Blessed be

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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
16 Novembre 2006

Prostitute Intellettuali

“Non esiste, in questo periodo storico del mondo in America, una stampa indipendente.
Voi lo sapete e io anche.
Non c’è nessuno di voi che oserebbe scrivere le proprie opinioni reali,  e se lo faceste sapreste anticipatamente che non verrebbero mai pubblicate.
Vengo pagato settimanalmente affinché tenga le mie sincere opinioni lontane dal giornale di cui faccio parte.
Altri tra voi sono pagati similmente per simili cose, e chi tra voi è così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe per strada a cercarsi un altro lavoro.
Se permettessi alle mie vere opinioni di apparire in una edizione del giornale, prima di ventiquattro ore la mia professione sarebbe finita.
“Il lavoro del giornalista è di distruggere la verità, di mentire apertamente, di falsare, diffamare, prostrarsi alla ricchezza e vendere il proprio paese e la sua gente per il pane quotidiano.
Voi lo sapete e io anche, e quale follia è questo brindare ad una stampa indipendente?
Noi siamo i fantocci, loro muovono i fili e noi balliamo.
Il nostro talento, le nostre possibilità e le nostre vite sono tutte proprietà di altri uomini.
“Siamo prostitute intellettuali”.

John Swinton,uno dei più importanti giornalisti del suo tempo, 1890

16 Novembre 2006

Frammenti di simbolismo

Il simbolo è suscettibile di molteplici interpretazioni, in nessun modo contraddittorie, ma invece complementari le une colle altre e tutte parimenti vere, pur procedendo da differenti punti di vista.
E’ sufficiente che i simboli siano mantenuti intatti perché siano sempre suscettibili di svegliare, in colui che ne è capace, tutte le concezioni di cui figurano la sintesi.
René Guénon


Il simbolismo è un linguaggio.
Un linguaggio con cui si trasmette una conoscenza non comunicabile altrimenti.
E proprio per la sua caratteristica intrinseca, il simbolo travalica la percezione sensoriale, la sua voce è colta da quella che gli antichi chiamavano “Intelligenza del Cuore”.
Simbolo significa “unire, mettere insieme” (syn-balo)  e il suo opposto è dia- balo , separo, nascondo, da cui Diavolo, colui che separa, colui che nasconde la realtà ultima.
Ciò che nasconde la realtà ultima è l’opposto del Sacro.
L’insieme del linguaggio simbolico, il simbolismo, segue la legge della analogia.
Tutto è collegato, tutto è simbolo.
Il procedimento analogico non può non essere coerente con se stesso.
Mircea Eliade, il grande storico delle religioni del XX secolo, trattando della  grande importanza della luna nelle mitologie arcaiche, descrive la natura del simbolo e del concetto di sacro quale ierofania:

“L’uomo si è riconosciuto nella “vita” della luna non soltanto perché la propria vita ha fine, come quella di tutti gli organismi, ma soprattutto perché la luna nuova rende valide, con la sua sete di rigenerazione, le sue speranze di rinascita.
Un oggetto sacro , quali che siano la sua forma e la sua sostanza, è sacro perché rivela la realtà ultima, o perché vi partecipa.
Quindi anche la Luna non fu mai adorata per se stessa, ma fu adorata in quel che rivelava di sacro, cioè nella forza concentrata in lei, nella realtà e nella vita inesauribile che manifesta.”

La luna nuova cresceva, decadeva, scompariva e rinasceva.
Per analogia l’uomo associava il corso lunare al proprio ciclo vitale, e la rinascita della luna diveniva speranza di rinascita in una nuova esistenza.
La luna diveniva simbolo del ciclo vitale, della vita stessa.
Ciò che il simbolo evocherà sarà sempre coerente con le sue caratteristiche;  il serpente richiamerà  la terra, le pulsioni terrestri, ctonie, l’ambiguità, dal suo muoversi sinuoso, la conoscenza nascosta, poiché spesso si cela, ma anche la prudenza, ed anche l’umiltà.
Nell’interpretare il simbolo, quello che permette di procedere in una corretta analisi per analogia è l’intuizione, ovvero quella capacità che resta ancora comune a tutti gli uomini, che porta ad associare all’idea di leggerezza più un passero che un elefante.
Il simbolo ha molteplici significati, ma sempre coerenti con se stessi.
Sarebbe sbagliato sostenere che la montagna evochi la profondità, e tutto ciò che ne consegue, che l’elefante evochi la leggerezza, e tutto ciò che ne consegue, che il sole evochi la conoscenza nascosta, che una fontana evochi l’introspezione, che un fiume evochi la stagnazione, che il numero uno evochi la dualità e non il principio, che il numero due evochi la comunicazione e non la dualità che ancora non è in contatto, che il numero tre evochi la materia e non la comunicazione tra i principi opposti, che il numero quattro evochi il microcosmo umano e non la materializzazione del concetto di comunicazione tra gli opposti alla base della trinità che dà origine al mondo sensibile, e così via.
Semplicemente.

14 Novembre 2006

Sectio Aurea

14 Novembre 2006

Strade


Quali strade percorri ora?

E dove si è persa la tua antica mappa dai confini incerti?
Dov’è la legge che come la stella ti guidò
nelle notti più nere?
E dimmi , pellegrino senza una fede,
quale Tempio speri che ti accolga, ora?
Hai voluto sotterrare la tua maschera e la tua spada,
ma dimmi,
cosa ti resta?

-Non ho più un sole che benedica il mio cammino,
non vedo intorno a me montagne da scalare.
L’orizzonte adesso si confonde con la nebbia
che ha invaso i miei occhi,
nella luce più chiara non so dove volgere lo sguardo.
Mi nascondo nel tramonto ma so che verrà un’altra alba,
ciò che chiamano vita mi tiene stretto a sé.
Io aspetterò.

La spada e il lume
sono il mio passato.
Solo una maschera
un’altra maschera,
troppa è la luce.

14 Novembre 2006

Crollano le torri II

Dal Dizionario Esoterico di esonet.org:

Le due Colonne poste all’ingresso del Tempio massonico sono rappresentazioni emblematiche dei principi della Forza e della Bellezza, e sono il simbolo della vita.
Quella posta a sinistra entrando è di stile dorico (o raramente gotico), sostiene un globo terracqueo (ricorda la serietà e l’importanza dell’impegno assunto da ogni adepto) e porta incisa la lettera “B”, iniziale di Boaz, nome (secondo la tradizione biblica) del proavo di Davide, principe e legislatore di Israele.
Simbolicamente rappresenta il principio attivo, l’elemento maschile e la Forza, attributo del 2° Sorvegliante: è al suo fianco che si dispongono gli Apprendisti. La colonna opposta è in stile ionico (o corinzio), sorregge tre o quattro melagrane semiaperte e porta impressa la lettera “J”, iniziale di Jachin (o Jakin), che nella tradizione biblica è il nome del gran sacerdote che officiò l’inaugurazione del tempio di Salomone. Simbolicamente rappresenta il principio passivo, l’elemento femminile e la Bellezza, attributo del 1° Sorvegliante.
[…]
Viste congiuntamente, le C. rappresentano l’equilibrio del dualismo nei termini opposti: Forza e stabilità, morte e vita, distruzione e creazione, tenebre e luce, vizio e virtù. Tutto procede in un armonico bilanciamento di coppie, e l’evoluzione procede grazie alle energie che operano in combinazione ed in contrasto, che solo apparentemente sono tra loro in opposizione. Opportuno infine ricordare che i nomi Boaz e Jachin contraddistinguono anche le colonne poste all’ingresso del tempio di Re Salomone.

Dal momento che i padri fondatori degli Stati Uniti non nascondevano la loro adesione alla Massoneria, le seguenti considerazioni di Domenico Savino assumono un particolare interesse:

Secondo Frances Yates, prestigiosa studiosa del Warburg Institute, [le Twin Towers] sarebbero state costruite secondo la geometria templare che sfrutta il modulo di base della «misura aurea» e rivestivano il ruolo simbolico di indicare a chi arrivava da oriente che si entrava in territorio imperiale.
Il sigillo delle due colonne, infatti, ancora presente sulla bandiera spagnola e adottato quale simbolo dell’impero planetario da Carlo V, tornava a rivestire il significato originario di simbolo della superpotenza che domina le terre, i cieli e i mari.
Le due colonne sono poi presenti in ogni loggia massonica e prendono il nome di Jachin, quella di destra e Boaz quella di sinistra, nomi loro attribuiti dall’architetto Hiram, mitico costruttore del tempio di Salomone.
Ora, secondo queste ricostruzioni, le Twin Towers, fissavano la città di New York quale tempio di Salomone e gli USA quale nuovo Israele e nuovo popolo di Dio.