Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Ricevo una comunicazione dal Gran Siniscalco dell’ Ordo Equestris Templi Arcadia, con annessa gentile richiesta di pubblicazione di un comunicato stampa annunciante una cerimonia dall’Ordine stesso organizzata. Accolgo la richiesta e pubblico volentieri.
CERIMONIA D’INVESTITURA CON OLTRE 10 ORDINI CAVALLERESCHI DI RILIEVO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Palazzo Marchesale – Arnesano (Lecce)
9 giugno 2012 a partire dalle 19,40
Il 9 giugno 2012 l’Ordo Equestris Templi Arcadia terrà la Cerimonia d’investitura di nuovi Cavalieri presso il Palazzo Marchesale di Arnesano manifestazione patrocinata dal Comune di Arnesano e dalla Provincia di Lecce. E’ previsto il saluto istituzionale del Sindaco del Comune di Arnesano dott Giovanni Madaro e dell’Assessore Pari Opportunità della Provincia Dott.ssa Filomena D’antini , del Sindaco del Comune di Monteroni dott. Giorgio Pasquale Guido e del Consigliere Regionale Colonn Carabinieri Antonio Buccoliero.
La cerimonia vedrà la partecipazione di 14 ordini di rilievo nazionale e internazionale addirittura con la presenza di un ordine templare direttamente dall’Inghilterra. Gli ordini dunque partecipanti sono: THE ANCIENT AND NOBLE ORDER OF THE KNIGHTS TEMPLAR con la presenza di Sir. Jens Ole Schwarz-Nielsen; l’OSMTJ – Priorato Generale d’Italia con la presenza del Commandeur della Commanderia Campi Flegrei e Segretario Definitore dell’UNITAU Cav. Vincenzo D’Amato; la CCC- CONFEDERAZIONE INTERNAZIONALE CAVALIERI CROCIATI con la presenza del Gran Priore della Regione Puglia Dott.Comm. Salvatore Marciano’; la NUOVA MILITIA CHRISTI con la presenza de il Gran Precettore della Precettoria di Bari Cav. Savio Sorrenti e i Cav. Felice Carulli e Cav. Francesco Bisonti; l’ ORDINE BIZANTINO DEL SANTO SEPOLCRO Gran Croce Di Grazia Magistrale Cav. Michele Carone; la CONFRATERNITA JAQUES DE MOLAY con il Gran Priore D’italia Cav. Massimo Maria Civale; l’OMCC – DELEGAZIONE PUGLIA con la presenza del Cav. Cristian Donato Villani; l’ORDINE DEI CAVALIERI TEMPLARI DELLA NATIVITÀ con la presenza del Gran Maestro Luigi Garbo; il SOMC con la presenza del Gran Priore Roberto Bray, e della CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA guidata dal Governatore Sig. Costantini Salvatore.
La cerimonia prevede la nomina a cavalieri dell’Ordo Equestris Templi di Arcadia di Pierangelo Vincenti, Franco Danese, Franco Colitta, Carlo Bray, Luciana Loiola, Alfredo Mancuso.
I cavalieri ad honorem saranno invece Cosimo Metrangolo, Emanuele Gerardi, Gabriele Capoccia, Paola Scialpi, Francesco Gigante, Ivana Crocetti.
La giornata del 9 giugno prenderà avvio alle 18,00 con la registrazione degli ordini e degli ospiti;
alle 19,00 celebrazione della santa messa presso la Chiesa di Maria SS. Assunta;
alle 19,40 corteo novizi e cavalieri;
alle 19,45 dimostrazione di scherma medioevale a cura dell’Accademia di Scherma Federico II;
alle 20,00 saluto delle autorità;
alle 20,10 inizio cerimonia. L’Ordo Equestris Templi Arcadia si occupa sin dalla sua costituzione di onorare la storia e il valore dei Cavalieri Templari, di risvegliare i valori e le qualità della Cavalleria, oramai dimenticate e sommerse dal qualunquismo e dalla deriva della società contemporanea. Questo comporta non solo il riutilizzo di una rigida etichetta votata al rispetto dell’Altro, ma anche una ferma volontà nel riscoprire virtù e sentimenti ormai sepolti dal tempo.
“Il Nostro Obiettivo è risvegliare i valori della Cavalleria e della Tradizione dei Cavalieri Templari.” ha affermato il Gran Maestro Valentino Zanzarella. “Il Cavaliere Templare di oggi è un cavaliere nelle azioni, nella comunione d’intenti, nei sentimenti di fratellanza verso i propri fratelli e sorelle della Congregazione, è una persona di buona volontà di cui sono provate le doti morali e professionali.” L’Ordo Equestris Templi di Arcadia si occupa anche di ricercare le testimonianze del passaggio dei cavalieri templari nel Salento, organizzando dei sopralluoghi, organizzando incontri seminariali ed eventi culturali.
And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?
Vi è una linea ideale all’interno della quale si muove l’esistenza di ogni uomo, una linea le cui estremità si chiamano libertà e sicurezza.
Libertà da una parte, sicurezza al suo opposto. Definire la libertà non è semplice, e mai lo è stato.
Vi sono innumerevoli definizioni che a tale concetto si sono date nel corso dei secoli, così come vi sono diversi piani in cui l’idea di libertà si può applicare: quello fisico, quello mentale, quello più propriamente intimo.
E l’essere liberi in assoluto è una chimera, dal momento che in ogni aspetto del nostro vivere sono presenti regole e costrizioni, più o meno grandi, doveri e legami, più o meno sentiti.
Più semplice, al contrario, descrivere la sicurezza, poichè il suo campo è più prettamente ‘materiale’, concreto, terreno ed utilitaristico.
La sicurezza è un sentimento strettamente connesso con l’istinto primario di ogni essere animale, ovvero la sopravvivenza, e l’uomo, come si suol dire, non fa eccezione in questo.
Per l’essere umano, nello specifico, il concetto di sicurezza si traduce concretamente nella possibilità di soddisfare i suoi bisogni primari, e vitali.
La sensazione di sicurezza è quindi garantita dalla possibilità di avere del cibo, un riparo, dei vestiti, e prima ancora, dal non doversi preoccupare per la propria incolumità fisica.
Vivere senza temere di essere in pericolo di vita, prima di ogni altra cosa.
Si può facilmente constatare come questa necessità primaria sia stata, dalla notte dei tempi, la giustificazione per ogni forma di potere che nei secoli ha avuto il compito di guidare la vita delle varie società.
La presenza di qualcuno che “garantisca la sicurezza” è da sempre il motivo principale, infatti, per il quale gli uomini delegano a quel qualcuno l’esercizio del potere.
Uno degli esempi classici che descrivono tale fenomeno, e che in qualche modo sintetizza tale processo, è quello dell’europa alto-medioevale, laddove gli ex sudditi dell’ex impero romano ormai scomparso si mettevano volontariamente al servizio dei signori locali, in cambio della protezione che questi ultimi potevano assicurare.
Si cedeva parte della propria libertà, affinchè fosse garantita la protezione. Libertà in cambio di protezione: quello era, questo è, il prezzo che si doveva, e si deve, pagare.
Due estremi che delimitano un segmento, e gli esseri umani nel mezzo non possono avvicinarsi ad uno di essi senza inevitabilmente allontanarsi dall’altro.
L’immaginario democratico descrive i cittadini moderni quali “liberi”, ma in verità la sorte dell’uomo comune non si è mai distanziata, nella sostanza, da quella dell’uomo medioevale.
Lo scambio da fare è rimasto sempre lo stesso, facendosi nel tempo forse più raffinato, meno percepibile, ed a tratti più subdolo.
Nello stesso modo, vi sono anche diversi metodi in cui questo scambio può avvenire: si può, in altre parole, stare più o meno vicini ad uno dei due estremi.
Perchè la vera scelta che ogni essere umano affronta nella sua vita non consiste nello scegliere se essere un uomo libero o meno, ma quanta della sua libertà è disposto a cedere.
Nella società contemporanea, ragionando per casi estremi, si potrebbe prendere ad esempio di “massima libertà” quello di un senzatetto per scelta, senza lavoro, senza famiglia, senza obblighi, senza carta di identità.
Un caso estremo, appunto, in cui la “libertà”, intesa ora come assenza totale di vincoli, è massima, e la sicurezza minima.
Sul versante opposto, sempre ragionando per estremi, l’esempio di massima sicurezza è rappresentato da un ergastolano in una prigione norvegese: cibo abbondante e vestiti puliti tutti i giorni, cella con la televisione e possibilità di usufruire di biblioteche e palestre, circondati da secondini urbani che garantiscono la propria incolumità fisica.
Massima sicurezza, appunto, nessuna preoccupazione per il domani, ed assenza totale di “libertà”.
Tra questi due estremi, la massima libertà e la gabbia dorata, si posiziona l’esistenza di ogni uomo.
A livello simbolico, e non solo. Nessuno può dirsi completamente “libero”, ed ognuno decide quanta libertà è disposto a cedere in cambio della sicurezza.
Per poter mangiare si è disposti a cedere il proprio tempo ad un datore di lavoro, rinunciando alla libertà di trascorrere le proprie giornate riposando o girovagando, e per poter continuare a vivere nella propria casa, senza essere trascinati di forza davanti ai giudici, si è disposti a cedere parte dei propri guadagni agli esattori dello “stato”, che tra le altre cose garantisce anche, teoricamente, la propria incolumità fisica.
Si diviene ‘cittadini’, ci si fa schedare, catalogare, censire, monitorare, il tutto in cambio della propria “sicurezza”.
Ma per quanto tale sicurezza sia il bisogno primario, la maggioranza degli esseri umani non potrebbe nemmeno reggere il modello della gabbia dorata: in quella linea ideale in cui ci si posiziona, vi è un limite che non si riesce a superare.
Dove sta questo limite?
Per ognuno, come è ovvio, si trova in un punto diverso.
Alcuni tale limite lo posizionano solamente laddove inizia la costrizione fisica, mentre per altri già la limitazione della libertà di espressione è intollerabile.
In epoca fascista, ad esempio, la quasi totalità dei professori universitari non si fece problema ad adottare il pensiero egemone, con tanto di giuramento, pur di mantenere il proprio posto e la propria pagnotta.
Furono, in altre parole, disposti a cedere una enorme fetta della propria libertà personale in cambio della sicurezza del buon vivere.
Altri, pur di poter esprimere le proprie idee, andarono incontro al carcere (assai diverso da quello norvegese) ed addirittura alla morte.
Per questi ultimi il punto limite era posizionato assai prima.
Il nostro, quindi, di limite, dove sta?
Dopo Ruby che denuncia il signoraggio, primario e secondario, dopo Sara Tommasi che si scaglia contro lo strapotere delle banche col petto al vento, ecco ancora Ruby che ci spiega cos’è il Bilderberg.
Adesso posso finalmente dedicarmi a postare immagini.
p.s: il filmato dura 23 minuti.
Avendo 23 minuti liberi, sicuramente si possono trovare metodi assai più fruttuosi per utilizzarli.
Il consiglio è di schiacciare play e poi di far scorrere velocemente il video, soffermandosi a random qua e là per farsi un’idea.
Non perdeteci più di un minuto della vostra vita, che poi mi sentirei in colpa per averlo segnalato.
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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