Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Ho provato, anche io, a fare il test dell’ euro-politometro di Repubblica. Purtroppo a molte delle domande poste la risposta che avrei voluto dare non era contemplata, quindi il risultato è leggermente sfalsato. Sono finito giustamente nella categoria degli euro-scettici, ma probabilmente sarei dovuto stare ancora un po’ più in basso.
Perlomeno, mi conforta il fatto di essere finito il più lontano possibile da tutte quelle facce inquietanti.
Nel XVIII secolo la corte reale di Francia si era trasformata in un chiassoso e movimentato bordello. I reali francesi vivevano nella reggia di Versailles in un ambiente dove il lusso e lo spreco erano la regola, circondati da schiere di nobili parassiti nullafacenti che trascorrevano le giornate dedicandosi all’appagamento di ogni loro desiderio.
I nostri testi scolastici insistono molto sulla decadenza della nobiltà francese, e non mancano di sottolineare come l’enorme disparità tra le condizioni di vita della monarchia e quelle del popolo affamato sia stata tra i fattori scatenanti che avrebbero portato alla grande rivoluzione del 1789. I libri di storia si soffermano molto su quegli eventi, dal momento che le nostre democrazie laiche e popolari sono in fondo eredi di quella svolta epocale. Ovviamente la questione della rivoluzione francese ha origini molto più complesse, ma comunque sia andata, quell’evento è entrato a far parte dei miti fondatori sui quali si regge la nostra civiltà occidentale contemporanea.
Gli stessi miti fondatori narrano di come la democrazia abbia finalmente appiattito le differenze tra le classi sociali, donando uguali diritti a tutti i cittadini, a prescindere dalla loro condizione. Ed i nostri governanti, democraticamente eletti, ricevendo il mandato dal popolo, non hanno più nulla a che fare con quegli antichi e miserevoli nobili decaduti, che al contrario prosperavano sulle spalle degli umili lavoratori. I nostri governanti, democraticamente eletti, agiscono a favore del popolo. E’ davvero un bel mito, non è vero?
Bisogna però ammettere che per qualche tempo i governanti democratici hanno tentato di mostrare una facciata “popolare”, consapevoli del ruolo che dovevano recitare. Nei loro discorsi non hanno mai mancato di ribadire il loro essere servitori del popolo, ed anche nei loro atteggiamenti tentavano di mostrare una certa vicinanza con “l’uomo della strada”. Fino ad un certo punto, ovviamente. Così, proprio in questi giorni in cui l’elettorato si appresta ad eleggere democraticamente i propri rappresentanti nel parlamento europeo, risulta utile ricordare cosa effettivamente avviene, da quelle parti.
I deputati non conoscono la crisi
La retribuzione di un deputato oscilla tra 5.700 e 6.500 euro. Ma non è tutto: Bisogna sapere che per ogni giorno di permanenza a Bruxelles ricevono 300 euro in più , per coprire le spese per pasti e albergo. E’ sufficiente che l’euro deputato firmi il foglio di presenza, per beneficiarne, senza essere obbligato ad assistere alla seduta… Essi beneficiano inoltre di 3000 euro mensili, le cosiddette “spese di segreteria” per pagare: i loro messaggi, per posta o fax. Questi funzionari riescono facilmente a raddoppiare i loro stipendi passando tre giorni per settimana al Parlamento. A partire dei 60 anni ricevono una pensione supplementare di 1.500 euro al mese, fino alla fine dei loro giorni, se eletti per un solo mandato, ma se sono rieletti, e accumulato per nove anni, la somma ammonta a 2.500 euro. E i 4 miliardi di euro spesi per promuovere la “Cultura Europea” (più che il bilancio della pubblicità della Coca-Cola!)
Una giovane studentessa tirocinante, ha dichiarato: “Quando sono arrivata, ho avuto il sentimento che i deputati vivono nella loro campana di cristallo, al riparo da ogni preoccupazione che inquina il pianeta, lontanissimi dalla crisi finanziaria, praticamente tagliati fuori dal mondo”
Ma li coccolano i nostri deputati! non dovete credere che la loro vita quotidiana sia solo fatta di infinite discussioni sul futuro dei 27 paesi della coesione! Alcuni esempi: Sapete che essi hanno a disposizione un centro sportivo completo nel sottosuolo del Parlamento, ma che mancava un luogo di relax? Ebbene, il 16 febbraio scorso l’ufficio del Parlamento ha deciso di costruire una piscina, il tutto per 10 milioni di euro. Un lussuoso salone di parrucchiere, solo per loro, sette giorni alla settimana, è sempre pieno, e chi attende sfoglia i giornali scandalistici… Altri “piccoli servizi gratuiti” sono in attesa dei nostri “felici Euro deputati”, non mi soffermo, ma voglio parlarvi del servizio di “driver”! Nel parking nel sottosuolo, decine di auto aspettano. Quando un deputato arriva è immediatamente preso a carico di un conducente che lo porta dove vuole, ovviamente senza dover pagare “un centesimo”.
Un altro “piccolo servizio” quotidiano: Ogni giorno dalle 18.30 nel grande corridoio centrale, dei camerieri in uniforme silenziosamente installano dei tavoli, ricoperti con tovaglie bianche! Poi arrivano coppe di champagne, secchi per il ghiaccio e i vassoi di rustici! Ogni giorno, un deputato, organizza un cocktail per la mostra di un pittore della sua regione, un po’ più avanti, un altro celebra l’uscita di un libro … I ricevimenti si susseguono nei corridoi a partire delle 19. Un funzionario si confida: “Qui si può mangiare in qualsiasi momento. Basta fermarsi per essere servito. La serata uscendo dal proprio ufficio, è possibile farsi sempre offrire una coppa o due (di champagne)! “
Solitamente, chi si sofferma ad analizzare questi dati viene tacciato di populismo, o peggio -orrore!- di qualunquismo. In fondo quelle persone lavorano per noi, sfornando ininterrottamente direttive sui temi che più interessano il popolo, impegnati in questioni spinose, come dibattere sulla giusta curvatura di cetrioli e banane oppure quali prodotti abbiano il diritto di essere chiamati marmellate e quali confetture. Tutto questo mentre coloro che reggono le sorti della banca centrale europea, loro sì non eletti da nessuno, prendono le vere decisioni che segnano le nostre vite, facendo del loro meglio per creare crisi economiche e diffondere miseria e malcontento. Ma forse anche queste considerazioni sfociano nel qualunquismo.
Comunque sia, quello che è certo è che i nostri rappresentanti tra Strasburgo e Bruxelles conducono una vita che non ha nulla da invidiare ai loro predecessori di stanza a Versailles, con la differenza che i nobili francesi furono cacciati a suon di forconi, e fecero pure una brutta fine nelle pubbliche piazze, mentre i nostri rappresentanti siamo noi stessi a legittimarli. Perlomeno, coloro che si ostinano a legittimarli con il loro voto.
Obama: “Al Qaeda prepara attacchi”Al Qaeda sta “attivamente pianificando di attaccarci di nuovo” e gli Stati Uniti “sono in guerra con Al Qaeda e le sue affiliazioni”: l’allarme su nuove minacce terroristiche è stato lanciato dal presidente americano Barack Obama, in un discorso a Washington dedicato alla sicurezza nazionale e al futuro di Guantanamo.
Il 9 febbraio scorso le agenzie di stampa riportarono una particolare dichiarazione del presidente del consiglio, dichiarazione nella quale esprimeva il suo rispetto per la costituzione, aggiungendo però di non considerarla intoccabile. Personalmente la polemica in sé non mi aveva particolarmente interessato, come tutto ciò che riguarda la bassa politica italiana, ma mi aveva incuriosito il termine di cui si era servito il premier riferendosi alla costituzione:
Non è un Moloch intoccabile.
Moloch è il nome di una delle antiche divinità del Medio Oriente, venerato principalmente nel periodo che precedette la diffusione della religione ebraica, ed è associato al rito dei sacrifici umani che gli venivano tributati. Sicuramente l’immagine di Moloch non viene evocata spesso nel linguaggio di tutti i giorni, ed all’epoca della dichiarazione del presidente del consiglio mi parve assai curiosa la sua scelta di usare proprio tale allegoria per esprimere il suo pensiero.
Nello stesso modo, di tutta la vicenda che coinvolge il premier e la consorte in questo periodo, un solo particolare ha attirato la mia attenzione, un estratto di una frase usata dalla signora Lario nel comunicato che ha diramato alle agenzie:
Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come “figure di vergini che si offrono al drago[…]”
Coloro che utilizzano una casella di posta elettronica sul portale Libero, sapranno che suddetto portale segnala quotidianamente ai propri utenti le notizie più interessanti che avvengo nel paese e nel mondo, con dei brevi titoletti che rimandano ad articoli più approfonditi.
Le notizie in rilievo sono più o meno del seguente tenore: – Grande Fratello: Cri, oltre le tette c’è di più; – banda di rumeni ruba la pensione ad una nonnina di 94 anni; – fornaio pugliese uccide moglie e suocera con 63 colpi di machete; – sudafrica: scoperta cura contro la sudorazione eccessiva; – Britney Spears ubriaca picchia due giornalisti.
E così via.
Si tratta di un servizio sicuramente utile, dal momento che in pochi secondi si ha un quadro abbastanza preciso dei fatti che più interessano la nazione.
Oggi, quindi, tra gli argomenti segnalati un articolo spiegava la nuova strategia del nostro premier in vista delle prossime europee:
Il politico più amato del mondo: questo dice di sé Silvio Berlusconi, forte dei sondaggi che lo danno al 73,5 % di gradimento. «Più di Obama, Lula, Tusk ed Erdogan», dice il premier alle venti bellezze che il Pdl proporrà per la candidatura alle elezioni europee del 6 e 7 giugno prossimi. «Voglio volti giovani, facce nuove per rinnovare l’immagine del Pdl e dell’Italia in Europa», traduce in termini politici ai suoi, circondato da un harem adorante.
E quindi via libera alla nuova pupilla Barbara Matera (ex annunciatrice Rai, ex letteronza a Mai dire gol e attrice nella serie Carabinieri 7), alla rossa Angela Sozio (ex gieffina, tra le protagoniste della paparazzata-scandalo a Villa Certosa qualche estate fa, causa scatenante – insieme con altri episodi simili – della reprimenda infuocata che Veronica Lario consegnò alla stampa all’indirizzo del marito), all’attrice Eleonora Gaggioli (qualcuno la ricorderà nelle serie tv Don Camillo ed Elisa di Rivombrosa) e a Camilla Ferranti (Uomini e donne, immortalata in un calendario del 2008 e assunta agli onori della cronaca perché citata nella famigerata telefonata tra Berlusconi e Saccà).
Solitamente non mi occupo di politica italiana, (per una questione di est-etica, innanzitutto), ma una notizia come questa andrebbe letta con attenzione e conservata perchè sintetizza perfettamente l’essenza della democrazia moderna.
Si potrebbe infatti, di primo acchitto, considerare la scelta del premier di puntare su delle giovani e piacenti donne, probabilmente non molto competenti, come una delle tante prove del suo modo poco rispettoso di considerare le istituzioni democratiche.
In verità è lo stesso sistema democratico a rappresentare un immenso inganno, e i vari candidati altro non sono che maschere che hanno il compito di portare a termine compiti assegnati loro da altre strutture di potere, meno visibili.
Silvio Berlusconi, scegliendo quali candidate per le prossime europee delle donne dello spettacolo, non fa altro che portare agli estremi tale concetto, con grande coerenza.
Il parlamento europeo, come tutti i parlamenti di questo mondo, è un enorme circo dove sabbie mobili travestite da esseri umani fanno finta di prendere decisioni per i cittadini, tra una mazzetta e l’altra.
E in un grande circo le ballerine non sono affatto fuori luogo.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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