Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
In prima elementare, tra bambine ci si divertiva a fare il gioco del “mi ama”. La prima che avvistava la scia di un aereo la indicava pensando all’amichetto del cuore ed esclamava a gran voce: “Mi ama!”. L’aspetto divertente consisteva, probabilmente, nel vedere le altre bambine diventare invidiose per non essere state così fortunate: non era facile scorgere la scia di un aereo e se non la notavi in quel preciso momento rischiavi di non vederla più poiché si sarebbe dissolta rapidamente.
Queste erano le scie che solcavano il cielo quando io ero piccola. I bambini di oggi sicuramente non troverebbero divertente un gioco simile in quanto, potendo scorgere le scie degli aerei ogni giorno e per diverse volte al giorno, starebbero tutto il tempo a puntare il dito al cielo e ad esclamare “Mi ama!”. Bambini fortunati? No, semplicemente il cielo di oggi non è più lo stesso. “C’è qualcosa che non va… in questo cielo”, ma cosa?
Da circa dieci anni, i nostri cieli sono caratterizzati da lunghe scie bianche. Sono le scie degli aerei, ovviamente: lo sanno anche i bambini! E’ risaputo, infatti, che gli aerei rilasciano al loro passaggio delle scie bianche: si chiamano “scie di condensazione”, “contrails” in inglese.
Si tratta di un fenomeno del tutto naturale. I gas caldi (mix tra vapore acqueo e gas combusti) che fuoriescono dai motori degli aerei venendo a contatto con l’aria fredda dell’atmosfera innescano il processo della condensazione: il vapore acqueo si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio soggetti all’evaporazione. Per la loro natura, le scie di condensazione si dissolvono in circa 30-50 secondi (in casi particolari posso permanere nell’aria per pochi minuti) e pertanto non possono essere lunghe.
Essendo un fenomeno del tutto naturale, le scie di condensazione seguono determinate leggi fisiche, le quali si possono riassumere in tre principali condizioni fondamentali:
– quote superiori agli 8000 metri;
– umidità relativa non inferiore al 70%;
– temperatura inferiore ai -40 °C.
(Questi valori si possono trovare nelle definizioni di “contrails” riportate da alcuni manuali di meteorologia, da Wikipedia, dai siti della NASA, FAA, NOAA, EPA e US Air Force.)
– Quando, guardando un aereo ad occhio nudo, si riescono a scorgere alcuni particolari come in questa foto (cliccare per ingrandire), presumibilmente l’aereo osservato non si trova a 8000 metri di quota. –
Le scie che possiamo vedere tutti i giorni sono molto lunghe e molto persistenti: alcune di esse si estendono da orizzonte a orizzonte e permangono nell’aria addirittura per molte ore. Altre assumono comportamenti strani: nella loro lunghezza svaniscono in alcuni tratti ma permangono in altri, oppure si espandono a dismisura o ancora si espandono “a tratti”. Inconsueto e improbabile fenomeno per del vapore acqueo.
In alcuni giorni possiamo contare nell’arco di un’ora centinaia di scie e in altri giorni le possiamo vedere mentre formano dei reticolati nel cielo. Sono state avvistate anche fuori dalle rotte degli aerei di linea, a quote improbabili per gli aerei di linea e in spazi aerei non consentiti al traffico civile e/o commerciale.
– Dalle carte aeronautiche si può notare che lo spazio aereo sopra la costa ovest della Sardegna, oltre a non essere sorvolato da aerovie civilicommerciali, è considerato zona militare. La freccia rossa indica la città di Oristano. –
– Il cielo di Oristano solcato da numerose scie bianche. Non sono scie di condensazione e non sono state rilasciate da aerei di linea. Che cosa sono? –
A questo punto viene naturale chiedersi: se sono scie degli aerei, di quali aerei si tratta e soprattutto… che tipo di scie sono?
E’ evidente che non sono scie di condensazione. Quindi… che cosa sono? Da cosa sono composte?
Il termine “massa” viene comunemente usato in senso spregiativo. Coloro che si cimentano nella descrizione della psicologia e dei meccanismi delle masse spesso mettono in evidenza l’annullamento della individualità e della capacità critica del singolo, nel momento in cui si ritrova “aggregato” con innumerevoli altri suoi simili.
Vi è del vero in tutto questo, così come è indubbiamente vero il fatto che spesso nella massa l’individuo fa emergere la sua parte “peggiore”, sentendosi “protetto” dall’anonimato e dalla fusione in un organismo più grande. Eppure, vi possono essere casi in cui questa “massa” è in grado di convogliare ed amplificare energie che dal singolo difficilmente potrebbero scaturire. “Energie” anche positive. Forse una via.
“Se il gruppo Bilderberg non è una cospirazione di un qualche tipo, è condotta in modo da darne un’imitazione notevolmente buona”. C. Gordon Tether, giornalista del Financial Times
Avevo da tempo intenzione di scrivere qualcosa sul celebre, ormai, Club Bilderberg. Avendoci pensato NWO nel suo ottimo blog, vi rimando chi fosse interessato a saperne qualcosa di più.
Con “Bilderberg” ci si riferisce a una riunione internazionale, per lo più annuale, a cui partecipano più di cento personaggi della politica e finanza mondiali, esclusivamente su invito. Sono invitati anche alcuni nomi di rilievo del giornalismo internazionale, come direttori o editorialisti di alcune fra le testate più diffuse americane ed europee (anche italiane). Il gruppo prende il nome dall’hotel della loro prima riunione, nel 1954: l’Hotel Bilderberg a Oosterbeek, in Olanda, dove una settantina di alte personalità si incontrarono il 24 maggio. La riunione si tenne, così come avviene ancor oggi, nel più stretto segreto, dietro una cortina di silenzio mediatico e privacy garantita da un servizio d’ordine d’eccezione.
“… ragioni di discrezione ci hanno indotto a tacere (…) sull’identità di coloro che guidano il più segreto lavoro massonico, mentre è compito delle Grandi Maestranze rivelarsi al mondo profano e mantenere con esso quei contatti ufficiali che non possono mancare”. Alberto Cesare Ambesi, Storia della Massoneria
L’ordine iniziatico più noto nella società occidentale è sicuramente la Massoneria.
Per definizione un ordine iniziatico, dalle finalità esoteriche, porta avanti i suoi lavori con riservatezza.
Si è visto come questa riservatezza da un lato risulti agli occhi del grande pubblico perlomeno sospetta, mentre da un altro punto di vista è meno rigida di quanto dovrebbe.
Renè Guénon descriveva lo sconcerto delle società iniziatiche orientali nel vedere in Occidente sedicenti membri di ordini esoterici che dichiaravano apertamente la loro attività, con tanto di orgogliosa esposizione di titoli altisonanti: Grandi Maestri, Venerabili, Grandi Oratori, Custodi del Tempio….
Sono le Grandi Maestranze, per usare il termine del fratello Ambesi, che hanno il compito di mantenere i rapporti con il mondo profano.
Sarebbe interessante conoscere invece i dettagli del più segreto lavoro massonico, sapere più o meno in cosa consista, ma forse a questo punto non sarebbe più segreto.
Ed in verità, nemmeno questo segreto lavoro massonico lo è fino in fondo.
Esso è infatti sintetizzato egregiamente in uno dei motti della massoneria: ordo ab chao, ordine dal caos.
Scopo di questo lavoro è la costruzione di un Nuovo Ordine, un mondo nuovo retto da regole nuove, messe a punto con squadra e compasso.
Quello su cui risulta interessante indagare, o tentare di farlo, è il modo in cui a questo mondo nuovo si giungerà.
Un mondo nuovo, un Nuovo Umanesimo, per usare l’espressione del Grande Oratore Aggiunto Bent Parodi.
“…la Massoneria è un Ordine Iniziatico che ha come compito principale la ricerca esoterica ed il perfezionamento individuale, attraverso il recupero della dimensione del Sacro.” Avv. Gustavo Raffi , Ven.mo Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia
E’ più o meno cosa nota che gran parte dei grandi personaggi del passato e del presente, che fecero e fanno la “storia”, appartenevano ed appartengono ad organizzazioni “segrete”, il più delle volte organizzazioni ad orientamento esoterico.
La storia che si studia sui libri di scuola è del tutto ripulita da questi dettagli, è essenzialmente una storia laica, di stampo illuminista, positivista, una storia che descrive la lunga camminata dell’umanità dalle tenebre dell’oscurantismo verso la luce della ragione e della scienza.
Magnifiche sorti e progressive.
La vulgata corrente propria della intellighenzia colta si ispira agli ideali illuministi, universalmente accettati quali fondanti la moderna società democratica e laica: due parole, due dogmi sui quali la novella della modernità pone le sue basi, due dogmi che difficilmente possono essere messi in discussione.
Eppure, i protagonisti dell’epoca dei lumi, i compilatori delle enciclopedie, coloro che a Parigi decapitarono le statue delle Chiese e trasformarono i templi cristiani in templi dedicati alla Dea Ragione, appartennero sovente ad ordini esoterici.
L’ateismo fu propagandato e diffuso da persone che al calare della sera si raccoglievano in logge a rendere omaggio al GADU, il grande architetto dell’universo.
Voltaire stesso, come annota Ernesto Nys, uno dei più accreditati storici della massoneria e massone egli stesso, fu affiliato alla loggia massonica “Le nove sorelle”.
Sempre Nys ricorda come “gli illuministi della prima generazione, il “partito dei filosofi” ( philosophes) erano stati liberi muratori, da Condillac a d’Alambert, da Condorcet a Diderot, da Helvetius a d’Holbach, così lo furono i rivoluzionari(ideologues): da Demoulins a Robespierre, da Danton a Marat, da Mirabeau a Sieyes, da Lafayette a Saint Just, tutti senza una sola eccezione.”
Uno dei presupposti per entrare a far parte di una loggia massonica è la fede in Dio, una fede che deve mostrarsi libera da dogmi e preconcetti. Landmarks 19-20, secondo Albert G. Mackey : Obbligo di credere in Dio, Grande Architetto dell’Universo, e nella resurrezione a una vita futura.
Vediamo quindi come le grandi personalità dell’epoca dei lumi, pensatori che con la loro opera posero le basi al processo di diffusione dell’ateismo laico, sentimento che avrebbe attraversato l’Europa nei secoli a venire, furono affiliati a degli ordini che richiedevano, ed ancora oggi richiedono, la fede in Dio. Negli anni a seguire anche molti esponenti e teorici della estrema sinistra politica vennero iniziati nelle logge, si ricordi ad esempio il caso di Bakunin, e di altri “rivoluzionari”:
Ma certo la sorpresa viene soprattutto dalla discendenza, individuata e dichiarata, fra ordine massonico e sinistra politica. Lo riconosce il curatore Gian Mario Cazzaniga, anche se precisa che «l’ affermazione di per sé è parziale. Possiamo dire che le logge massoniche del Settecento costituirono il laboratorio in cui si formarono le grandi correnti del pensiero politico contemporaneo: liberalismo, repubblicanesimo, democrazia cristiana e socialismo». Anche il partito cattolico? «Certo, perché il momento forse più importante, quello dei vescovi che presero parte alla Rivoluzione francese, li vide formarsi durante gli anni precedenti all’ interno delle logge massoniche». Ma per quanto riguarda la sinistra… «Bisogna distinguere i suoi due filoni anarco-repubblicano e socialista-marxista. Il primo, nel secondo Ottocento, vide la maggior parte dei suoi esponenti affiliati alle logge; nel secondo ci fu una presenza massonica importante, a cominciare dai due generi di Marx: Lafargue e Longuet».
Gli esempi italiani non si contano: da Garibaldi ad Arturo Labriola, passando per Andrea Costa – accostatosi poi al filone socialista di Turati – ma non si possono trascurare i celebri esponenti anarco-repubblicani Bakunin e Proudhon. «Nel campo socialista-marxista – osserva Cazzaniga – il settore riformista e la direzione del movimento sindacale rimasero massonici fino alla prima guerra mondiale, e anche oggi lo sono molti dirigenti dell’ Internazionale socialista, soprattutto belgi e francesi».
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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