Blessed be

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¿te quedarás, mi pesadilla
rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
23 Dicembre 2007

Blessed be

Da qualche tempo faccio una certa fatica ad essere presente in questo blog.
Non mancano certo gli argomenti da trattare, al contrario.
Da quasi un anno, ad esempio, ho in programma di scrivere una serie di post sul Terzo Tempio di Gerusalemme; vorrei poi concludere la “saga” delle Eggregore, indubbiamente l’argomento che più mi sta facendo riflettere in questo periodo.
E introdurre il tema spinoso del “Signoraggio”, con tutte le sue implicazioni.
Ma è un periodo un po’ particolare, a volte mi pare quasi pretenzioso tentare di occuparsi di temi tanto grandi, quando nel mio piccolo avrei un po’ di piccole macerie da riordinare.
Per adesso, vorrei fare a tutti coloro che capitano da queste parti i migliori auguri per un Buon Natale e delle serene feste.
Con tutto il cuore.
Il cambio dell’anno mi vedrà nella cittadina di Chartres, dove finalmente coronerò un piccolo sogno e mi troverò dinnanzi al più straordinario monumento d’Europa, la Cattedrale di Nostra Signora, opera sublime ed immensa enciclopedia di conoscenza.

Blessed be

16 Dicembre 2007

Spazio aperto

Richieste, critiche, suggerimenti, divagazioni e altro.

Era da tempo che avevo in mente di creare uno spazio all’interno di questo blog dedicato a suggerimenti, critiche, richieste, segnalazioni, domande.
Ma anche uno spazio in cui potesse trovare posto qualsiasi altra riflessione, di chi volesse semplicemente dire qualcosa a livello generale sui temi che qui si trattano, oppure su altro.
Uno spazio aperto, in sintesi.
Critiche e segnalazioni saranno particolarmente apprezzate, ovviamente, ma non solo.

15 Dicembre 2007

Amerika

We’re all living in America, Coca-Cola, Wonderbra

11 Dicembre 2007

Israele Britannico

di Giuseppe Cosco


Nel 1587, in una lettera datata 27 aprile e indirizzata a John Foxe, Sir Francis Drake scrive:
“Che Dio sia glorificato, la sua Chiesa e la sua Regina preservate, i nemici della verità vinti e che possiamo avere ininterrotta pace in Israele”.
Che significato può avere tutto ciò?
La questione si riallaccia alla bizzarra credenza dell’anglo-israelismo in relazione alle tribù perdute di Israele.
Morto Salomone, narra la Bibbia, le dodici tribù di Israele si divisero in un regno del Nord (di Israele), che riuniva dieci tribù, e in un regno del Sud (di Giuda) – con capitale a Gerusalemme – che riuniva le tribù di Giuda e di Beniamino.
Nell’VIII° secolo gli Assiri occuparono il regno di Israele e deportano le dieci tribù del Nord. Che ne fu delle dieci tribù del Nord?
Gli storici, quasi unanimemente, sono convinti che esse si siano disperse, verosimilmente assimilate dai popoli presso cui erano state deportate.
Questo svolgimento dei fatti non è stato accettato da tutti ed ecco sorgere le teorie più strane, in particolare dal Seicento in poi.
La più importante di queste afferma che gli anglosassoni, in particolare modo gli inglesi, sono i discendenti diretti delle “tribù scomparse”.
Da queste ed altre astruse credenze e interpretazioni si origina una dottrina segreta, che non è affatto da sottovalutare e, più avanti, ne vedremo il perché.[…]
La tesi dell’ “Israele britannico” fu esposta, nel secolo scorso, dal medico inglese John Wilson, che nel 1840 diede alle stampe un curioso volume dal titolo “Our Israelitish Origin” (La nostra origine israelita) e da George Moore (1861) nel libro “The Ten Tribes” (Le dieci tribù).

Paradossalmente Wilson asseriva che gli inglesi discendono in linea diretta dalla tribù di Efraim. Nel suo secondo libro “The Millennium”, pubblicato due anni dopo, arriva alla conclusione dell’imminenza del ritorno di Cristo sulla Terra.
Fin qui si potrebbe obiettare che sono solo fantasticherie di menti esaltate.
I nostri scrittori inglesi, invece, ebbero dei seguaci che seguirono le loro orme.[…]
Queste idee si rinforzarono nel contesto dell’età vittoriana; l’impero britannico era al vertice della sua grandezza.
Quando questo periodo d’oro ebbe termine, un seguace della strana dottrina affermò che tutto ciò era finito perché l’Inghilterra si era inimicata Dio e spiegò:
“La misura della nostra disgrazia e della nostra abiezione è la misura della nostra lontananza da Dio Onnipotente”.
Hein, tuttavia, trovò presto una alternativa; se era vero che l’Inghilterra si era inimicata Dio, non si poteva dire ugualmente dell’America e, ribadendo che l’America aveva avuto origine da anglosassoni bianchi e protestanti, concluse che, perciò, era questa la nazione che discendeva dalla tribù di Manasse.

Le Dodici tribù di Israele (alta risoluzione)

E’ utile sottolineare che “Lo storico dell’arte fabiano John Ruskin, alla fine dell’800, entusiasmava la gioventù aristocratica predicando la superiorità anche razziale della casta signorile britannica, a cui come ‘vero Israele’ era offerto il dominio del mondo: una missione morale, poiché il mondo andava incivilito estendendo ad esso, volente o nolente, i benefici del superiore umanesimo britannico”
(M. Blondet, Complotti – I fili invisibili del mondo – 1. Stati Uniti, Gran Bretagna,Milano 1995, pag. 49).

A proposito del termine “vero Israele”, Arnold Toynbee nel suo libro del 1934: “A Study of History”, scrive:
“Fra i protestanti di lingua inglese si trovano ancora alcuni fondamentalisti che si reputano ‘il popolo eletto’ nel senso letterale del termine, quale viene usato dal Vecchio Testamento. Questo ‘Israele Britannico’ fa fiduciosamente risalire il suo ceppo fisico alle scomparse Dieci Tribù”
(A. Toynbee, Panorami della storia, Milano 1954, vol. II, pag. 53).

Il convincimento che la monarchia inglese fosse l’erede del regno di Israele concedeva ratificazione biblica all’imperialismo britannico. […]
Sono vitali ancora oggi queste dottrine occulte?
Maurizio Blondet ci informa:
“nel 1991, mentre ero a Washington (infuriava la Guerra del Golfo), mi capitò… di constatare che i British Israelites esistono tuttora. Conservo un loro curioso libretto che pubblicarono allora, The Prophetic Expositor, che è una summa delle loro credenze”.
Blondet si dilunga sulle loro convinzioni: “Presto tornerà il Messia e instaurerà il Regno di Dio, che sarà ‘un regno concreto e materiale, con territorio, leggi, popolo e trono’. Sarà ovviamente la Casa Reale Britannica, ‘discendente da Davide’, a occupare quel trono.
[…]
Vi sono fondati motivi per credere che l’ideologia che l’opuscolo The Prophetic Expositor esprime in modo così ridicolmente estremo, sia una sorta di dottrina segreta coltivata nella cerchia interna dei fedelissimi alla Corona, e intimamente legata alla religione di Stato britannica, l’Anglicanesimo. …in tempi a noi vicinissimi (nel 1952) Sir Oliver Locker-Sampson, alto esponente conservatore… intervistato sui motivi della costante politica inglese a favore del Sionismo e dello Stato d’Israele… rispose:
‘Winston (Churchill), Lloyd George, Balfour e io siamo stati allevati come protestanti integrali, credenti nell’avvento di un nuovo Salvatore quando la Palestina ritornerà agli ebrei’.
Di fatto, non è facile spiegare razionalmente, in termini di Realpolitik, l’ostinazione della politica britannica a favore del Sionismo”
(M. Blondet, op. cit., pag. 92).

Abbiamo visto che il ruolo “divino” era stato perso dall’Inghilterra a causa del suo comportamento e che ben presto fu rimpiazzata da un Israele americano.
Non è assurdo credere, a questo punto, che “Benjamin Franklin obbediva alle stesse suggestioni quando, come membro del ‘Triumvirato’ incaricato di disegnare il sigillo degli USA, proponeva nel 1776 di raffigurarvi ‘Mosé che divide il Mar Rosso mentre il Faraone e i suoi armati sono sommersi dalle acque” (Ibidem, pag. 96).

Stupirà ancora di più sapere che il simbolo dell’aquila poi adottato come suggello dell’America, secondo David Austin, derivava proprio dall’Apocalisse: “che ne è divenuto dell’aquila sulle cui ali la donna perseguitata (Ap., 12,14) fu portata nella wilderness americana, non si potrebbe rispondere che essa si è posata sul sigillo civile degli Stati Uniti?”
(S. Bercovitch, America puritana, Roma 1992, pag. 175).[…]
Queste sono le assurde premesse sulle quali si fonda il fondamentalismo americano che vede ogni sua guerra come una sorta di crociata.
L’ex presidente USA, Ronald Reagan, abbracciò questa dottrina segreta e pronunciò discorsi dai toni messianici infuocati:
“Tutte le altre profezie che si dovevano realizzare prima di Armageddon sono avvenute.
Nel trentesimo capitolo del profeta Ezechiele si dice che Dio raccoglierà i figli di Israele dalle lande pagane dove sono stati dispersi per riunirli di nuovo nella terra promessa.
Dopo 2000 anni, questo momento è finalmente giunto.
Per la prima volta nei tempi, ogni cosa è pronta per la battaglia di Armageddon e il secondo avvento di Cristo”.
E, ancora, rivolgendosi ai soldati americani, l’ex presidente Ronald Reagan tuonò:
“Voi oggi state respingendo le forze del male che vorrebbero estinguere la luce che noi abbiamo custodito per 2000 anni”
(Le due frasi di Ronald Reagan sono citate da Majid Valcarenghi e Ida Porta, in “Operazione Socrate”, Firenze 1995, pagg. 101-102).

Il giornalista Ronnie Dugger in un lungo articolo, pubblicato nel 1984, sul “The Guardian”, si chiese:
“Gli americani potrebbero giustamente chiedersi se il loro presidente… sia personalmente predisposto dalla teologia fondamentalista ad attendersi un qualche Armageddon che inizi con una guerra nucleare in Medio Oriente. (…).
Se in Medio Oriente insorgesse una crisi e minacciasse di trasformarsi in un confronto nucleare, il presidente Reagan potrebbe essere incline a credere di assistere all’arrivo dell’Armageddon deciso dalla volontà di Dio?”
(“The Guardian”, 21 aprile 1984. L’articolo fu pure pubblicato sul “Washington Post”).[…]
E’ evidente la sopravvivenza di tendenze apocalittico-millenaristiche nella cultura contemporanea degli USA. Tendenze piuttosto evidenti anche nella politica estera americana.
Scrive ancora Gobbi che l’America ha combattuto:
“Soltanto in questo secolo… “battaglie finali” contro il fascismo, il comunismo e, più recentemente, contro il fondamentalismo islamico; e soprattutto sono ancora fondamentalmente convinti di essere un “popolo eletto”, una “Nazione Redentrice”
(R. Gobbi, op. cit., pag. 223).

articolo completo

7 Dicembre 2007

Eggregore IV

Ho passato circa quattro mesi senza guardare i telegiornali.
Quando a seguito di questo periodo mi è capitato di vederne uno, sono stato colto da una strana e opprimente sensazione.
Un sensazione fisica.
Sono ormai certo che i telegiornali siano strumenti di divulgazione di vibrazioni negative, per usare un termine un po’ evocativo, vibrazioni potenti.
In un articolo di qualche tempo fa si era parlato di eggregore, le forme pensiero che prendono “vita” e sono in grado di influenzare, in un modo per noi non chiaro, i sentimenti e le sensazioni delle persone.
Nel periodo che stiamo vivendo pare che queste forme pensiero negative siano sempre più percepibili, sempre da più persone; pare che l’intensità in cui si manifestano cominci a diventare difficilmente tollerabile, a tratti.
E i telegiornali, sono forse tra i principali divulgatori di queste forme di “negatività”.
Da qualche tempo cerco di osservare con più attenzione queste dinamiche, cerco di comprendere e cogliere le forme con cui si manifestano.
E rifletto anche sul ruolo che la stessa “controinformazione” può avere in questa ottica.
Quando lessi tempo fa l’articolo di Fausto Carotenuto “Terrore a Londra: una prospettiva spirituale “, vi furono dei passaggi che mi fecero riflettere.
Non condivisi alcune conclusioni di questo autore, e a tratti nemmeno la terminologia di cui fa uso, ma non potei fare a meno di riflettere su questi passaggi:

E allora sono proprio quegli stessi circuiti oscuri che ci forniscono puntualmente e dettagliatamente un numero sufficiente di immagini e informazioni – perfino informazioni segretissime – purché coltiviamo la rabbia, il risentimento per i “cattivi” che rovinano il mondo, ed in tal modo entriamo comunque nei vortici e nei “buchi neri” così accuratamente creati nella rete dell’umanità…
[…]
Quanto materiale ci viene fornito dagli stessi media del potere sulle nefandezze del potere, sul suo volto “impresentabile”, sui suoi loschi segreti: lo avete mai notato?
Chi vuole cercarlo, trova rapidamente tutto il materiale che gli serve per venire a conoscere da chi viene usata e alimentata la Mafia, chi ha messo le bombe di Piazza Fontana, chi ha messo quelle sui treni, chi c’era dietro la P2, chi ha veramente fatto rapire Aldo Moro, da dove vengono i soldi di certi nostri politici importanti, i soldi ed il potere dei Bush, di Bin Laden, il potere di Clinton, quello di Blair o di Chirac, o di Putin o di Berlusconi, e così via… Il materiale è a disposizione a profusione… basta cercarlo.
Migliaia di foto e di racconti vengono fuori al momento giusto sulle torture a Guantanamo, o ad Abu Ghraib, ed escono fuori allegramente da strutture militari per finire sui media del potere…
C’è sempre una gola profonda della Cia o di quello che volete pronta a “sbugiardare” uno degli uomini del potere ufficiale…. O interi governi…
Si fanno guerre manifestamente prive di motivazioni… Si inventano panzane che vengono smentite facilmente da fatti messi a disposizione di tutti…
Le nefandezze vengono apertamente mostrate e sottolineate: vengono eletti in modo chiaramente truffaldino capi di stato e di governo chiaramente inetti, o ridicoli.
Si mostrano gruppi di potere nell’atto di dare l’assalto ai forzieri ed alle risorse degli stati. Si dimostra chiaramente l’inutilità di certe guerre, dei milioni di vittime civili “collaterali”.
Tutto per spingere “chi è alla ricerca” nella direzione del risentimento per gli uomini che sono i burattini e il volto del potere.
[…]
E’ tutto cibo per alimentare il nostro odio..

A prescindere dalla prospettiva dell’autore, c’è del vero in queste sue considerazioni.
Tutto pare essere studiato per accrescere l’odio e il risentimento, come se una mente occulta avesse previsto anche il trattamento da riservare a “quelli che non se la bevono”, dandogli in pasto un numero sufficientemente grande di informazioni tali da far maturare anche in loro il senso di rabbia e di impotenza.
Occorrerà in tutti i modi resistere a questi sentimenti, e mantenere calma speranza e lucidità.

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