non può che abbracciare in pieno la visione dei nativi, contrapposta a quella brutale occidentale – materialista, e nello stesso momento per mezzo di un messaggio apparentemente filo-ambientalista vengono introdotte al grande pubblico tematiche prettamente religiose di carattere ben più profondo.
Sarebbe solo un orrido ridicolo fumettone ma tutto ciò purtoppo sembra avere uno scopo preciso. Questo?
…."E dalla "purezza della dottrina luciferiana" e dalla "fede in Lucifero" Pike enunciava, sempre nel suo trattato "Morals and Dogma", la dottrina di quell’ecumenismo che prevede tutte le religioni intorno agli altari della Massoneria: "Il Cristiano, l’Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei" [Albert Pike, "Morals and Dogma", op. cit., p. 153], e indicava, nella stessa opera, la vera fonte delle "vere religioni": "Tutte le vere religioni dogmatiche sono uscite dalla Càbala e vi ritornano: tutto ciò che vi è di grande e scientifico negli ideali religiosi di tutti gli Illuminati, Jacob Boheme, Swedenborg, Saint-Martin e altri, viene dalla Càbala; tutte le associazioni massoniche le devono i propri segreti e i propri simboli" [Albert Pike, "Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry", Ed. L. H. Jenkins, Richmond, Virginia 1927, p. 745]"
__
"Le chiese, le cattedrali saranno chiuse, tolta la Divina Eucaristia, distrutti gli altari e le statue dei Santi e della Mia amata Madre. Al suo posto saranno costituite
>>
grandi sale per raduni in fratellanza al fine di costituire un
>>>>> ordine religioso e mondiale in cui il centro di culto non sia più la Divina Eucaristia, ma la fratellanza universale tra i popoli".
http://www.veriprofetioggi.com/+L/L.htm
Sarebbe solo un orrido ridicolo fumettone ma tutto ciò purtoppo sembra avere uno scopo preciso. Questo?
…."E dalla "purezza della dottrina luciferiana" e dalla "fede in Lucifero" Pike enunciava, sempre nel suo trattato "Morals and Dogma", la dottrina di quell’ecumenismo che prevede tutte le religioni intorno agli altari della Massoneria: "Il Cristiano, l’Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei" [Albert Pike, "Morals and Dogma", op. cit., p. 153], e indicava, nella stessa opera, la vera fonte delle "vere religioni": "Tutte le vere religioni dogmatiche sono uscite dalla Càbala e vi ritornano: tutto ciò che vi è di grande e scientifico negli ideali religiosi di tutti gli Illuminati, Jacob Boheme, Swedenborg, Saint-Martin e altri, viene dalla Càbala; tutte le associazioni massoniche le devono i propri segreti e i propri simboli" [Albert Pike, "Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry", Ed. L. H. Jenkins, Richmond, Virginia 1927, p. 745]"
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Sarebbe solo un orrido ridicolo fumettone ma tutto ciò purtoppo sembra avere uno scopo preciso. Questo?
…."E dalla "purezza della dottrina luciferiana" e dalla "fede in Lucifero" Pike enunciava, sempre nel suo trattato "Morals and Dogma", la dottrina di quell’ecumenismo che prevede tutte le religioni intorno agli altari della Massoneria: "Il Cristiano, l’Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei" [Albert Pike, "Morals and Dogma", op. cit., p. 153], e indicava, nella stessa opera, la vera fonte delle "vere religioni": "Tutte le vere religioni dogmatiche sono uscite dalla Càbala e vi ritornano: tutto ciò che vi è di grande e scientifico negli ideali religiosi di tutti gli Illuminati, Jacob Boheme, Swedenborg, Saint-Martin e altri, viene dalla Càbala; tutte le associazioni massoniche le devono i propri segreti e i propri simboli" [Albert Pike, "Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry", Ed. L. H. Jenkins, Richmond, Virginia 1927, p. 745]"
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Scusate, riprovo a rimettere i link su Alan Moore e V per Vendetta scrivendoli meglio …
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Scusate, riprovo a rimettere i link su Alan Moore e V per Vendetta scrivendoli meglio …
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Scusate, riprovo a rimettere i link su Alan Moore e V per Vendetta scrivendoli meglio …
l’articolo su britney e il controllo mentale offre un bel po’ di spunti.
Anche l’accenno a Cristicchi non mi ha sopreso.
A presto
" Anche l’accenno a Cristicchi non mi ha sopreso."
he… ;)
Non ricordo quanti anni fa, ma almeno una decina, capitai in un locale in cui il caro Cristicchi, a suon di battute scontate e canzonette da strapazzo, si esibiva dimenando il capoccione con fare molto radical chic. Ivi mi trovavo per promuovere un certo gruppo (di cui il sottoscritto faceva parte) in cerca di serate. Il direttore artistico, dopo aver posto un netto rifiuto alla mia proposta senza nemmeno ascoltarla, si mise a tessere le lodi del campione presente sul palco, il nostro amico ricciolone e occhialuto (con rispetto parlando per gli appartenenti alla categoria). Mi ricordo in particolare che disse:"Eh ragazzi questo è forte, questo STA PER….". Sta per cosa? Non finì la frase e io e i miei compagni di avventura (che saluto affettuosamente) rimanemmo così… Con un palmo di naso.
Tutti i nodi vengono al pettine, è proprio il caso di dirlo.
Saluti.
Konrad.
Che simpatica macchietta il Cristicchi
Un saluto, Santa,
seguo da un bel po’ il tuo blog, ma è la prima volta che mi provo a commentare un tuo articolo, e lo faccio con grande piacere e con quel pizzico di emozione che è giusto non venga a mancare in ogni "debutto" che si rispetti. :) Trovo veramente calzante, approfondita ed esauriente la tua "recensione" cinematografica di Avatar. Non ho ancora visto il film, e volevo farlo proprio a scopo di "studio"; proposito ancor piú rafforzato dopo aver letto il tuo post. Due parole volevo spenderle proprio sui cosiddetti culti "primitivi" – ma personalmente preferisco la definizione di "primevi", dal momento che il primo termine ha ormai acquisito un’accezione quasi puramente deteriore nonché decisamente "snobistica" – cui nel film ci si riferisce in maniera, par di capire – con tutte le "funzionali" deformazioni del caso già da te illustrate – neanche troppo velata. In effetti, credo che il fraintendimento di tali forme di spiritualità "genuina" e onnipervadente propria di culture ancora non toccate da alcuna "suggestione" materialistica sia occorso fin dagli albori della loro "collisione" con la "civiltà" – comprenderai la mia necessità di virgolettare… :) – occidentale. Se da un lato, infatti, i primi missionari cristiani ebbero buon gioco e tutto l’interesse nell’assimilare quello che essi stessi definirono "Grande Spirito" – traducendo "liberamente" (ma in realtà "asservitamente" ai propri schemi mentali e ai propri molto concreti e poco spirituali obiettivi) quella che in realtà era un’espressione piú vicina a "Grande Mistero", da cui traspare con evidenza l’ammissione dell’impossibilità da parte dell’umano intelletto di poterne indagare la natura – al Dio della tradizione biblica giudeo-cristiana, e dando quindi un’interpretazione nettamente "monoteistica" della spiritualità indigena, per poter meglio praticare la "conversione" dei "selvaggi" includendoli in tal modo nella sfera d’influenza della cultura vincitrice, dall’altro posizioni ideologicamente diverse videro in loro di volta in volta degli "animisti", dei "monisti", o addirittura dei veri e propri "politeisti". Questo perché, ritengo, ogni traduzione è di per sé stessa anche una "trasformazione" del contenuto originario, inevitabilmente. Ecco quindi che gli "spiriti" che albergavano in animali, piante, e qualsivoglia elemento naturale – ma tutti discendenti, come hai detto tu, dal Grande Mistero originario – diventano "dèi" e chi li onorava, naturalmente dei "politeisti". In molte traduzioni i termini "dèi" e "spiriti" attribuiti agli stessi indigeni vengono scambiate con la massima disinvoltura, non potendo non ingenerare confusione e perplessità in chi, leggendo, non rinunci a porsi domande su ciò che legge… anche se forse non è un’abitudine cosí frequente. :) Insomma, il punto di vista ideologico da cui si parte è come sempre decisivo per determinare la conclusione che si trarrà. L’unico antidoto è non partire da alcuno. O almeno "sfocarlo" il piú possibile. :) Quanto all’uso strumentale che di questa confusione si fa nel film Avatar, quella che cogli è una differenza veramente tanto sottile quanto sostanziale. Una cosa è dire che Dio è ovunque, e un’altra che qualsiasi parte dell’"ovunque" è un dio… perché, mi viene di dire, è un’ottica che induce a riscontrare la "divinità" solo nella Manifestazione, "abrogando" di fatto tutto ciò che va oltre, cioè il Tra-scendente, che in ultima analisi è il fulcro della "vera" spiritualità. Come insegna Guénon, di cui ti so essere un cultore e ottimo conoscitore – e di cui il tuo blog, anzi, è stato una delle concause che mi hanno spinto a fare la "conoscenza" – l’Essere Immanifesto è piú importante della Manifestazione, in quanto la contiene in sé. Ma ecco che un film come Avatar suggerisce subliminalmente che solo ciò che è visibile e tangibile possiede una natura divina, da cui discende una visione spirituale molto "materialistica", in uno di quegli arditi paradossi che mi sembrano il principale e piú acuto tra i pur numerosi "segni dei Tempi" del capovolgimento "satanico" che caratterizza quelli in cui viviamo. La sottigliezza dell’operazione appare veramente "diabolica", fors’anche senza virgolette… :) Purtroppo è vero, la New Age fidando sulla "malfermità" del retroterra spirituale della gran massa delle persone, miete vittime ovunque, in modo trasversale rispetto a qualunque altra distinzione sulla base di età, censo e cultura. Evidentemente è un’insidia che deve consumare tutte le Possibilità, per poter finalmente dar luogo a un rinnovamento del Ciclo.
Voglio aggiungere una piccola notazione su Emmatar… almeno non vi è la possibilità di sbagliarsi su quale sia la sua ideologia di riferimento, ammesso che la sua intera storia politica non parlasse già con sufficiente chiarezza, cosa che in effetti faceva (riunioni del Gruppo Bilderberg incluse, ovviamente…).
Be’, come si dice… "ha da passà ‘o Kali Yuga"… :)
Mi scuso se la prolissità di questo commento sarà risultata tediosa. Lascio un sentito attestato di stima a te, e un saluto anche a tutti i frequentatori di questo prezioso blog.
Blessed be, Santa, blessed be…
Sono l’anonimo di qui sopra… uno "straccio" di firma volevo lasciarla… diciamo che mi sento un… Lupo nella Notte. :)
Di nuovo…
Ciao Lupo
grazie per questo tuo commento, che evidenzia secondo me alcuni aspetti cardine del discorso.
In particolare
Avatar suggerisce subliminalmente che solo ciò che è visibile e tangibile possiede una natura divina, da cui discende una visione spirituale molto "materialistica", in uno di quegli arditi paradossi che mi sembrano il principale e piú acuto tra i pur numerosi "segni dei Tempi" del capovolgimento "satanico" che caratterizza quelli in cui viviamo
Infatti.
Nella sua visione apparentemente "spirituale", in realtà si cela un pacchiano materialismo, uno dei paradossi di questi tempi, come ben ricordavi.
Un altro particolare di cui non ho parlato nell’articolo è inoltre rappresentato dal modo in cui il popolo dei na’vi si "relaziona" con le altre creature di pandora: tale "sinergia" è infatti raggiunta attraverso delle propaggini corporee, una sorta di code terminanti in tanti piccoli filamenti, di cui i na’vi sono dotati che possono intrecciarsi con le propaggini equivalenti degli animali.
Una sorta di collegamento per mezzo di cavi usb, in altre parole..
D’altra parte se volevano trasmettere il loro messaggio all’uomo moderno dovevano necessariamente usare il suo linguaggio, con questi risultati.
Un saluto a te.
Blessed be
Tutti collegati h24 alla rete, un mondo di Otaku. Non ha senso uscire di casa, puoi parlare con gli altri on-line, puoi lavorare on-line, puoi fare la spesa on-line, puoi fare sesso on-line. Non preoccuparti, se muori nella vita reale c’è il tuo Avatar on-line. Tranquillo.
Che paura.
Konrad.
« Una grande civiltà viene conquistata dall’esterno solo quando si è distrutta dall’interno »
« La paura è una malattia, rimuovila dal tuo cuore »
(Cielo di Selce)
« Sono Zampa di Giaguaro, figlio di Cielo di Selce, mio padre ha cacciato in queste foreste prima di me, il mio nome è Zampa di Giaguaro, sono un cacciatore, questa è la mia foresta, e i miei figli continueranno a cacciare quando io sarò morto »
(Zampa di Giaguaro, davanti ai nemici)
« Una grande civiltà viene conquistata dall’esterno solo quando si è distrutta dall’interno »
« La paura è una malattia, rimuovila dal tuo cuore »
(Cielo di Selce)
« Sono Zampa di Giaguaro, figlio di Cielo di Selce, mio padre ha cacciato in queste foreste prima di me, il mio nome è Zampa di Giaguaro, sono un cacciatore, questa è la mia foresta, e i miei figli continueranno a cacciare quando io sarò morto »
(Zampa di Giaguaro, davanti ai nemici)
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(Cielo di Selce)
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(Zampa di Giaguaro, davanti ai nemici)
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"Quando sei in dubbio, segui sempre il tuo naso."
Apocalypto: Riflessioni su Uomo, Tristezza e Avidità
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non lo visto. uno dei pochi, credo. non mi interessava. sono strano a voler starmene a leggere la sera invece di rincoglionirmi davanti la tv? sono strano a preferire il cinema di una volta, dei "buoni sentimenti" a quello di oggi nauseante e rumoroso? Sono strano a preferire la pace del cuore piuttosto che la frenesia dei sensi?
non so. contento comunque di non aver fatto parte del circo. altri l’hanno visto, altri l’hanno goduto. io di certi godimenti ne posso fare a meno. ciao
Sursum Corda
altri l’hanno visto, altri l’hanno goduto. io di certi godimenti ne posso fare a meno. ciao
Fortunatamente non esiste ancora una legge che obblighi le persone a guardare Avatar :-)
Io invece seguo la massima "conosci il tuo nemico".
A presto
Ciao, a guardare troppo il nemico (a "conoscerlo") si corrono dei rischi.
Una legge scritta non esiste, ma non scritta si. Sei "fuori" a non fare ciò che fa il gruppo. Si, sono un po’ fuori :-)
Buona Domenica
Sursum Corda
Ciao, a guardare troppo il nemico (a "conoscerlo") si corrono dei rischi.
Vero, non a caso uno dei miei primi articoli in questo blog terminava con questa citazione di Nietzsche:
Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare un mostro lui stesso.
E se tu scruti a lungo l’abisso, anche l’abisso guarderà dentro di te
Nondimeno, occorre sapere con chi si ha a che fare, almeno per farsi una idea della situazione.
Ma nemmeno questo lo ordina il dottore, ognuno fa le sue leggittime scelte.
A presto.
Dunque, ho visto il film. Ci sarebbero veramente da dire un sacco di cose ( in primis che il 3D incrocia gli occhi per le 12 ore seguenti), ma quelle che mi hanno colpito di più sono :
all’inizio del film, la cremazione del fratello di Jake dopo il riconoscimento. Niente cerimonia, funerale, parenti, niente, in contrasto con la cerimonia funebre (inumazione) di un Na’vi, circa a metà film. Gli esseri umani non hanno alcuna spiritualità, non hanno nemmeno memoria di averla mai avuta;
il rapporto con la natura dei Na’vi, così idilliaco da essere irreale, ma che alla fine consiste in un controllo quasi magico, tramite chiavetta USB =);
la banalità dei dialoghi. Una battuta su due era prevedibile, e faceva uno strano contrasto con l’elaborazione di alcune immagini, come la foresta notturna. In questo film l’audio contava veramente poco.
Il finale, inquietante. Jake lascia il suo corpo, passa attraverso Eywa e rinasce (il giorno del suo compleanno) come Na’vi. Abbandona dubbi, debolezze, limiti fisici, che in fondo sono parte dell’essere umano. E rimanda gli altri umani, i "non eletti", sul loro "pianeta morente". Non so perché, ma quella scena mi ha ricordato una famosa "cacciata dall’Eden", però al contrario.
Alla fine, ho dovuto concludere che Pocahontas era davvero un gran film. =)
Ciao
Forgil
ciao Santa, ho appena finito di vederlo…
la parte finale mi ha coinvolto decisamente più della parte iniziale,
ho apprezzato molto il carattere dell’eroina e molto odiato la figura del capitano….
bellissimo il rapporto a stretto contatto con la natura e le forme in essa viventi.
Nel complesso, mi ha lasciato un ottimo sapore :-)
Ciao Forgil
Non so perché, ma quella scena mi ha ricordato una famosa "cacciata dall’Eden", però al contrario.
qualche punto di contatto c’è, in effetti… :-)
_________________________
Chapucer
diversi livelli di lettura, come si diceva.
A presto
Ciao Carlo, ho provato anche io a scrivere le mie impressioni, non certo così dettagliatamente come hai fatto tu però :-)
capisco che di ogni cosa che guardiamo riusciamo solo a vedere ciò che sentiamo più vicino a noi, e che non è facile mantenere un giudizio distaccato.
magari avrei tagliato un pò di scene (è troppo lungo come film) ma il finale è veramente bello!
Arte e Religione vanno a braccetto in tutte le culture. Come già faceva notare Michael Chricton il moderno ambientalismo ha assunto proporzioni religiose.
Ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"Di Rino Cammilleri
http://www.rassegnastampa-totustuus.it/modules.php?name=News&file=print&sid=4119
Ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"Di Rino Cammilleri
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Ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"Di Rino Cammilleri
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Ecco perché nel suo momento di crisi, continuiamo a sostenere il regista de "La Passione di Cristo" e "Apocalypto"Di Rino Cammilleri
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