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rondándome al oscurecer?


-o- Too late to die young -o-
2 Giugno 2007

La scomparsa del maschio - intermezzo

Vi è un paese europeo sempre all’avanguardia per quanto riguarda le questioni sociali.
Si tratta della Svezia, terra un tempo di feroci e coraggiosi vichinghi, oggi alle prese con le lotte del femminismo più spinto.
Uno degli ultimi dibattiti che appassiona questa splendida terra ha per tema :
“Devono gli orinatoi essere rimossi dai bagni pubblici maschili?”.
La spinosa questione, portata avanti da convinte attiviste, vorrebbe eliminare un fattore di evidente disparità tra i sessi.
Come sostiene Jasper Gerard, l’uomo nell’atto dell’orinare in piedi ostenta la sua presunta superiorità nei confronti del genere femminile, costretto ad espletare tale funzione da seduto, in una posizione meno trionfante.
Erik il Rosso, il grande capo vichingo, avrebbe preso in considerazione la possibilità di effettuare un suicidio rituale, se solo avesse saputo che i suoi eredi scandinavi sarebbero stati costretti dalle loro femmine a compiere tale atto fisiologico da seduti.

La questione potrebbe essere vista come un semplice fatto curioso, ma in realtà il tutto non è che l’ennesimo sintomo, alquanto eclatante, di quel processo sociale che illustri sociologi hanno catalogato sotto il nome di “la scomparsa del maschio”.
Vi sarebbero diverse considerazioni da fare a proposito, anche serie, ma per adesso ci si limita a mostrare alcuni casi di uomini che stoicamente resistono e tengono alta la bandiera di tutta la categoria.

 

concorso uomo dell’anno: primo finalista

concorso uomo dell’anno: secondo finalista

 

concorso uomo dell’anno: vincitore.

 

25 Maggio 2007

Più reale del reale - parte prima

…a beauty impossible to define, a beauty impossible to believe…

Recentemente l’azienda Dove, specializzata in prodotti per la cura e la bellezza del corpo, ha promosso una campagna pubblicitaria dal nome “per la bellezza autentica”.
Scopo di tale operazione, tra le altre cose, è il mettere in guardia contro i rischi derivanti da una eccessiva idealizzazione dei canoni estetici “irraggiungibili” continuamente proposti dai media, che divengono una vera e propria ossessione per molti in una epoca in cui l’esteriorità è divenuta il paradigma assoluto per la valutazione delle persone.
Il breve spot che accompagna tale campagna, divenuto alquanto celebre, mostra una ragazza mediamente bella, con i suoi umani difetti – di cui nessun essere umano è esente –  sottoposta ad una sessione di trucco, ed in seguito in una serie di clip accelerati vengono evidenziate le operazioni di fotoritocco mediante le quali l’immagine ottenuta viene perfezionata con un apposito programma di modifica.
L’immagine così ottenuta è pronta per essere utilizzata quale veicolo pubblicitario e riprodotta in serie. La campagna in questione offre numerosi spunti di riflessione, non ultimo il condizionamento con il quale i mezzi di comunicazione propongono come standard di bellezza modelli non solo irraggiungibili per la maggioranza delle persone, ma addirittura inesistenti.
La ragazza che alla fine del processo appare sul cartellone pubblicitario infatti nella realtà non esiste, è frutto di sapienti e attenti ritocchi.
Nello stesso modo la quasi totalità delle immagini di modelle e modelli che compaiono nelle riviste che fanno tendenza e dettano gli stili da seguire subiscono lo stesso processo, ogni “difetto” viene corretto, ogni particolare che incarna i canoni di bellezza contemporanei viene accentuato.

Sono immagini di persone non-reali, non solo in quanto nella realtà quotidiana tale condizione di totale assenza di difetti è impossibile da raggiungere per chiunque, ma proprio perché a seguito dei ritocchi il risultato finale rappresenta un qualcosa che materialmente non esiste.

Ma vi è un ulteriore spunto che emerge.
Pur non-reali, tali canoni di bellezza non sono concepiti come tali.
Agli occhi di chi si confronta con tali immagini, infatti, tale perfezione viene concepita quale punto di arrivo della “realtà”.
Nel loro incarnare un ideale di bellezza, divengono più reali della realtà stessa.
Nell’antichità i canoni di bellezza venivano idealizzati e rappresentati per mezzo di statue e opere pittoriche, e proprio questo le poneva di fronte al fruitore senza ambiguità; erano ideali che si materializzavano, erano una rappresentazione di una realtà – irreale, una realtà di un altro livello dell’essere, in quanto non facente parte del mondo terreno.
Le immagini odierne invece non risolvono la questione di tale ambiguità, ma la accentuano, poiché pur non- reali sono proposte quali tali.
Più reali del reale.

24 Maggio 2007

La Riforma della Mentalità Moderna

di  René Guénon

La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia : fra tutte quelle che conosciamo essa è la sola che si sia sviluppata in un senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio d’ordine superiore.
Tale sviluppo materiale, che prosegue ormai da parecchi secoli e va accelerandosi sempre più, è stato accompagnato da un regresso intellettuale che esso è del tutto incapace di compensare.
Intendiamo qui, beninteso, parlare della vera e pura intellettualità, che si potrebbe anche chiamare spiritualità, e ci rifiutiamo di dare questo nome a ciò a cui si sono specialmente applicati i moderni : la cultura delle scienze sperimentali, in vista delle applicazioni pratiche alle quali esse sono suscettibili di dar luogo. […]
La decadenza non s’è prodotta d’un sol colpo; se ne potrebbero seguire le tappe attraverso tutta la filosofia moderna. È stata la perdita o l’oblio della vera intellettualità a rendere possibili quei due errori che solo in apparenza si oppongono, ma sono in realtà correlativi e complementari: razionalismo e sentimentalismo.

Dal momento in cui si incominciò a negare o a ignorare ogni conoscenza puramente intellettuale, come si fece dopo Descartes, si doveva logicamente sfociare, da un lato, nel positivismo, nell’agnosticismo e in tutte le aberrazioni ‘ scientistiche ‘, e, dall’altro, in tutte le teorie contemporanee che, non soddisfatte di ciò che può dare la ragione, cercano qualcos’altro, ma lo cercano dalla parte del sentimento e dell’istinto, vale a dire al di sotto della ragione e non al di sopra, giungendo, con William James per esempio, a vedere nel subconscio il mezzo con il quale l’uo­mo può entrare in comunicazione con il Divino.
La nozione di verità, dopo essere stata abbassata ormai a una semplice rappresentazione della realtà sensibile, è infine identificata dal pragmatismo con l’utilità, il che equivale alla sua soppressione pura e semplice; che importa infatti la verità in un mondo le cui aspirazioni sono unicamente materiali e sentimentali?

La Riforma della Mentalità Moderna

 

21 Maggio 2007

La via

Per chi ha smarrito la via, per chi cerca la giusta direzione.

19 Maggio 2007

Illuminati di ieri e di oggi

…non era mia intenzione mettere in dubbio che la dottrina degli Illuminati e i principi del Giacobinismo non si fossero estesi agli Stati Uniti.
George Washington

Qualche giorno fa era stata segnalata con una certa curiosità dai media mainstreem la notizia di un incontro, più o meno segreto, a cui avrebbero dovuto partecipare dei personaggi alquanto interessanti.
Si trattava di una cena, purtroppo saltata, in cui si sarebbero venuti a trovare, seduti nello stesso tavolo, Dan Brown, l’autore del celebre Codice da Vinci, Ron Howard, regista della trasposizione cinematografica del romanzo, il cardinale Friedrich Wetter, e soprattutto Giuliano di Bernardo, ex venerabile Gran Maestro della Massoneria e attualmente alla guida della Accademia degli Illuminati.
A quanto pare scopo della riunione era il fare pressione affinché le gerarchie ecclesiastiche non osteggiassero troppo il progetto di un secondo film tratto dalle opere di Brown, e che trattava proprio della setta degli Illuminati.
La prima cosa che potrebbe colpire in questo episodio è il fatto che un ex maestro massone ed un cardinale del Vaticano si ritrovino amabilmente a discutere attorno allo stesso tavolo, o meglio che abbiano avuto intenzione di farlo.
Ma la vera stranezza della storia è un’altra, ovvero il fatto che di tale incontro così “segreto” si sia parlato nei giornali mainstreem.

Pare difficile pensare che personaggi di tale risma non abbiano saputo mettersi d’accordo per trovarsi in tranquillità senza che la notizia fosse data ai quattro venti, visto e considerato anche l’oscuro piano di cui avrebbero trattato.
Ancora più sorprendente risulta l’esistenza di una Accademia degli Illuminati presieduta da un ex venerabile Gran Maestro Massone.
Sorprendente in quanto incarna perfettamente l’immaginario di ogni buon indagatore cospirazionista.
Troppo perfettamente.
Così perfettamente che pare buttata lì apposta.
Per coloro che indagano sugli aspetti nascosti della storia il termine “illuminati” si ripresenta più volte.
Alcuni ricercatori, come l’estroso David Icke, chiamano con questo nome un gruppo di potere occulto che avrebbe in mano i destini di tutto il mondo, un gruppo elitario di cui farebbero parte molti regnanti europei, famiglie di spicco come i Rothschild ed altri intoccabili.
Un gruppo di persone che per alcuni sarebbe addirittura legato da antichi vincoli di sangue.

Come sempre in questo campo la realtà e la fantasia si intrecciano in maniera quasi inestricabile, e il compito più complesso non è certo trovare le informazioni a riguardo, ma riuscire a selezionarle.
Storicamente gli Illuminati di Baviera, che nulla hanno a che fare con l’organizzazione di cui tratta Dan Brown nel suo romanzo, furono un ordine segreto fondato nel 1776 da un ex gesuita, Johan Adam Weishaupt.
Ad una severa gerarchia iniziatica dai riferimenti esoterici si univa un impegno “rivoluzionario” che aveva come scopo l’abbattimento dell’ordine esistente in prospettiva di una futura riorganizzazione sociale.
Per ottenere tale scopo Weishaupt decise di educare i suoi seguaci affinché si infiltrassero e condizionassero le organizzazioni che all’epoca godevano di un certo prestigio e di un notevole potere, come la massoneria.
La fine degli Illuminati avvenne nel 1786 quando il principe Elettore di Baviera ne decretò lo scioglimento in quanto ordine eversivo.
Ufficialmente in questo modo finì anche la storia degli Illuminati storici.
Per alcuni la loro influenza continuò anche in seguito della scomparsa dell’ordine, e pur non essendo tale possibilità argomento di semplice indagine, sicuramente l’influenza delle loro idee continuò a condizionare molti gruppi eversivi successivi.
In sintesi, il programma rivoluzionario degli Illuminati consisteva in sei punti:

1. abolizione della monarchia e di ogni altro governo legale;
2. abolizione della proprietà privata;
3. abolizione del diritto di eredità privata;
4. abolizione del patriottismo e della lealtà militare;
5. abolizione della famiglia, cioè del matrimonio come legame permanente, e della moralità familiare; permesso il libero amore;    l’educazione dei figli viene affidata alla comunità;
6. abolizione di qualunque religione

Questi punti hanno portato alcuni storici a considerare gli Illuminati di Weishaupt come i diretti ispiratori del socialismo storico.
Occorre però ricordare anche l’ispirazione religiosa dell’ordine, che benchè si proponesse l’abolizione delle religioni tradizionali si rifaceva ad un misticismo di stampo luciferiano, essendo Lucifero visto come il dio che libera l’essere umano dalla ignoranza e dalla sopraffazione.
L’adorazione di Lucifero, considerato come la divinità che concede la conoscenza in antitesi al Dio delle religioni tradizionali oppressivo e tirannico, è una costante che unisce tutte le società segrete iniziatiche rivoluzionarie del passato, e la stessa venerazione si ritrova oggi nella massoneria moderna.
Che vi siano oggi organizzazioni segrete iniziatiche che ancora si ispirino agli ideali rivoluzionari degli Illuminati è molto probabile, più difficile risulta stabilire se queste organizzazioni possiedano l’influenza e la capacità per mettere in pratica i loro obiettivi.
Secondo Wiston Churchill, come si è già visto in passato, la stessa rivoluzione russa fu portata a termine dai diretti discendenti dell’ordine degli Illuminati:

“Dai giorni di Spartaco Weishaupt a quelli di Karl Marx, e fino a Trotsky (Russia), Bela Kuhn (Ungaria), Rosa Luxemburg (Germania) ed Emma Goldman (Stati Uniti), questa cospirazione mondiale per il rovesciamento della civiltà e la ricostruzione della società sulla base dello sviluppo bloccato, sulla base dell’invidia e dell’impossibile eguaglianza, è cresciuta costantemente.
Ha avuto, come uno scrittore moderno, Nesta Webster, ha abilmente dimostrato, una parte riconoscibile nella tragedia della Rivoluzione Francese.
E’ stata la guida di ogni movimento sovversivo del XIX secolo; ed ora questo gruppo di personalità straordinarie ha afferrato il popolo Russo dai capelli ed è diventato praticamente il padrone indiscusso di questo enorme impero.”
(si veda a tal proposito l’articolo “Storia e Metastoria”)

Sicuramente Wiston Churchill aveva accesso a conoscenze che ad un semplice cittadino sono negate, e su di esse basava le sue considerazioni.
Per quello che a noi è concesso sapere, se anche oggi una organizzazione occulta di tal potere esistesse, di sicuro noi non ne sapremmo il nome, e probabilmente quel nome non sarebbe “Illuminati”.
Ma, in fin dei conti, considerato il particolare momento che stiamo vivendo, potrebbe anche essere così.