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-o- Too late to die young -o-
20 Ottobre 2021

La più ridicola teoria del complotto sulla pandemia

Da quando è iniziata questa storia i folli e paranoici teorici della cospirazione si sono sbizzarriti.
Era naturale, quando la realtà è complessa, e non si possiedono gli strumenti per comprenderla, si immaginano situazioni improbabili che provino a dare un qualche senso a quello che si osserva.

Tra le teorie più assurde a cui ci si è imbattuti, ricordiamo, tra le altre:

– i governi, in combutta con Bill Gates, vogliono impiantare dei microchip nella popolazione per poter meglio controllare le masse.

– scopo ultimo dei vaccini è rendere sterili le persone per attuare un piano di depopolamento.

– l’obbiettivo finale è l’istituzione di un lasciapassare da avere sempre con sé per attuare un sistema di controllo sociale a credito sul modello cinese.

– si punta alla demolizione del sistema produttivo delle nazioni per inaugurare un’era di nuovo feudalesimo riassunta nel programma del grande reset.

Tutte fantasie senza fondamento, ovviamente, ma fra tutte queste folli teorie ce n’è una che spicca per assurdità, oltremodo ridicola ma che purtroppo ha fatto presa soprattutto tra le menti più semplici e plagiate.
Una teoria talmente assurda e ridicola che facciamo persino fatica a riportare:

– i banchieri, i miliardari, le grandi multinazionali del farmaco e i governanti più corrotti e collusi del mondo stanno lavorando compatti per il bene della popolazione semplice, e farebbero qualsiasi cosa, persino obbligare a dei trattamenti che la plebe non accetta, per garantire la sicurezza e la salute di tutti.
20 Ottobre 2021

Breve analisi dell'andamento della campagna vaccinale

BREVE ANALISI DELL’ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA VACCINALE.
(in fondo alcune conclusioni)
Osservando il grafico della progressione della campagna di vaccinazione nazionale risulta evidente il modo in cui su di essa abbiano influito, di volta in volta, i decreti e le limitazioni stabiliti dal governo – ed anche un evento che da solo ha messo per qualche giorno in crisi l’intera narrativa diffusa dai media.
Si prenderanno in esame solamente i numeri delle prime inoculazioni (in arancione nel grafico, ovvero quelle che descrivono l’andamento reale della campagna).
Si nota quindi come inizialmente le vaccinazioni procedano in maniera regolare, con un crescendo costante: dopo un primo picco ad inizio anno (relativo ai lavoratori del sistema sanitario e delle rsa) vi è un progresso stabile.
E’ questo il momento in cui poterono prenotarsi per la puntura le persone a seconda della loro età: prima i più anziani, poi gli ottantenni, i settantenni, e così via via fino ai quarantenni.
Nel grafico ci troviamo a questo punto verso la fine di Maggio, inizio Giugno, quando si dà il via libera alle prenotazioni a prescindere dall’età, e si organizzano anche i primi open day.
Questo è il momento in cui i giovanissimi si precipitano in massa a farsi vaccinare, (nel grafico si nota un picco repentino) nella convinzione che il vaccino garantirà loro la possibilità di godere delle vacanze senza limitazioni nei loro spostamenti.
La campagna vaccinale subisce poi un blocco improvviso e un calo verticale in seguito alla diffusione da parte dei media della notizia della morte della giovane Camilla Canepa a seguito della vaccinazione.
Siamo nella metà di Giugno, inizia la polemica sui vaccini Astrazeneca, molte persone perdono fiducia nella effettiva sicurezza dei sieri.
I numeri delle vaccinazioni crollano, la campagna praticamente si ferma.
(I media non ripeteranno più lo stesso errore, e le successive decine di morti certamente correlate al vaccino, su centinaia di sospette in attesa di ulteriori investigazioni, non verranno più trattate.)
Verso la fine di luglio il governo annuncia che da inizio Agosto verrà introdotto il Green Pass, il cui ottenimento sarà direttamente collegato alla vaccinazione, per poter entrare nei locali, nei bar, nei cinema, e per poter viaggiare.
Questa circostanza porta ad una timida ripresa del numero delle vaccinazioni, come si può osservare nel grafico.
Esaurito anche l’effetto del primo decreto riguardante il lasciapassare verde, il numero delle inoculazioni tocca un nuovo minimo, fino all’ultimo annuncio del governo che introduce l’obbligatorietà del possesso del Grenn Pass per accedere al luogo di lavoro.
Ancora una volta, si nota a questo punto una ulteriore , lieve risalita del numero delle vaccinazioni, ma l’effetto stavolta è blando.
CONCLUSIONI
L’andamento del grafico descrive in maniera assai chiara il modo in cui la fiducia nella efficacia del vaccino sia distribuita, e chiarisce le diverse motivazioni per le quali il 75% della popolazione ha in qualche modo aderito alla campagna.
Coloro che temevano per la propria salute e scelsero di vaccinarsi nella convinzione di ottenere una reale protezione si ritrovano nella parte iniziale del grafico, pressapoco fino agli inizi di giugno.
Se si fosse trattato solo di una questione di ordine sanitario, con ogni persona libera di vaccinarsi o meno a seconda delle proprie valutazioni e delle proprie preoccupazioni, la campagna vaccinale si sarebbe esaurita poco dopo questa data, con un numero di vaccinati che si sarebbe aggirato intorno al 50 % della popolazione totale.
A quel punto sono entrati in gioco i “ricatti” del governo legati alle libertà che sarebbero state concesse solamente ai vaccinati.
Chi si è precipitato agli hub vaccinali da quel momento in poi lo ha fatto principalmente per poter svolgere quella vita sociale che le limitazioni dell’anno passato avevano negato, soprattutto per poter viaggiare in vista delle vacanze.
A metà Giugno l’annuncio della morte della giovane Canepa ha fatto precipitare i numeri delle vaccinazioni, che si sono ripresi solo con l’introduzione del Green Pass, divenuto necessario per l’ingresso ai bar, ai ristoranti e ai cinema.
Si nota infine che esauritosi anche questo filone, l’ultimo decreto in ordine di tempo che restingeva ancora di più i diritti e le libertà dei non vaccinati, negando addirittura il diritto al lavoro ai non possessori di green pass, non ha avuto l’effetto sperato dal governo, segno che quel 20 – 25 % della popolazione che ancora manca all’appello rimarrà fermo nelle sue convinzioni fino all’ultimo.
In sintesi, potremmo affermare che la percentuale di coloro che si sono vaccinati con convinzione, con l’idea di proteggere la propria salute, rappresenta circa un 40% della popolazione totale.
Ad essi si aggiunge un ulteriore 35- 40% che ha scelto di vaccinarsi per non essere escluso dalla vita sociale, ma che della vaccinazione avrebbe anche fatto a meno.
Rimane infine un 20 – 25 % che non ritiene opportuno o necessario ricevere il vaccino, ritenendolo in alcuni casi anche potenzialmente pericoloso e dannoso, ed è disposto a rinunciare a gran parte della vita sociale, e qualcuno anche al lavoro, pur di rimanere coerente con la propria convinzione.
16 Settembre 2021

Per noi che abbiamo un'anima

Nel corso della storia umana i periodi di pace e serenità diffusa sono stati l’eccezione, mentre l’instabilità, i dispotismi, i conflitti, si reiteravano in maniera costante.

Da quando persistono le testimonianze scritte sappiamo che ogni generazione ha dovuto nel corso della sua esistenza affrontare almeno una grande crisi sociale, è stata coinvolta in qualche modo in un conflitto, ha avuto a che fare con sistemi di governo oppressivi e liberticidi.
Noi europei venuti al mondo dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale ci eravamo illusi di vivere, finalmente, dopo millenni, in una società pacificata, e soprattutto una società libera, “democratica”, una società in cui i diritti del singolo erano tutelati, protetti, dove infine i soprusi del “potere” erano contrastrati, frenati.
Tutto ciò era una illusione, e quelli che credevamo diritti si sono rivelati semplici concessioni, che coloro che hanno tenuto il potere elargivano perchè funzionali al nuovo paradigma che nel frattempo si era creato: una società che si fondava sulla produzione, sui consumi, e che necessitava quindi di “cittadini” sufficientemente liberi e spensierati per poter consumare in maniera adeguata i prodotti immessi nel mercato.

Questo modello ha retto per diversi decenni, con una moderata soddisfazione di tutti gli attori in campo.
Indubbiamente lo standard di vita “materiale” in occidente non è mai stato così elevato.
Ma ora questo momento è giunto al suo naturale ciclo di conclusione.
Il modello del capitalismo 1.0, quello delle fabbriche e degli operai, un sistema che sta per compiere due secoli, sta per essere accantonato, e nuovi modelli sono in via di sviluppo.
In questo nuovo paradigma le “libertà” concesse nei decenni passati sono di intralcio, la nuova parola d’ordine dei piani dirigenti è “controllo”, e per la prima volta nella storia la tecnologia fornisce anche tutti gli strumenti necessari per effettuare tale “controllo” in maniera sistematica, generale, onnicomprensiva, totale.
Dobbiamo quindi essere consapevoli che non stiamo vivendo un periodo “eccezionale”, questi tempi non rappresentano una “eccezione”.
Ci troviamo semplicemente nel pieno di una crisi epocale come le tante che si sono verificate nel passato.
La differenza tra noi e i nostri avi sta nel fatto che noi non eravamo pronti, mentre in passato vi era una consapevolezza costante che la lotta per la sopravvivenza è una guerra continua contro forze che possono anche diventare incontenibili.
Lo shock iniziale e lo spaesamento sono quindi comprensibili, ma non bisogna in nessun modo cedere al panico ed alla disperazione.

Nel concreto, ci troviamo attualmente in un momento in cui i più basilari diritti naturali ci sono stati tolti nel giro di un brevissimo lasso di tempo: dal “diritto” al lavoro al più sacro diritto di cui godiamo dalla nascita, quello della inviolabilità del nostro corpo.
Abbiamo a che fare con dei criminali senza anima, e ancora una volta si tratta di processi che nella storia accadono con regolarità.
La scelta sul come affrontare questo momento è personale, ed ognuno avrà le sue valide ragioni per agire in un modo o in un altro.
Davanti alla possibilità dell’indigenza si potrebbe argomentare che c’è poco da scegliere, specialmente per noi occidentali del XXI secolo che non abbiamo mai affrontato difficoltà simili.
Ma qualunque sia la scelta di ognuno, si tenga sempre conto di un aspetto importante: qualsiasi concessione che si fa alle forze di potere in questo momento sarà temporanea, e sempre di più verrà preteso.
Questo processo diabolico messo in atto è solo agli inizi.
Cedere alle iniezioni, oppure per chi resiste ancora maggiormente ripiegare sui tamponi per poter continuare a condurre ancora una vita “normale” sono opzioni comprensibili, ma palliative.
Per chi ha davvero compreso l’entità del processo in atto, si tratta di provare a fermare un fiume in piena con dei fogli di cartone.

Rifiutarsi del tutto di cedere ai ricatti porterà a grandi difficoltà, a sofferenza, ma al momento potrebbe essere l’unico tentativo valido per bloccare la deriva.
Forse sarà un gesto simile a quello del passero che raccoglie una goccia dal lago e si precipita nella foresta che brucia per cercare di spegnere l’incendio, ma da una prospettiva più grande quel passero ha compiuto la miglior azione che potesse portare a termine.
La stessa storia insegna che i regimi crollano, che non sempre i piani di sterminio vanno a buon fine, che ci sono mille incognite che mandano all’aria anche i piani più studiati.
Ad esclusione di chi parteggia apertamente per gli aguzzini, qualsiasi scelta personale in questo momento, sicuramente sofferta, è quindi legittima.
Ma non tradiamo mai noi stessi.
I tempi passano, i tiranni vengono inghiottiti dalla stessa terra che copre le loro vittime, ma la nostra anima, per noi che un’anima ce l’abbiamo, la nostra anima è eterna, e questo è il momento di ricordarcene.

 

15 Settembre 2021

Il gergo degli eletti

“Quindi alziamo gli occhi al cielo e troviamo la nostra Stella Polare, ricerchiamo, ognuno nella propria Loggia, lo spirito comune dell’essere Massone. Lavoriamo sotto il cielo stellato, un comune cielo stellato.

È consuetudine, ed è fenomeno ben noto in ogni epoca e in ogni luogo, che comunità chiuse, gruppi sociali definiti, oppure persone appartenenti a particolari confraternite sviluppino ed utilizzino un particolare gergo, un insieme di parole ed espressioni il cui utilizzo permette di essere riconosciuti come parte del “gruppo”.
Nella lingua anglosassone si usa il termine slang per descrivere queste particolarità del linguaggio, e succede anche che alcune espressioni così utilizzate divengano nel tempo anche parte del linguaggio comune.
Lo slang serve quindi in primo luogo per farsi riconoscere come appartenenti ad una determinata comunità, e tale fenomeno si applica sia negli strati popolari della società, nelle bande di strada, ad esempio, oppure tra i detenuti, o tra i cultori di particolari stili musicali, così come tra i gruppi più elitari.
Anche i gruppi elitari hanno infatti un loro gergo, che risulta utile in particolar modo per mandare messaggi “alla luce del sole” che possano però essere compresi appieno solo tra sodali.
Nell’utilizzare il particolare gergo, inoltre, membri e simpatizzanti di una certa confraternita ribadiscono la loro fedeltà e appartenenza al gruppo, e la loro comunione di intenti.

Un recente caso concreto di utilizzo di un determinato gergo avente come chiaro scopo una “chiamata a raccolta” fu rappresentato dal celebre “appello ai costruttori” espresso dal Presidente della Repubblica poco prima l’ultimo cambio di governo

“Questo è il tempo dei costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova.”

Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica, 31 Dicembre 2020

Dopo il discorso del Presidente, il termine “costruttori” fu ripreso e ripetuto a pappagallo da innumerevoli politici e giornalisti : fu il loro modo di ribadire la loro adesione al piano di cambiamento a cui dal colle era giunto il segnale.

“L’appello ai «costruttori» pronunciato da Sergio Mattarella la sera del 31 dicembre ha davvero scaldato il cuore del Paese. Ha interpellato in modo intenso le forze sane del Paese e milioni di cittadini che non hanno perso il “vizio” di cercare e realizzare il bene anche nei momenti più difficili. Si è avuta subito l’impressione che quel termine, «costruttori», fosse destinato ad entrare nella memoria collettiva del Paese. Una parola che il capo dello Stato ha messo generosamente a disposizione di tutti come chiave di lettura dell’intera epoca post-Covid. I significati civili, culturali e anche educativi sono apparsi subito evidenti e rilevanti.”

Marco Iasevoli, Avvenire, 16 Gennaio 2021
Nello specifico, l’essenza del termine “costruttore” va ricercata all’interno del simbolismo massonico, laddove la stessa libera muratoria ha come scopo dichiarato l’edificazione, allegorica, del Tempio, ovvero la ristrutturazione della società secondo un nuovo modello di fratellanza, posta a guida di un gruppo di “illuminati”.

Il Presidente quindi con il richiamo ai costruttori lanciava il segnale che presagiva il cambiamento nel governo: al popolare ma debole Conte doveva succedere un nuovo governo guidato saldamente da tecnici affidabili e fedeli ai centri del globalismo internazionale, tecnici che avrebbero dovuto agevolare e gestire l’accantonamento delle vecchie garanzie costituzionali che risultavano obsolete e d’intralcio alla svolta tecnocratico-autoritaria che si voleva imporre.

All’appello del Presidente risposero quindi in massa i politici più servili e accomodanti, coloro almeno che compresero il senso della chiamata, desiderosi di far parte del nuovo progetto per non perdere i privilegi acquisiti.

Ne seguì un governo eterogeneo, composto dalle frange più estreme dei rami del parlamento, un esecutivo come mai si era visto in epoca post bellica, il cui unico punto di coesione tra i vari componenti è rappresentato dalla totale adesione servile ai piani delle forze globaliste e il convinto desiderio di abbattere ogni garanzia costituzionale a tutela del cittadino.
Un altro termine appartenente al linguaggio massonico che viene ripreso a intervalli regolari, in modo più sottile, fa invece riferimento alla “Stella Polare”, che nelle logge massoniche compare nel cielo stellato che adorna il soffitto, e rappresenta la consapevolezza di seguire un percorso, una mappa interiore cui la Stella del Nord funge da principale punto di riferimento.

Chi fa uso di tali termini, ed altri omologhi, in conclusione, lancia dei segnali a coloro che possono comprenderli oppure, ad un livello inferiore, vuole ribadire la propria convinta adesione al progetto, affinché non perda i privilegi garantiti dalla propria servile obbedienza.

 

15 Settembre 2021

Lupi e allevamenti


Non si era mai vista un’epoca dove banchieri, miliardari, generali, e politici – che fino al giorno prima avevano come unico scopo nella vita il rimane aggrappati ad una poltrona – si dessero tanto da fare per il bene del popolino.
Stiamo davvero vivendo la fine della storia, le millenarie lotte di classe sono concluse.
Ora i banchieri lavorano per il proletario.
Ora il lupo si sacrifica per l’agnello, i nostri governanti tengono così tanto al nostro bene da obbligarci ad esso.

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C’è un luogo ben definito in cui la salute dei membri viene prima di ogni altra cosa, un posto in cui le condizioni di salute degli ospiti è continuamente monitorata, dove prima ancora dell’alimentazione vengono forniti i farmaci e i vaccini necessari affinchè alcuna malattia sorga.
Un luogo in cui la libertà di movimento è rigorosamente limitata, e in cui la sicurezza degli ospiti è garantita.
Si tratta degli allevamenti intensivi.
L’unica differenza con la nostra attuale situazione consiste nel fatto che negli allevamenti intensivi i membri della comunità che non recano beneficio alla produzione vengono eliminati.
(ma su questo si potrebbe anche discutere)