Blessed be

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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
8 Aprile 2009

Al servizio dei cittadini

…to serve and to protect…

Il sito del Guardian ha pubblicato un breve video in cui compare Ian Tomlinson, l’edicolante morto nel giorno in cui nella capitale inglese era in corso lo svolgimento del G20.
Nelle immagini si vede il signor Tomlinson che cammina con le mani in tasca volgendo le spalle ad un gruppo di poliziotti, e viene violentemente scaraventato a terra da uno di essi.
Tomlinson morirà per infarto dieci minuti dopo.

Quello che colpisce è l’uso totalmente gratuito della forza da parte dei poliziotti inglesi, nei confronti di un cittadino che non rappresentava nessun tipo di minaccia.
Questo episodio ha avuto un epilogo tragico, non si sa se in qualche modo collegato con l’azione del tutore dell’ordine inglese, ma tali situazioni non rappresentano certo una eccezione.
La propaganda cui siamo sottoposti quotidianamente ha lo scopo di convincerci che le varie “forze dell’ordine” abbiano il compito di servire e proteggere il “cittadino”.

In realtà, da sempre la funzione della polizia è quella di tutelare il potere costituito a spese del suddito.
La polizia controlla e reprime la popolazione, quello è il suo scopo, e gli avvenimenti della settimana precedente non sono stati che l’ennesima conferma di questa banale verità, una verità ben nota alle generazioni passate, e che si sta via via dimenticando.

24 Gennaio 2009

Obamarea

Ricevo e volentieri pubblico il seguente articolo di Piero Cammerinesi, giornalista che vive a Los Angeles.


Qui negli USA dove vivo, la marea Obama, l’Obamarea – è in continua crescita.
Con la spontanea propensione alla mitizzazione di questo popolo, che non esita ad idealizzare – salvo poi a gettare con altrettanta facilità nella polvere – chiunque faccia qualcosa fuori dall’ordinario o dica qualcosa che l’uomo della strada ama sentirsi dire.
Pensate al pilota che pochi giorni fa è riuscito a far ammarare il proprio aereo, con entrambi i motori in avaria a causa di uno stormo di uccelli – sull’Hudson.
Le trasmissioni televisive non hanno fatto altro per giorni che ospitare le testimonianze dei passeggeri, dei membri dell’equipaggio, degli spettatori di questo (quasi mancato) disastro in diretta.
Era l’eroe del momento, finalmente qualcuno più reale dei miti di celluloide che Hollywood ci ammannisce in abbondanza!
Ore ed ore di interminabili dibattiti, conditi con lacrime e litanie di thank you, thank you, per un pilota addestrato proprio a fare quello che ha fatto, vale a dire mantenere la calma in un momento di difficoltà ed essere presente a se stesso per salvare le vite umane a lui affidate.
Se  Chesley Sullenberger è stato decretato eroe  nazionale per aver fatto semplicemente – anche se con grande sagacia e professionalità – il proprio dovere, potete immaginare come il popolo americano stia vivendo l’insediamento di Obama, il quale, più di chiunque altro prima d’ora, impersona l’american dream.

Parlavo ieri con un mio amico republican, carissimo amico a sua volta di Arnold Schwarzenegger, Governatore della California e repubblicano di ferro anche lui, che – miracolo della natura – dopo averne parlato male negli ultimi mesi, sta sorprendentemente ‘riscoprendo’ la figura del nuovo Presidente, dal quale si aspetta, udite, udite, grandi novità.
Ma come, gli chiedo, fino a ieri sostenevi che mai un nero sarebbe arrivato alla Presidenza e che comunque gli USA avevano bisogno di un republican, ed ora la Obamarea contagia anche te?
Risposta: se la sua campagna è stata pagata dalle stesse lobby che sostengono i repubblicani, che hanno investito su di lui più di quanto hanno fatto per il candidato repubblicano, vuol dire chiaramente che si aspettano da lui che faccia, anzi che sia, quello che loro vogliono.
Se hanno supportato il candidato democratico più del proprio è evidente che sapevano chi doveva vincere e da chi quindi aspettarsi un comportamento conseguente…
È chiaro il concetto?
È evidente che se un giovane ed oscuro senatore dell’Illinois è stato in grado di arrivare alla Casa Bianca in meno di due anni, vuol dire che qualcuno glielo ha permesso se non addirittura ce lo ha voluto.
Dice bene Fausto Carotenusto,  “se tutti gli apparati notoriamente controllati dai veri poteri trasversali – come i media, la finanza e le grandi lobbies politiche – lo hanno sostenuto con grande ed insolito entusiasmo, vuol dire che in qualche modo Obama può fare molto bene i loro interessi”

Beh, tutto ciò non sorprende certamente chi cerca di vedere dietro ed oltre le parvenze dei media e della politica, chi è perfettamente conscio dell’esistenza dei Poteri oscuri, anche se poi, guardandosi intorno, a dire il vero, si resta un po’ frastornati, se non contagiati, dalle aspettative messianiche della Obamarea che dilaga in ogni giornale, in ogni talk-show, su ogni blog.
Ad un certo punto, sapete una cosa? succede che questa aspettativa messianica che sta contagiando il mondo intero penetra nella tua coscienza, insinuando il dubbio: e se fosse vero? e se Obama fosse veramente in grado di realizzare quello che ha promesso?
Perché pensare sempre male?
Perché essere sempre scettici o dietrologi, o prevenuti?
Come sarebbe bello abbandonarci per una volta alla fiducia, alla commossa aspettativa di un mondo migliore…di un giovane e bel Principe, oops, Presidente, scusate, che, come nelle favole, riesce a vincere il Male e a portare il Bene sulla Terra!
Erano proprio questi i pensieri che mi passavano per la testa quando, insieme a qualche centinaio di milioni di americani e forse qualche miliardo di terrestri mi stavo godendo la cerimonia dell’insediamento…
Che scenografia, che commozione, quanti anziani neri in piedi da ore nel gelo di Washington a piangere ed a rievocare i tempi bui della segregazione… ah se ci fosse qui mio padre, ah il mio povero nonno!
Poi d’improvviso mi sono detto: guarda guarda, questo sta facendo fessi tutti. Come parla bene, che belle cose che dice.
Vedi, rimanda a noi la responsabilità del cambiamento.
Giusto. È proprio così, dobbiamo tutti rimboccarci le maniche se vogliamo un’America migliore, God bless America, ed un mondo migliore.
Come si fa a dargli torto…
Eppure, eppure c’è qualcosa che non quadra.
Proprio così, come diceva il mio Maestro, Massimo Scaligero: “Quando tutti, ma proprio tutti, sono d’accordo con una persona, quando tutti appoggiano un leader, io vado dalla parte opposta”.
Lui antifascista quando c’era il fascismo e ‘fascista’ quando si voleva condannare acriticamente anche le poche cose valide del ventennio, mi ha insegnato a pensare.
A pensare liberamente.
E allora, bene Obama, per dirla con Leibniz, il migliore dei Presidenti possibili, ma con cautela, con discernimento.
Mantenendo la propria consapevolezza, la coscienza di tutto il panorama generale del potere, anche di ciò che c’è dietro quello che ci vogliono raccontare i media.
Perché l’inganno più pericoloso è quello di chi dice 99 verità ed una sola menzogna, che inevitabilmente viene acriticamente vissuta come verità.
Perché sarebbe veramente il colmo farci ‘fregare’ da Obama dopo essere sopravvissuti ad un incapace come Bush che ha rappresentato manifestamente la menzogna per otto lunghi anni!


15 Dicembre 2008

Il grazie degli iracheni a Bush

"questo è un regalo dagli iracheni; questo è il bacio di addio, cane"

"questo è da parte delle vedove, degli orfani e di coloro che sono stati uccisi in Iraq"

5 Novembre 2008

Change they need

Ha vinto quello più giovane, quello più buono, quello di colore.
Gli auguriamo ogni bene, ovviamente, anche perché essere attorniato da certi personaggi non è molto rassicurante.
Spesso, infatti, chi detiene il vero potere per dei complessi casi lombrosiani si ritrova anche ad avere una presenza fisica poco raccomandabile.

Ecco allora che nel grande spettacolo pirotecnico della democrazia occorre proporre una maschera che ispiri maggiore fiducia, per avere la possibilità di gestire il potere con meno preoccupazioni. E così piovono i milioni di dollari per sostenere questo o quel rappresentante, e lo stadio si infiamma, e il dibattito si accende.
Che fatica, per chi investe, scegliere la faccia giusta, il personaggio giusto, che possa poi seguire con diligenza le sagge direzioni che gli saranno suggerite.
E che peccato non poter fare tutto in prima persona, direttamente, ma doversi sempre fare rappresentare da qualcuno di più presentabile.
D’altra parte, siamo sinceri, chi avrebbe mai potuto porre la propria fiducia a delle facce come queste:

 

George Soros, finanziatore e sostenitore di Barack Obama

Zbigniew Brzezinski, consigliere di Barack Obama

Rupert Murdoc, finanziatore e sostenitore di Barack Obama

p.s: avendone il tempo, consiglierei di seguire i link segnalati cliccando sui nomi dei tre personaggi, per poter avere una idea di quale sarà la politica estera che si appresterebbero a seguire gli Stati Uniti in questo nuovo corso.
Sempre che qualche evento imprevisto non sconvolga tutti i piani.
27 Ottobre 2008

Non la solita crisi

Il periodo che stiamo vivendo sarà probabilmente ricordato nei libri di storia come la grande crisi del 2008.
E in un momento come questo, risulta difficile porre attenzione su un altro qualsiasi avvenimento che non sia direttamente collegato con il crollo del sistema finanziario.
Mentre i telegiornali continuano a mostrarci i vari Manhattan Veltroni che organizzano manifestazioni, e i rappresentanti del governo che rassicurano, e che continuano a varare “misure” per “far quadrare i conti”. E c’è grande agitazione nel mondo dell’istruzione per i drastici tagli alle scuole, ed ognuno ha le sue ragioni.
Eppure, nessuno dei rappresentanti democratici eletti si è ricordato di porre al governo la domanda più ovvia:
“se per far quadrare i conti del bilancio dello stato si è costretti a tagliare i fondi all’istruzione, da dove spunteranno fuori quei 20-30-50 miliardi di euro che il governo stesso ha garantito per salvare le banche e di conseguenza i soldi dei correntisti, in caso di estrema necessità?” Per il semplice fatto che quei soldi non esistono, e il governo italiano che “assicura” di essere in grado di farsi carico dei debiti delle banche mente sapendo di mentire.
Se i cittadini fossero consapevoli della reale entità della crisi che stiamo attraversando, probabilmente il panico si sarebbe già diffuso da tempo.
I media fanno quello che possono per tranquillizzare e minimizzare la situazione, ma prima o poi la dura realtà farà il suo ingresso in scena.
I segnali si moltiplicano ed è difficile persino tenerne il conto.
Nell’attesa di fare il punto della situazione, penso sia interessante conoscere a tal riguardo il parere di chi legge queste pagine.

Secondo voi, come si evolverà la situazione?
Ci aspettano davvero tempi duri, o ci si sta forse lasciando andare ad un allarmismo ingiustificato?