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rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
5 Luglio 2009

Lo spirito dei tempi e l'iniziazione della giovane Rihanna

You’re part of my entity, here for infinity

La cultura musicale e lo spirito dei tempiVi sono due canali principali attraverso i quali gli etat d’esprit sono diffusi nella società: l’istruzione e la musica.
Non vi è alcun mistero in questo.
Con l’istruzione la popolazione fin dalla giovane età viene indotta ad assorbire le regole delle gerarchie del potere, e ad assimilare i miti laici su cui si fonda il potere prestabilito.
Il rispetto della democrazia, il senso dello stato, l’idea che il concetto di “collettività” sia superiore nella scala dei valori alla dignità dell’individuo sono i fondamenti indiscutibili su cui l’educazione si basa, e la libertà di pensiero del futuro cittadino sarà massima a patto che queste premesse siano mantenute.
Parallelamente, per mezzo dell’industria musicale agli stessi giovani vengono trasmessi le mode e i valori a cui occorrerà uniformarsi per essere parte integrante della società circostante.
La musica è il mezzo più potente che possa influenzare un essere umano, dal momento che interagisce direttamente con la sfera non razionale della personalità.

In questo modo, le immagini e i valori associati ad una determinata performance acquisiscono una forza che non potrebbero avere se comunicati solamente attraverso delle argomentazioni “razionali”.
Ancora una volta, non vi è alcun mistero in tutto questo.

Basta osservare, per fare un esempio, come una stessa scena possa essere recepita in modo positivo o meno  a seconda che sia accompagnata da una colonna sonora trionfante, romantica o angosciante, per rendersi conto del potere emozionale di cui la musica è capace.
Così come non si dice nulla di nuovo se si osserva come la proposizione costante di certi modelli di successo fatti propri dalle celebrità musicali diventino di conseguenza anche gli ideali di riferimento dei fruitori delle loro proposte musicali.
La classica immagine del “cafone” che ostenta le proprie ricchezze, sempre per fare un esempio,  è diventata nel tempo accettabile e ambita, fino a diffondersi in gran parte dell’universo giovanile: quello che appariva deprecabile fino a pochi anni fa, almeno nelle apparenze, diviene così accettabile dal momento che tale modello viene diffuso e sdoganato dai protagonisti dell’industria musicale, indubbiamente il principale punto di riferimento per i giovanissimi.
Si tratta di semplici constatazioni, probabilmente banali, e non vi è in esse alcun moralismo: la stessa corrente “alternativa” e critica nei confronti della cultura dei consumi diffusasi negli anni 70 era altrettanto figlia delle medesime suggestioni, ancora una volta trasmesse al grande pubblico per mezzo dei medesimi canali.
Nel mezzo della vasta produzione catalogata sotto l’espressione di “musica commerciale”, si celano però a volte anche suggestioni più sottili, meno dirette, che rivelano in parte la natura più profonda dell’intera operazione.

Ovviamente, non bisogna immaginare l’intera industria discografica come impegnata in un gigantesco complotto.
Occorre sempre tenere presente che gli etat d’esprit si propagano come per osmosi, e la percentuale di coloro che sono realmente consapevoli dell’operazione in corso è minima: la stragrande maggioranza degli operatori del settore seguiranno la moda del momento perché quello sarà il modo più redditizio e soddisfacente per svolgere il proprio mestiere.
Le persone assimilano lo spirito del tempo col respiro, e questo non vale solo per i fruitori, ma anche, e soprattutto, per i creativi.

Così, in questa continua operazione che si autoalimenta, diviene interessante individuare qualcuno di quei pochi che con cognizione contribuiscono ad indirizzarlo, questo spirito.

La parabola di Rihanna

Rihanna “solare”, all’inizio della sua carriera

Nel 2007 il singolo musicale di maggior successo a livello mondiale fu la celebre hit Umbrella, interpretato dalla giovane Rihanna, originaria delle isole Barbados.
Il percorso della giovane cantante, l’interprete femminile emergente di maggior successo degli ultimi anni nel campo dell’industria musicale, ripercorre uno stereotipo più volte riproposto dallo show business contemporaneo, ovvero quello della ragazzina acqua e sapone innocente che si trasforma in icona della trasgressione e della provocazione.
E’ il caso, ad esempio, delle due giovani artiste femminili che maggiormente hanno caratterizzato il mondo del pop degli anni 90, ovvero Brintey Spears e Cristina Aguilera, che hanno esordito entrambe in programmi della Disney rivolti ai bambini per poi acquisire una immagine sensuale e trasgressiva nel proseguo della loro carriera.

Nel caso di Rihanna il passaggio è stato ancora più evidente, sottolineato anche dal titolo del suo terzo album, Good girl gone bad, proposito chiaro che non lascia spazio a fraintendimenti.
In questo modo Rihanna, dopo aver esordito mostrando una immagine tutto sommato solare ed “innocente”, raggiunge la maturità conformandosi ai modelli del successo ispirati dall’etat d’esprit contemporaneo, e tale passaggio è ulteriormente rimarcato nel video musicale che accompagna il singolo che consacra ufficialmente la sua popolarità, ovvero il già menzionato Umbrella.



Il video è introdotto da Jay Z, probabilmente il rapper-produttore più influente dell’industria musicale statunitense, che in questo caso svolge il ruolo di traghettatore-officiante.

Jay Z rappresenta qui la figura dell’attore consapevole e perfettamente inserito nel sistema, totalmente conscio dei valori in gioco, e come un antico sacerdote-iniziato ha il compito di “battezzare” la sua protetta.
Il video narra di un vero e proprio rito di iniziazione, o forse sarebbe più corretto dire “contro-iniziazione”.
Dopo una breve introduzione, in cui Jay Z si vanta del proprio successo e chiama Rihanna, ha luogo il primo momento importante della cerimonia, quello del battesimo (contro-battesimo) per mezzo dell’acqua.
Rihanna appare vestita di bianco, simbolo della purezza non ancora smarrita, mentre viene investita da getti di fluido scuro, che la ragazza tenta di scansare ma dai quali viene colpita.
L’acqua è elemento essenziale di molti riti di iniziazione, non ultimo il battesimo cristiano, ma in questo caso il liquido non è limpido, ma appare scuro e vischioso; l’usare elementi iniziatici mutandone le proprietà è una nota caratteristica dei riti contro-iniziatici, che fanno della parodia il loro elemento distintivo.


A conferma di ciò, immediatamente dopo il “battesimo” Rihanna si presenta vestita di nero, ad indicare la purezza smarrita.
Ha luogo quindi un balletto in cui la nuova Rihanna si mostra consapevole del passaggio, mentre si muove entro un limite definito da due lucernari che spiccano sulla parete dello sfondo, la cui collocazione riprende la disposizione delle due colonne del tempio.

Seguono una serie di stacchi in cui Rihanna si mostra nuda e si mette in posa all’interno di un triangolo bianco su sfondo nero.
Il triangolo è notoriamente un altro elemento dal profondo significato simbolico.
E proprio grazie ad una delle pose assunte dalla giovane cantante viene infine svelato anche il significato del testo della canzone stessa.
La frase ripetuta nel ritornello, under my umbrella, può essere interpretata infatti  come “sotto la mia protezione”, ed è interessante in questo senso notare la figura che emerge da un breve frammento del video:

Si tratta di due singoli fotogrammi, il secondo dei quali consiste nel negativo del primo, che formano una figura che appare di sfuggita e che può essere colta appieno solo per mezzo di un fermo immagine (minuto del video 2.41).
Rihanna appare in ginocchio col capo chino all’interno del triangolo, mentre tende le mani in alto in una posizione innaturale.
Le ombre generate dalle spalle della ragazza sono inoltre state accentuate per apparire come orbite oculari, e dare all’insieme dell’apparizione una somiglianza abbastanza marcata con la celebre raffigurazione del Bafometto dell’occultista ottocentesco Eliphas Levi, associato nella cultura popolare con la figura di Satana:

Anche sovrapponendo le due immagini si nota una certa corrispondenza:

Potrebbe quindi trattarsi di un indizio su chi sia che offre “protezione” alla giovane artista, definitivamente introdotta nel mondo del successo.
Nella parte finale del video Rihanna, sempre vestita di nero, danza attorniata da sei ballerini, riprendendo la coreografia iniziale in cui il mentore Jay Z era attorniato da sei presenze femminili, sancendo definitivamente il nuovo status di ex ragazza solare gone bad.

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Si veda anche:

Occult and Prophetic Messages in Rihanna’s Umbrella, da The Vigilant Citizen (articolo dagli spunti interessanti, in cui si fa una analisi per certi versi simile a quella qui proposta)

26 Giugno 2009

Il parlamento europeo e la nuova Torre di Babele


Come pesci che nuotano alla ricerca dell’acqua, spesso cerchiamo conferme sul mondo che ci circonda dimenticando di guardare proprio gli aspetti più evidenti.

Così, nel tentativo di comprendere la reale natura del sistema di potere che regola le nostre vite accade di cercare risposte nei meandri più nascosti, alla ricerca di indizi da interpretare, di eventi da decifrare.
E più si procede nella ricerca, più si scopre che gli indizi non sono affatto nascosti, ma vengono ostentati  con un certa divertita sfrontatezza. Accadde così che le società segrete che contribuirono alla nascita di quello che sarebbe diventato il paese più potente ed importante del XX secolo descrissero chiaramente il loro progetto politico e lo diffusero apertamente, stampandolo addirittura sull’oggetto più diffuso della loro nazione, la banconota per mezzo della quale ogni giorno milioni di persone operano i loro scambi.
La piramide tronca, simbolo di una società gerarchica in fase di costruzione, attentamente guidata da una elite di iniziati, simboleggiata dall’occhio onniveggente, passa sotto gli occhi dei cittadini americani ogni giorno, diverse volte al giorno. 


Per comprenderne il significato occorre però avere delle minime conoscenze sulla valenza dei simboli, e nella nostra società questo linguaggio è totalmente trascurato.
Abbiamo così una situazione paradossale: da una parte una elite che fa ampio uso del simbolismo per comunicare i suoi piani ed i suoi obbiettivi e dall’altra una grande maggioranza di persone che di quel linguaggio ne ignora totalmente l’importanza.
I pochi che avranno intuito qualcosa di questo linguaggio avranno comunque il loro bel da fare nel convincere i loro simili che di un linguaggio effettivamente si tratta.

“Sono solo dei disegni”, “sono solo coincidenze”.

Dal momento che l’interpretazione dei simboli è venuta totalmente a mancare dall’educazione comune che ogni cittadino riceve, convincere uno scettico della valenza di tale linguaggio è compito che presenta spesso delle difficoltà.

E’ questo è ancor più vero quando ad essere analizzati non sono dei frammenti archeologici appartenenti a civiltà scomparse oppure testi antichi compilati secoli fa, ma oggetti ed edifici che fanno parte del nostro vivere quotidiano.
Non è facile per un cittadino americano, ad esempio, accettare il fatto che sull’oggetto che più spesso ha usato in vita sua è descritto il progetto per una nuova società di ispirazione luciferiana, così come può essere difficile da credere che i loghi degli oggetti che usa più spesso hanno una ispirazione esoterica ben precisa.

Allo stesso modo, risulta complicato accorgersi che la sede del parlamento europeo, nella capitale della nuova Europa, trae ispirazione da un episodio biblico in cui si narra di uno dei più grandi drammi vissuti dal genere umano, una vicenda che si racconta sia accaduta migliaia di anni fa.
Narra quindi la Bibbia che laggiù dove sorse Babilonia un re di nome Nimrod radunò il suo popolo e volle edificare una torre dalle dimensioni mai viste, una costruzione che si ergesse a lambire i cieli.
La tradizione giudeo-cristiana descrive tale opera come frutto della superbia del genere umano, che dimentico del suo creatore volle sfidare apertamente la sua autorità, e per questo motivo fu dallo stesso creatore punito.
Come sempre, i miti arcaici rivelano sotto forma di racconto eventi della storia umana più complessi, trasmessi ai posteri secondo il linguaggio proprio delle antiche civiltà.

La distruzione della Torre di Babele ha diverse chiavi di lettura, la più evidente delle quali narra il percorso di una umanità ancestrale che si ritrovò divisa per etnie e civiltà, differenziandosi negli usi e nel linguaggio.
Una diversità che contrastava con l’unità primordiale del genere umano a cui si credeva, una diversità tra le varie genti la cui origine venne tramandata sotto forma di mito.Ad un livello più profondo, quello stesso racconto descrive anche il desiderio e la necessità del genere umano di elevarsi, di ritrovare le sue origini divine e di riappropriarsi della sua condizione celeste ormai persa.
Tale mito è quindi affine ad un altro racconto della Genesi, ovvero la storia della tentazione di Adamo ed Eva: come i seguaci del re babilonese, anche i primi uomini creati da Dio vollero raggiungere una condizione superiore, e per ottenere ciò non esitarono a disubbidire al loro creatore.
Ed esattamente come nel mito della caduta, anche il racconto della torre può essere oggetto ad una diversa interpretazione.
Si è visto come secondo la visione gnostico luciferiana la punizione inflitta ai capostipiti dell’umanità fu una punizione ingiusta, inflitta da un Dio geloso della sua conoscenza, timoroso che questa potesse essere condivisa dalle sue creature.

L’esoterismo luciferiano considera per questo motivo la figura del serpente–Satana come una figura desiderosa di portare la conoscenza all’umanità, un angelo portatore di luce perseguitato da un Dio malvagio.
Allo stesso modo, secondo tale concezione, nel racconto della torre il medesimo Dio crudele non volle che l’umanità da lui creata potesse realizzare le sue aspirazioni, e per evitare che questo accadesse divise le genti della terra in popoli dalle diverse lingue, in modo che non potessero intendersi tra di loro.
Ancora una volta quindi gli esseri umani sono le vittime di un creatore malvagio, che cerca in tutti in modi di ostacolare il loro percorso verso la conoscenza.
Questa diversa concezione degli eventi biblici, questa religione alternativa, ha origini antiche, ed ha trovato nei secoli rifugio all’interno dei movimenti che la storiografia attuale definisce “gnostici”, in una catena ininterrotta che va dai primi movimenti eretici cristiani, passando per l’eresia bogomila e catara, fino ad approdare negli insegnamenti nascosti dei movimenti esoterici della modernità e nella massoneria contemporanea.

Occorre tenere presente che si tratta a tutti gli effetti di una religione, una religione che nel tempo ha evitato di presentarsi come tale, quella religione che con ogni evidenza è professata dall’elite del potere occidentale, come le stesse opere di questa stessa elite non mancano mai di ricordare.
Quantomeno, questo dovrebbe essere ormai evidente a coloro che iniziano a comprendere il significato del linguaggio simbolico di cui tale elite fa uso.
Così, non dovrebbe oramai sorprendere il constatare come la sede del potere visibile della nuova Europa tragga ispirazione da quella torre che uomini antichi tentarono di edificare, fermati nel loro progetto dall’intervento divino.

La sede del parlamento europeo di Strasburgo, nella sua particolare architettura “incompiuta”, si rifà palesemente all’immagine che della Torre di Babele si è tramandata, ripresa da diversi pittori del passato, tra cui il celebre Bruguel.

 

Parlamento Europeo, Strasburgo

Torre di Babele, particolare, Bruguel

Il simbolismo evocato appare quindi evidente: l’elite che nell’ultimo secolo si è adoperata per la costruzione del superstato europeo dichiara apertamente il suo programma più ambizioso, quello di completare il compito che l’antica umanità aveva fallito di portare a termine, punita dall’ira della divinità.
Si tratta del solito progetto più volte analizzato, quello della creazione di una nuova umanità, una nuova era per il genere umano in cui una elite illuminata conduce i popoli verso una nuova unità, in aperta sfida alla vecchia divinità ed alla ormai obsoleta visione del mondo stesso.
Nel manifesto che segue tale progetto è mostrato ancora più apertamente: vi sono addirittura delle gru all’interno della torre che ne riprendono la costruzione, ed in primo piano delle figure stilizzate di uomini, dipinti come automi, lavorano felici al progetto comune.

Sopra il tutto veglia l’ emblema dell’Unione Europea, le 12 stelle, la punta delle quali è rivolta in modo significativo verso il basso.

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Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole.
Emigrando dall’oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono.
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco».
Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento.
Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
Il Signore disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l’inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.
Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Genesi   11, 1-9

 

si veda anche: Sinister Sites, the EU Parliament

6 Giugno 2009

Le gerarchie del potere

Nei cieli di Soria, in Spagna, un corvo scrocca un passaggio ad un avvoltoio.
Corvi dominanti e avvoltoi servili.
Una perfetta allegoria.

25 Maggio 2009

Prometeo e Lucifero, i caduti

Dal mito greco all’Angelo Caduto, passando per il cuore della finanza internazionale: parallelismi e affinità tra due figure chiave della modernità.

Prometeo, Rockefeller Center, Manhattan, New York

Prometeo maestro di ogni arte portò il fuoco che ai mortali si è rivelato un mezzo per intenti possenti.
Saggezza e conoscenza saranno la stabilità dei tempi

(Incisione sovrastante la statua di Prometeo dinnanzi il Rockefeller Center.)


Il Rockefeller Center è uno dei luoghi simbolo della finanza internazionale, uno dei principali templi del potere economico mondiale.

Edificato a partire dagli anni 30 per volere della famiglia Rockefeller, una delle famiglie più influenti a livello mondiale dall’inizio del XIX secolo ad oggi, è composto da 19 edifici in cui si concentrano centri commerciali, attività ricreative e uffici delle principali imprese statunitensi ed internazionali.
Un luogo totalmente dedito al freddo mondo degli affari, si potrebbe pensare, consacrato all’assai concreto universo del denaro e dei suoi epigoni.
In effetti, nella visione comune, il mondo dell’alta finanza è il mondo pragmatico per definizione, laddove conta solo il numero e la fredda contabilità, il dio denaro, come si suol chiamare.

Eppure, giunti al Rockefeller Center si viene accolti da una imponente statua di Prometeo, il celebre titano che nella mitologia greca rubò il fuoco gelosamente custodito dagli dei dell’Olimpo per donarlo agli uomini.
Ed è proprio nell’atto di trasportare il fuoco agli esseri umani che Prometeo viene raffigurato ai piedi del Rockefeller Center.
Nel mito greco il fuoco rappresenta la conoscenza e l’illuminazione, è l’elemento che permette ai mortali di progredire, di migliorare la propria condizione fino ad avvicinarsi a quella degli dei, che divengono così meno distanti.

Ma a causa del suo gesto Prometeo subirà una atroce punizione ad opera di Zeus: verrà incatenato sul monte Caucaso, dove ogni giorno giungerà un’aquila che gli divorerà il fegato; essendo però Prometeo immortale, l’organo dilaniato si riformerà durante la notte, rendendo così la sua pena eterna, finché dopo 3000 anni, un altro eroe leggendario, Ercole, riuscirà a liberarlo ed a porre termine all’atroce tortura.

Nella Grecia classica Prometeo era considerato un grande benefattore dell’umanità, in virtù del dono dall’enorme valore di cui si era fatto portatore, e per la pena che aveva dovuto affrontare quale prezzo per il suo atto; a lui erano dedicate solenni feste ed un culto devoto.
Eppure, vi è anche una lettura più profonda di questo arcaico mito, una lettura che già in epoca classica si era in gran parte persa.
Nel destino di Prometeo infatti è simbolicamente rappresentata la sorte di una umanità che si emancipa dal divino, disobbedendo alle regole celesti.
La roccia in cui il titano viene incatenato è una allegoria della materialità, ovvero della condizione terrestre a cui si riduce l’uomo quando si separa dall’universo celeste, destinato ad essere divorato dai propri desideri umani, che come il fegato che sempre si riforma non potranno mai essere placati del tutto.
La colpa dell’umanità prometeica non è propriamente quella di desiderare di essere come la divinità, ma di provare a raggiungere tale obiettivo per mezzo del furto e del sotterfugio.

Non a caso, Prometeo verrà in seguito liberato dal suo alter ego celestiale, ovvero Ercole, che rappresenta invece l’uomo caduto e redento, che raggiunge il regno dei cieli e la condizione divina a seguito di un lungo e complicato percorso, le celebri 12 fatiche, per mezzo delle quali riuscirà a purificare se stesso ed a guadagnarsi un posto nell’Olimpo.
Prometeo agisce quindi apparentemente a favore dell’umanità, ma lo fa nel modo sbagliato, per mezzo dell’inganno, e il suo gesto avrà delle gravi ripercussioni sulle condizioni dell’intero genere umano.

E’ interessante notare come questo mito antichissimo, nato per mettere in guardia gli uomini di fronte ad un errato agire nel tentativo di raggiungere la condizione divina, abbia nel tempo smarrito il suo senso originale, e già in epoca classica la figura di Prometeo aveva subito un totale ribaltamento, divenendo egli benefattore degno di un sincero e devoto culto.
A questo punto, non possono non balzare agli occhi le evidenti similitudini tra Prometeo ed il suo corrispettivo nella cultura giudaico cristiana, ovvero Lucifero – Satana.
Come Prometeo, così Lucifero viene punito dalla divinità per la sua disobbedienza, e come il titano della mitologia greca, anche egli cerca di trasmettere la conoscenza agli umani, così come raccontato nella Genesi nell’episodio del frutto proibito del Paradiso.
Qui Lucifero si presenta sotto forma di serpente ad Adamo ed Eva, ed invita quest’ultima a cogliere il frutto dell’ Albero della Conoscenza, l’unico frutto cui Dio aveva loro proibito di cibarsi.
“Sarete come dei”, dice ad Eva Lucifero, ed appare chiaro che il peccato di cui la prima coppia si macchierà è lo stesso che Prometeo fece compiere alla giovane umanità del mito greco, ovvero quello di voler raggiungere la condizione della divinità per mezzo dell’inganno, e non attraverso un lungo percorso di ricerca e perfezionamento spirituale.

E nello stesso modo in cui nella classicità greca la figura di Prometeo aveva subito una trasmutazione, così nei nostri tempi una corrente di pensiero ha finito per considerare Lucifero – Satana come il vero benefattore del genere umano, colui che si immola nel tentativo di portare la luce, la conoscenza, ai mortali, e che per questo viene punito da un Dio malvagio, quello che i profani ingenuamente venerano.
Questo è anche in sintesi il fondamento del Culto di Lucifero, un sentire che si è sviluppato parallelamente con il culto cristiano ed è finito per essere appannaggio delle principali organizzazioni ad indirizzo esoterico della modernità, dalla Massoneria alla Teosofia al New Age ed a tutte le loro derivazioni.
Un culto fatto proprio da una larga fetta della elite finanziaria mondiale, e l’imponente Prometeo che domina l’ingresso del Rockefeller Center è lì per ricordarlo.

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Il Christos-Lucifero degli gnostici è il Dio della Saggezza sotto diversi nomi, il Dio del nostro pianeta Terra senza alcuna ombra di malignità, dal momento che è uno con il Logos Platonico…
Prometeo-Lucifero è il Ministro del Logos Solare ed il Signore delle Sette Dimore dell’Ade…
Lucifero è certamente lo Spirito dell’illuminazione spirituale dell’umanità e della libertà di scelta, oltre che, metafisicamente, la torcia dell’umanità; nel suo aspetto superiore il Logos, nel suo aspetto inferiore l’avversario; il divino e incatenato Prometeo; l’energia attiva e centrifuga dell’universo; fuoco, luce, vita, lotta, sforzo, Coscienza, libertà, indipendenza[…]

 

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9 Maggio 2009

L'occhio del Colorado

..Nulla senza il volere di Dio…


Dopo tanto parlare di Denver, mi stavo quasi dimenticando del “sigillo” dello stato del Colorado, di cui Denver è capitale.
“Nulla senza il volere di Dio”, e chissà di quale Dio si parla.
Forse quel bizzarro occhio vuole suggerirci qualcosa.
Ed anche il fascio littorio sul quale l’occhio risplende è parecchio curioso.
Sembra quasi che lo facciano apposta per dare lavoro ai teorici della cospirazione.