Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
(articolo inizialmente pubblicato il 4 Luglio 2011)
Sleeping Warrior
[…]
Chi sulla rete pensa di fare “controinformazione”, chi dedica del tempo nel descrivere e denunciare questa o quella fonte di potere, vorrebbe, in cuor suo, avere nel suo piccolo un ruolo attivo nello “scardinamento” del sistema.
E’ un sentimento umano e comprensibile: nel rendersi conto delle grandi ingiustizie e delle storture del mondo reale, ognuno vorrebbe dare il proprio contributo per “combattere” l’apparato del potere.
Ecco quindi che l’idea che il proprio lavoro possa essere “censurato”, che i propri scritti “oscurati”, dà la sensazione di avere davvero un ruolo in questo gioco, di essere, anche nel proprio piccolo, “temuti”.
Si tratta, in qualche modo, della necessità di dare un volto al nemico: che sia il governo per mezzo di una sua agenzia, un ricco imprenditore che controlla i mezzi di informazione, oppure, salendo di livello, gli illuminati o i gesuiti in persona, è forte la necessità di avere un punto di riferimento quando si porta avanti una “lotta”, una entità concreta che ci consideri quali “avversari”, e che possa rivalersi su di noi.
Purtroppo, questo nemico non esiste, o per meglio dire, non gli si può assegnare un volto. La vera tragedia del mondo occidentale di questi tempi, infatti, per tutti coloro che percepiscono una malattia di fondo dell’intero sistema, èl’impossibilità di definire un vero e proprio bersaglio contro cui scagliarsi.
E’ frustrante analizzare i meccanismi del potere, e poterli esporre, senza che nulla accada.
Senza che “il potere” reagisca in nessun modo, senza che nemmeno un minimo accenno di censura venga applicato.
Durante i totalitarismi del passato, era sufficiente mostrare un piccolo segno di insofferenza nei confronti del dittatore di turno che subito si veniva prelevati e tratti in arresto.
Si trattava di situazioni orribili, e noi siamo sicuramente fortunati nel non dover vivere in regimi del genere.
Ma, da un altro punto di vista, chi all’epoca era davvero un uomo, aveva la possibilità di mostrare fino in fondo la sua natura.
C’era qualcosa di concreto contro cui lottare, un senso da dare alla propria sete di giustizia.
Oggi, a noi, questa possibilità viene negata.
Nonostante percepiamo chiaramente l’essenza ipocrita e subdola del sistema di potere corrotto a cui sottostiamo, sappiamo anche che non abbiamo nessuna via veloce ed “eroica” di reagire.
Sfogandoci al massimo davanti ad uno schermo, vorremmo per qualche momento convincerci di stare facendo davvero qualcosa di “sovversivo”.
Ma così non è: a differenza dei totalitarismi del passato, quello in cui attualmente viviamo si è fatto molto più sottile, ed all’oppressione diretta ha sostituito un generale velo di indifferenza, coperto da un oceanico rumore di fondo generato dall’infinito flusso di informazioni spazzatura e da distrazioni che gli odierni sistemi di comunicazione sono in grado di creare.
Non è tempo di eroi, questo, non riusciremo mai a vedere negli occhi il drago da combattere.
La capacità di gestione delle masse è stata in ogni tempo la principale preoccupazione per chi detiene il potere, che operi su piani visibili oppure più celati.
Governare significa infatti riuscire ad indurre all’obbedienza una grande quantità di persone, infinitamente maggiore nel numero rispetto a coloro che gli ordini li emettono, si tratta di comprendere ed applicare quei meccanismi che permettono a pochi di poter disporre e direzionare le vite dei molti.
Un compito sicuramente non semplice, che ha trovato nei secoli diversi metodi per essere portato a termine.
Benchè la violenza, la coercizione e l’intimidazione siano le modalità più sfruttate, occorre sempre tenere presente che la sproporzione tra il numero dei soggiogati rispetto a quello dei controllori ha fatto in modo che fosse richiesto anche dell’altro: in qualche modo, andava conquistata anche la volontà dei sudditi, essendo la loro predisposizione all’obbedienza necessaria per il compimento del progetto.
E tra tutti i regimi che l’umanità ha sperimentato, sicuramente quello democratico si è dimostrato il più adeguato allo scopo, dal momento che è quello che maggiormente coinvolge la massa lasciandola nella convinzione di essere essa stessa “artefice del proprio destino”.
Si tratta, in altre parole, di un piccolo capolavoro strategico.
Per tutti questi motivi lo studio di quella che la modernità ha chiamato “psicologia delle masse” è stata argomento di massimo interesse per coloro che detengono il potere, in ogni epoca, una scienza riservata a pochi e per molti secoli gelosamente custodita.
Fu solo nel XX secolo che comparvero i primi testi che si occuparono della materia in una maniera che oggi chiameremo “divulgativa”, una ricerca che ebbe il suo massimo interprete in Gustave Le Bon, autore di quel “Psicologia delle folle” che divenne il testo di riferimento di dittatori quali Mussolini, Hitler e Stalin.
Saper gestire e condizionare con successo le masse, inoltre, permette ai concorrenti dei depositari del potere di trovare lo strumento necessario per portare avanti il proprio progetto di sovversione, dal momento che i grandi ribaltamenti sociali necessitano a volte di un ampio numero di pedine sacrificabili.
La rivoluzione francese, così come quella russa, non avrebbero mai potuto avere luogo se non fosse stato per i milioni di individui convinti dagli scaltri burattinai a sacrificare le proprie vite in nome di un “ideale” più alto.
Negli estratti che seguono, il padre della psicologia moderna Sigmund Freud riprende il testo di Le Bon e lo analizza, portandone agli estremi i ragionamenti ed inserendoli all’interno della propria visione psicanalitica.
Nonostante siano passati circa cento anni dalla stesura di tale testo, e forse le “masse” del XX secolo oggi non esistono più, e benchè vi sia molto da commentare sulle teorie controverse, come minimo, dello stesso Freud, i passi riportati mantengono comunque ancora un certo interesse, e sicuramente offrono ampio materiale di riflessione.
da “Psicologia delle masse e analisi dell’io”, di Sigmund Freud. (grassetti miei)
La massa è impulsiva, mutevole e irritabile. E’ governata quasi per intero dall’inconscio. A seconda delle circostanze gli impulsi cui la massa obbedisce possono essere generosi o crudeli, eroici o pusillanimi; sono però imperiosi al punto da non lasciar sussistere l’interesse personale, neanche quello dell’autoconservazione. Nulla in essa è premeditato. Pur potendo desiderare le cose appassionatamente, non le desidera mai a lungo, è incapace di volontà duratura. Non tollera alcun indugio fra il proprio desiderio e il compimento di ciò che desidera. Si sente onnipotente, per l’individuo appartenente alla massa svanisce il concetto dell’impossibile. La massa è straordinariamente influenzabile e credula, è acritica, per essa non esiste l’inverosimile. Pensa per immagini, che si richiamano vicendevolmente per associazione come, nel singolo, si adeguano le une alle altre negli stati di libera fantasticheria: queste immagini non vengono valutate da alcuna istanza ragionevole circa il loro accordo con la realtà. I sentimenti della massa sono sempre semplicissimi e molto esagerati. La massa non conosce quindi né dubbi né incertezze. Corre subito agli estremi, il sospetto sfiorato si trasforma subito in evidenza inoppugnabile, un’antipatia incipiente in odio feroce. Pur essendo incline a tutti gli estremi, la massa può venir eccitata solo da stimoli eccessivi. Chi desidera agire su essa, non ha bisogno di coerenza logica fra i propri argomenti; deve dipingere nei colori più violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa. Poiché riguardo al vero e il falso la massa non conosce dubbi ed è però consapevole della sua grande forza, essa è a un tempo intollerante e pronta a credere all’autorità. Rispetta la forza e soggiace solo moderatamente all’influsso della bontà, che ai suoi occhi costituisce solo una sorta di debolezza. Ciò che essa richiede ai propri eroi è la forza o addirittura la brutalità. Vuole essere dominata ed oppressa e temere il proprio padrone. […] Per giudicare correttamente la moralità della masse, occorre tener conto del fatto che, nello stare insieme degli individui riuniti in una massa, tutte le inibizioni individuali scompaiono e tutti gli istinti crudeli, brutali, distruttivi, che nel singolo sonnecchiano quali relitti di tempi primordiali, si ridestano ed aspirano al libero soddisfacimento pulsionale. Per influsso della suggestione le masse sono però anche capaci di realizzazioni più alte, quali l’abnegazione, il disinteresse, la dedizione ad un ideale. Mentre l’utile personale costituisce nell’individuo isolato quasi l’unico incentivo, nelle masse predomina assai di rado. Si può parlare della moralizzazione del singolo tramite la massa. Mentre la capacità intellettuale della massa è sempre assai inferiore a quella del singolo, il suo comportamento etico può sia superare di molto il livello di quello del singolo, sia esserne di gran lunga inferiore. […] La massa soggiace inoltre alla potenza veramente magica di parole che nell’anima delle moltitudini possono provocare o placare le più formidabili tempeste. “La ragione e gli argomenti logici non riuscirebbero a lottare contro certe parole e certe formule. Vengono pronunciate con riverenza davanti alle masse e, subito, i volti assumono una espressione di deferenza e le teste si inchinano. Molti le considerano forze della natura, potenze sovrannaturali”. Basta in proposito rammentare i tabù dei nomi presso i primitivi, le forze magiche che per essi si riallacciano ai nomi delle parole. Le masse infine non hanno mai conosciuto la sete della verità. Hanno bisogno di illusioni e a queste non possono rinunciare. L’irreale ha costantemente in esse la precedenza sul reale, soggiacciono all’influsso di ciò che non è vero quasi altrettanto che a quello di ciò che è vero. Hanno l’evidente tendenza a non fare alcuna distinzione tra i due.
Ricevo una comunicazione dal Gran Siniscalco dell’ Ordo Equestris Templi Arcadia, con annessa gentile richiesta di pubblicazione di un comunicato stampa annunciante una cerimonia dall’Ordine stesso organizzata. Accolgo la richiesta e pubblico volentieri.
CERIMONIA D’INVESTITURA CON OLTRE 10 ORDINI CAVALLERESCHI DI RILIEVO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Palazzo Marchesale – Arnesano (Lecce)
9 giugno 2012 a partire dalle 19,40
Il 9 giugno 2012 l’Ordo Equestris Templi Arcadia terrà la Cerimonia d’investitura di nuovi Cavalieri presso il Palazzo Marchesale di Arnesano manifestazione patrocinata dal Comune di Arnesano e dalla Provincia di Lecce. E’ previsto il saluto istituzionale del Sindaco del Comune di Arnesano dott Giovanni Madaro e dell’Assessore Pari Opportunità della Provincia Dott.ssa Filomena D’antini , del Sindaco del Comune di Monteroni dott. Giorgio Pasquale Guido e del Consigliere Regionale Colonn Carabinieri Antonio Buccoliero.
La cerimonia vedrà la partecipazione di 14 ordini di rilievo nazionale e internazionale addirittura con la presenza di un ordine templare direttamente dall’Inghilterra. Gli ordini dunque partecipanti sono: THE ANCIENT AND NOBLE ORDER OF THE KNIGHTS TEMPLAR con la presenza di Sir. Jens Ole Schwarz-Nielsen; l’OSMTJ – Priorato Generale d’Italia con la presenza del Commandeur della Commanderia Campi Flegrei e Segretario Definitore dell’UNITAU Cav. Vincenzo D’Amato; la CCC- CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE CAVALIERI CROCIATI con la presenza del Gran Priore della Regione Puglia Dott.Comm. Salvatore Marciano’; la NUOVA MILITIA CHRISTI con la presenza de il Gran Precettore della Precettoria di Bari Cav. Savio Sorrenti e i Cav. Felice Carulli e Cav. Francesco Bisonti; l’ ORDINE BIZANTINO DEL SANTO SEPOLCRO Gran Croce Di Grazia Magistrale Cav. Michele Carone; la CONFRATERNITA JAQUES DE MOLAY con il Gran Priore D’italia Cav. Massimo Maria Civale; l’OMCC – DELEGAZIONE PUGLIA con la presenza del Cav. Cristian Donato Villani; l’ORDINE DEI CAVALIERI TEMPLARI DELLA NATIVITÀ con la presenza del Gran Maestro Luigi Garbo; il SOMC con la presenza del Gran Priore Roberto Bray, e della CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA guidata dal Governatore Sig. Costantini Salvatore.
La cerimonia prevede la nomina a cavalieri dell’Ordo Equestris Templi di Arcadia di Pierangelo Vincenti, Franco Danese, Franco Colitta, Carlo Bray, Luciana Loiola, Alfredo Mancuso.
I cavalieri ad honorem saranno invece Cosimo Metrangolo, Emanuele Gerardi, Gabriele Capoccia, Paola Scialpi, Francesco Gigante, Ivana Crocetti.
La giornata del 9 giugno prenderà avvio alle 18,00 con la registrazione degli ordini e degli ospiti;
alle 19,00 celebrazione della santa messa presso la Chiesa di Maria SS. Assunta;
alle 19,40 corteo novizi e cavalieri;
alle 19,45 dimostrazione di scherma medioevale a cura dell’Accademia di Scherma Federico II;
alle 20,00 saluto delle autorità;
alle 20,10 inizio cerimonia. L’Ordo Equestris Templi Arcadia si occupa sin dalla sua costituzione di onorare la storia e il valore dei Cavalieri Templari, di risvegliare i valori e le qualità della Cavalleria, oramai dimenticate e sommerse dal qualunquismo e dalla deriva della società contemporanea. Questo comporta non solo il riutilizzo di una rigida etichetta votata al rispetto dell’Altro, ma anche una ferma volontà nel riscoprire virtù e sentimenti ormai sepolti dal tempo.
“Il Nostro Obiettivo è risvegliare i valori della Cavalleria e della Tradizione dei Cavalieri Templari.” ha affermato il Gran Maestro Valentino Zanzarella. “Il Cavaliere Templare di oggi è un cavaliere nelle azioni, nella comunione d’intenti, nei sentimenti di fratellanza verso i propri fratelli e sorelle della Congregazione, è una persona di buona volontà di cui sono provate le doti morali e professionali.” L’Ordo Equestris Templi di Arcadia si occupa anche di ricercare le testimonianze del passaggio dei cavalieri templari nel Salento, organizzando dei sopralluoghi, organizzando incontri seminariali ed eventi culturali.
Dopo Ruby che denuncia il signoraggio, primario e secondario, dopo Sara Tommasi che si scaglia contro lo strapotere delle banche col petto al vento, ecco ancora Ruby che ci spiega cos’è il Bilderberg.
Adesso posso finalmente dedicarmi a postare immagini.
p.s: il filmato dura 23 minuti.
Avendo 23 minuti liberi, sicuramente si possono trovare metodi assai più fruttuosi per utilizzarli.
Il consiglio è di schiacciare play e poi di far scorrere velocemente il video, soffermandosi a random qua e là per farsi un’idea.
Non perdeteci più di un minuto della vostra vita, che poi mi sentirei in colpa per averlo segnalato.
Belen Rodriguez non sta più con Corona.
Si sono lasciati, e lei si è messa con un ballerino di Amici.
Qualche giorno fa hanno fatto anche un incidente in moto: nulla di grave, fortunatamente, a parte qualche graffio.
E tra la Palmas e Brumotti pare sia amore.
Come faccio ad essere così informato?
No, non guardo Studio Aperto, e nemmeno sono abbonato a Chi.
Più semplicemente, ho una casella postale su Libero.it, e queste sono le notizie più importanti che ogni giorno la pagina principale del portale mi segnala.
Balotelli che litiga con la Fico, Alessia Marcuzzi che sogna il grande amore, l’audience del Grande Fratello che cala, questi ed altri ancora gli eventi essenziali che capitano nel nostro paese e che Libero.it non manca mai di riportare, il tutto per mezzo di Affari Italiani, il quotidiano online sempre attento agli sviluppi più caldi della nostra attualità.
Abituato a questo genere di gossip, quindi, non mi sono particolarmente sorpreso nel vedere la notizia di apertura di oggi: Francia, altro che cambiamento. Hollande? Nel club di Bilderberg
Belen, Alessia Marcuzzi, il Grande Fratello, il Bilderberg.
In verità, il trovare il nome del club Bilderberg nel titolo della notizia principale di un portale specializzato in gossip, e che quando proprio vuole fare la testata ‘impegnata’ commenta le manovre di Monti, è un altro chiaro segno del momento che stiamo vivendo.
Dopo Ruby e Sara Tommasi che denunciano il signoraggio, dopo il popolare sito americano The Chive, specializzato in cazzeggio, che si dedica ai murales dell’aeroporto di Denver, dopo aver visto il Nuovo Ordine Mondiale divenire argomento di discussione in programmi televisivi che vanno in onda in prima serata, risulta ormai sempre più evidente che questioni una volta esclusivo appannaggio dei ‘teorici del complotto’ più duri e puri sono ormai stati sdoganati ufficialmente, entrando a far parte della cultura pop del nostro tempo.
Dieci anni fa nel sostenere l’esistenza di un club privato chiamato Bilderberg, frequentato da persone influenti, come re, regine, primi ministri e presidenti di vario genere, si veniva tacciati, nel migliore dei casi, di eccessiva fantasia.
C’era internet, e c’era un sacco di gente strana là dentro che credeva alle cose più improbabili.
Terreno fertile per le ‘teorie della cospirazione’ più fantasiose.
Oggi, dieci anni dopo, possiamo leggere in uno dei portali più frequentati della rete che il neo presidente francese ha fatto parte in passato di quel club, con una sua foto posta a poca distanza da quella di una Belen.
Ed è curioso constatare come si sia passati direttamente dal Bilderberg-invenzione dei teorici della cospirazione al Bilderberg-dato di fatto da tempo acquisito.
Il passaggio intermedio, quello del ‘allora quei pazzi teorici del complotto avevano visto giusto‘ è stato completamente saltato.
Da invenzione delle menti più alienate della rete a banale dato di fatto.
– Il club Bilderberg? Sì, lo conosciamo da sempre, e chi non lo conosce..
E’ già stato affermato un po’ di volte, ma è bene rimarcare nuovamente un concetto: il tempo delle ricerche ‘alternative’ ormai è terminato.
La diffusione di internet ha raccolto tutte queste analisi e le ha rese una cosa sola con le soubrette della televisione e le storie d’amore dei vip, amalgamando l’insieme e trasformando tutto in ‘gossip’, in maniera indistinta.
E quelli che una volta venivano chiamati ‘poteri forti’ ormai non fanno più nulla per nascondersi, tutto avviene alla luce del sole, ed il dominio sta prendendo una delle forme più visibili che abbia mai avuto.
Non c’è più motivo per nascondersi, questo è il finale di partita.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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