Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Nella storia a noi nota tutti i sistemi di governo, senza esclusione alcuna, sono stati composti da delle oligarchie. Queste oligarchie hanno assunto differenti vesti nei secoli, presentandosi via via in maniera diversa, esteriormente: governi aristocratici, monarchie, repubbliche, imperi, dittature. La sostanza rimaneva immutata: le decisioni da sempre sono prese da un gruppo limitato di persone, una elite che a seconda dei momenti storici si mostra apertamente, si fa rappresentare da un monarca o da un eletto, oppure si cela del tutto. Come si è visto, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo i gruppi di potere più illuminati optarono per una nuova veste, che chiamarono democrazia, uno stratagemma ingegnoso che aveva il vantaggio di far credere al popolo che questo si governasse da solo. Per fare in modo che l’illusione risultasse maggiormente credibile, si posero le basi a diversi movimenti, affinchè comparisse sulla scena una “contrapposizione” tra diverse idee, e il cittadino elettore potesse credere di trovarsi dinanzi ad una “scelta”.
La propaganda del “diritto-dovere sacro del voto” ha fatto il resto, e il sistema democratico si è dimostrato il più funzionale agli scopi delle oligarchie, che continuano a governare indisturbate mentre gli “elettori” sono troppo occupati a discutere se sia meglio lo schieramento verde oppure quello giallo. Il meccanismo del voto rappresenta una abilissima truffa, e l’ammissione di questo fatto, per altro palese, da parte del suddito-elettore non è mai un momento facile. Innanzitutto perchè il prendere atto di tale truffa potrebbe generare un senso di impotenza: il voto viene ancora considerato come uno strumento, seppur limitato, di “potere”, un momento in cui il singolo ha la facoltà di decidere per il suo destino. Rendersi conto che questo potere in realtà non esiste è complicato; generalmente si preferisce autoconvincersi che le urne siano un momento di reale espressione del potere popolare. E’ un bisogno del singolo.
Ma il voto in definitiva altro non è che una mera legittimazione ai criminali che di volta in volta eseguiranno le direttive che arriveranno da altrove, da quelle “altre forze oltre a quelle rappresentate in parlamento “, per dirla con le parole dell’avvocato Agnelli. E la scelta che di volta in volta ci viene proposta è una ulteriore buffonata; siamo chiamati a scegliere tra personaggi senza scrupoli già posizionati nei loro ruoli. Le politiche che di volta in volta vengono portate avanti sono sempre le medesime, funzionali ai grandi centri di potere finanziari, centri di potere che prediligono quei movimenti che si presentano quali “progressisti”, poiché è palese che certe misure che vanno sempre a scapito del singolo vengono più facilmente imposte da coloro che dichiarano di farlo “ a difesa degli strati deboli della società”. I governi di sinistra sono quelli infatti che con più facilità possono attuare i programmi “di destra”, come le ultime esperienze nostrane ben dimostrano.
Ma in fondo destra e sinistra sono parole del tutto prive di senso, specchietti per le allodole. Si è chiamati ad esprimere una preferenza tra questi due “schieramenti”, ma non si tratta di scelta, ovviamente. Come ai prigionieri a cui viene chiesto se si preferisce essere torturati con la corrente elettrica o con le pinze. Scossa o lacerazione? Destra o sinistra? La dignità imporrebbe di non prestarsi a questa ultima umiliazione, e di dimostrare un ultimo barlume di umanità, guardando con occhi di sfida il torturatore. Non è facile, e la situazione di sudditi non aiuta. Ma la dignità del singolo è l’unica cosa che non potranno avere, la nostra dignità, e una volta compreso il loro gioco, la loro presa in giro, sottrarsi a tale pantomima è tra le armi più potenti in nostro possesso. E già il rendersi conto della truffa, è un ottimo primo passo.
I pesci andarono dal pesce saggio
per farsi dire cosa fosse l’acqua.
Disse loro che era la profondità
e tutto ciò che li circondava.
Ma essi continuarono ad essere assetati.
(Nasafi)
Come pesci assetati immersi nell’acqua, un eterno vagare alla ricerca di ciò che ci circonda. Il sapere moderno ha voluto fondarsi su quello che i sensi percepiscono, e su nient’altro, ma anche i nostri cinque sensi ci stanno tradendo. Sensi sempre meno attenti, sempre più limitati, deboli, questo è il tempo in cui non sappiamo comprendere nemmeno ciò che riusciamo ad afferrare. Ci è estranea la materia, figuriamoci l’essenza. Un ottimo motivo per continuare a nuotare.
L’uomo contemporaneo, a differenza dei suoi predecessori, il più delle volte ignora il funzionamento degli oggetti che utilizza.
E’ un fatto curioso, da un certo punto di vista.
Prima dell’era moderna gli oggetti d’uso comune non avevano segreti per chi se ne serviva, fosse stato anche il più umile dei servi.
Ed in effetti non vi era molto da capire nel funzionamento di un aratro, di un ago, di un mulino a vento.
Nei nostri giorni le cose vanno diversamente.
Siamo tutti circondati infatti da strumenti di cui ignoriamo essenzialmente la natura.
Sappiamo accendere un computer, programmare un registratore, possiamo asciugarci i capelli con il phon, mandare un messaggio con il telefono cellulare, ma quello che dentro questi apparecchi succede, ci sfugge.
Come agiscono le microonde?
In che modo i satelliti captano e restituiscono i segnali?
Come è strutturato un microchip?
Per la grande maggioranza delle persone, sono domande non semplici.
Io personalmente, con qualche sforzo, goffamente, potrei anche tentare di rispondervi,
Ho fatto fisica al liceo, mi tengo aggiornato, e probabilmente sarei in grado di abbozzare una risposta.
Ma in verità, il senso profondo di questi meccanismi, mi sfugge; potrei ripetere delle formule di cui ignoro il significato arcano.
Ad esempio, so scrivere al computer, ho anche imparato ad usare il codice html per modificare il templateblog, ma quello che accade dentro il processore, nel momento in cui schiaccio un tasto e contemporaneamente vedo apparire un segno sullo schermo, tutto questo mi è ignoto.
Per me si tratta di magia, nient’altro che magia.
Come è magia per me il premere un bottone e sentire della musica che fuoriesce da delle casse di legno.
Non ho ancora compreso come abbia fatto l’umanità ad imprigionare il suono per poi poterlo riprodurre a piacimento.
E penso che vi sia in fondo anche un senso di frustrazione, palese o meno, in ognuno di noi: siamo dipendenti dall’uso di strumenti che qualcun altro ha studiato e creato per noi, strumenti che noi non saremmo in grado di costruire.
Perchè fondamento di ogni civiltà è il rapporto tra gli uomini e la conoscenza, una conoscenza diffusa, che permea le attività di tutti i giorni.
Una conoscenza che toccava tutti, anche i più umili, e che faceva di una cultura un bene comune.
Nel nostro tempo la cultura, vista in questa ottica, tocca pochi, mentre i molti usufruiscono delle conoscenze di una piccolissima minoranza.
Stiamo tornando selvaggi, forse.
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Ok.
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Magia.
Serj Tankian, musicista di origine armena e leader dei Sistem of the Down, si distingue per l’impegno con cui tratta argomenti spesso ignorati dal mondo del music businness contemporaneo.
Penso che Empty Walls sia una delle migliori canzoni del 2007, ed il video che la accompagna lo è altrettanto.
Una idea semplice, un messaggio che arriva diretto, capace di far riflettere anche coloro che a questa attività sembrano aver rinunciato.
Empty Walls
Serj Tankian
Your empty walls,
Your empty walls,
Pretentious adventures,
Dismissive apprehension,
Don’t waste your time,
On coffins today,
When we decline,
From the confines of our mind,
Don’t waste your time,
On coffins today…
Don’t you see their bodies burning?
Desolate and full of yearning,
Dying of anticipation,
Choking from intoxication,
I want you to be left behind those empty walls,
Told you to see from behind those empty walls…
Those empty walls,
When we decline,
From the confines of our mind,
Don’t waste your time,
On coffins today…
…
I loved you yesterday,
(From behind those empty walls…)
Before you killed my family,
(From behind those empty walls, the walls…)
…
Those walls!
Those walls!
Mura Vuote
Le vostre mura vuote
desiderose di attenzioni
lontane dalle apprensioni
non sprecate il vostro tempo oggi sulle bare
quando non approviamo dai confini delle nostre menti
Non sprecate il vostro tempo
oggi sulle bare
Non vedete i loro corpi bruciare?
Desolati e pieni di desiderio
morenti di aspettative
soffocanti di intossicazione
Vorrei che voi
foste lasciati dietro queste mura vuote
vi dissi di guardare
da dietro queste vuote pareti
Da dietro queste mura
da dietro queste pareti
queste pareti
…
Vi amai ieri,
Prima che uccideste la mia famiglia
…
da dietro queste mura…
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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