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Qui si parla di miti, simboli, storia e metastoria, mondi vecchi e mondi nuovi, e di cospirazioni che attraversano i secoli.
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Massoneria
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La Religione del
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Verso il Governo Mondiale,
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Con la scusa dell’ Ambientalismo.
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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
23 Febbraio 2011

La gerarchia

14 Febbraio 2011

Ruby e il signoraggio


C’è un senso di sottile disorientamento nello seguire l’evoluzione del mondo dell’informazione, negli ultimi tempi.
Che si tratti dei grandi media televisivi oppure delle sempre più affollate vie della rete virtuale,  risulta difficile non cogliere un sottofondo farsesco nell’evoluzione degli eventi.

Fino a pochi anni fa l’informazione dei grandi media pareva intenzionata ad ignorare del tutto alcuni temi che al contrario ricevevano grande attenzione nel sottobosco dei teorici della cospirazione internettiani: gli aspetti occulti della storia, gli illuminati, il signoraggio.
Figure mitologiche che ben presto sfuggivano dai confini di una rigorosa analisi per perdersi nei meandri di un universo mitico, un luogo in cui realtà e fantasia potevano fondersi, in cui nessuna esagerazione era fuori posto.

In seguito, questi due rami di informazione iniziarono ad incontrarsi, dando vita a creature ancora più bizzarre, trasmissioni in cui alieni sezionati e cacciatori di fantasmi convivevano felicemente accanto agli Illuminati di Baviera e ai grandi vecchi della montagna.
Come se fosse inevitabile che una serie di complesse ricerche dovessero necessariamente trasformarsi in attrazioni circensi una volte venite a contatto con il “grande pubblico”.

Nel frattempo, la maggior parte delle energie del giornalismo “autorevole” si occupa da mesi di una grottesca pantomima animata da nani e ballerine, da guardoni e integerrimi moralisti.
Sembrerebbe uno spettacolo burlesco di seconda qualità, se non fosse che si tratta della veste che la realtà ha deciso di darsi di questi tempi.

Finché ci si imbatte in Ruby che, presentando i libri di Alfonso Luigi Marra, denuncia il signoraggio primario e secondario in mutande e reggiseno.
E il cerchio si chiude, e tutto finisce in farsa.


13 Ottobre 2010

Un' unica moneta mondiale: tell me something new

 

da Wall Street Italia:

Un’unica valuta a livello globale.
E’ quanto chiedono 420 delle principali banche e istituzioni finanziarie di tutto il mondo riunite nella piu’ potente lobby del settore, The Institute of International Finance, che ha sede a Washington.
“Un insieme di banche, le principali in tutto il mondo, hanno bisogno di giungere a una visione comune“, ha spiegato al Financial Times Charles Dallara, managing director dell’istituto.
Insomma, l’idea e’ che per evitare una incombente guerra delle valute e’ necessaria una coordinazione valutaria a livello globale.

Tutto questo, in verità, sorprende assai poco.
Un solo mondo, una sola governance, una sola religione, una sola moneta: la filastrocca è nota da tempo.
E c’è anche chi si è ingegnato per fornire un design accattivante a questa nuova currency, la United Future World Currency.
Già presentata ai grandi leader riunitisi all’Aquila nel corso del G8 del 2009, la nuova moneta, dotata di un look alquanto evocativo, potrebbe essere proprio quella che le grandi banche e le istituzioni finanziarie vanno cercando.

 

5 Ottobre 2010

Il Nuovo Ordine Mondiale e la seconda generazione della rete


Quando nel “lontano” 2005 iniziai le mie prime ricerche sul cosiddetto “Nuovo Ordine Mondiale” trovare materiale a riguardo non costituiva impresa semplice.
Il mondo della rete, seppur già allora in costante espansione, non era molto prodigo di informazioni per quanto riguardava articoli in italiano, e chi avesse voluto approfondire l’argomento avrebbe dovuto necessariamente rivolgersi a materiale in lingua inglese.

A distanza di “solo” 5 anni se si digita “Nuovo Ordine Mondiale” sul principale motore di ricerca della rete vengono segnalati circa 183.000 risultati.(1)

Questo aumento esponenziale del materiale a disposizione presenta, come si può immaginare, aspetti tanto positivi quanto negativi.
E’ positivo il fatto che sempre più persone siano incuriosite e sentano il bisogno di informarsi sull’argomento, ed in fondo chi per primo ne iniziò a parlare ebbe come scopo proprio la diffusione di informazioni.
Dall’altra parte, un proliferare delle trattazioni di tale entità, in particolar modo riguardo un argomento tanto delicato e complesso, rende più difficoltoso il reperire e selezionare le informazioni valide, ed inevitabilmente diviene anche più facile imbattersi in materiale impreciso e non corredato da adeguate fonti.

Questo, a prescindere dal tema in questione, rappresenta anche uno dei maggiori limiti di quella che si potrebbe definire “seconda generazione dei blog di controinformazione della rete”.(2)
Essenzialmente, la principale differenza tra la “prima generazione” e la “seconda generazione” è la seguente: mentre i primi “ricercatori”(3) avevano una educazione prettamente “bibliografica”, ovvero erano abituati a compiere ricerche sui testi scritti con tutto quello che ciò comporta (verificare e riportare le fonti, incrociare le informazioni, mettere a confronto diverse versioni ove possibile), la seconda generazione ha concentrato le sue ricerche essenzialmente all’interno dello stesso mondo della rete.

Si è venuto così a creare una sorta di circolo vizioso, in cui a suffragio di determinate informazioni vengono citati dei siti che segnalano quali fonti altri siti che rimandano ad altri siti senza che si possa venire a capo della fonte originaria.
Una sorte di suffragio autoreferenziale, in altre parole, in cui può anche capitare che una informazione senza fondamento venga ripresa a catena da siti e blog che si citano a vicenda quali “fonti”.

In casi come questo, considerata l’enorme complessità del tema trattato, le false piste, le esagerazioni, converrebbe quindi un attento uso delle informazioni raccolte, ed una attenta analisi della provenienza delle stesse.
E, prima ancora, occorre ricordare come presupposto di ogni indagine sia una solida base di conoscenze acquisite nel tempo, conoscenze che dovranno spaziare dall’ambito storico a quello filosofico, da quello economico fino a quello simbolico, dal momento che per cogliere le innumerevoli sfaccettature delle tessere che compongono l’immenso mosaico di questo nuovo ordine bisogna analizzare l’insieme da diversi punti di vista.

L’informazione messa a disposizione nel mondo virtuale, per quanto preziosa ed essenziale, è invece caratterizzata dalla sintesi e dalla veloce fruibilità.
Questa sua peculiarità rappresenta nel contempo il suo pregio ed il suo maggior limite, rendendola utile ma assolutamente non-autosufficiente.

(1)interessante notare come in qualche modo Google premi anche la “anzianità” dei contributi: il primo risultato, nwo.it, rappresenta anche il primo sito in ordine di tempo dedicato all’argomento, anche se nel corso degli anni non  ha aggiornato molto i propri contributi; al settimo posto viene segnalato il forum di Luogocomune dedicato al NWO e alle società segrete che contribuimmo a creare con gli amici del sito, mentre al terzo posto si trova l’ottimo NWO blog dell’amica _gaia, un’altra “utente anziana” di LC.

(2)il termine “controinformazione” non va preso troppo sul serio, perchè prendersi troppo sul serio in questo campo può avere gravi ripercussioni nell’ambito della vita sociale, quella vera.

(3)termine sul quale vale lo stesso discorso fatto a proposito di “controinformazione”.

22 Settembre 2010

Divertirsi da morire

Il romanzo Il Mondo Nuovo di Aldous Huxley fu tra i primi argomenti trattati da questo blog nei suoi primi giorni di vita.
Tra i vari romanzi distopici scritti nel corso del XX secolo si tratta probabilmente di quello che meglio descrive la nostra attuale società.

Il breve fumetto che segue, creato da Stuart McMillen, si basa sul libro di Neil Postman “Divertirsi da Morire”, testo che mette a confronto le previsioni di Huxley con quelle di George Orwell, autore di 1984, la più celebre distopia immaginata nel secolo scorso.