Benvenuti.
Qui si parla di miti, simboli,
storia e metastoria,
mondi vecchi e mondi nuovi,
e di cospirazioni
che attraversano i secoli.
Qui si scruta l'abisso,
e non si abbandona mai
la fiaccola.
Il Vecchio della Montagna si destò: mirò il piano e la febbre del piano, percorse cogli occhi torri e pinnacoli, tracciò sulla terra secca uno strano segno, e così parlò nella notte: come in una falsa notte una falsa tregua, così in questa lunga agonia secolare i costruttori di torri fanno nidi al vento della loro stoltezza: ma a ogni fiato di nuova tormenta precipitano le torri. O costruttori di torri, precipitano le torri. Da secoli tessete l’inganno, il vostro inganno, o costruttori di torri; e i secoli vi divorano; in fondo ai secoli invero, nell’invisibile deserto che corre parallelo alla vostra strada corrotta e titubante, sta l’eternità, costruttori di torri, o costruttori di torri.
O costruttori di torri, correte allo sfacelo con ali sempre più rapide, con orgoglio sempre più teso: la fossa deve essere colmata. Quindi, o costruttori di torri, cogliete tutti i lauri delle vostre conquiste: voi che siete riusciti a far girare la terra girando voi stessi, riuscite a fermare i cieli fermandovi voi stessi.
Ed è a questo punto, o costruttori di torri, che il vostro gioco sarà finito: e tutti i ninnoli di metallo che avete cosi laboriosamente elevati accanto ai vostri pensieri saranno l’ultima corona della vostra ultima vigilia di guerra. Dell’ultima vostra guerra profana, schiavi e figli di schiavi.
Guido De Giorgio, Crollano le torri, “La Torre”, 1930.
“Abbiamo prestato molto danaro agli Stati Uniti. Certamente siamo preoccupati per la sicurezza dei nostri investimenti”
“Per essere franco, io sono un po’ preoccupato. E’ per questo che io vorrei di nuovo invitare (..) gli Stati Uniti a rispettare la loro parola e i loro impegni a garantire la sicurezza degli investimenti cinesi” Wen Jiabao, premier cinese
Le parole del primo ministro cinese sono state riprese con grande attenzione dai media americani, ed effettivamente coloro che comprendono le sfumature del linguaggio diplomatico non potranno non cogliere l’importanza di questa dichiarazione.
Dalle nostre parti invece la notizia è passata in sordina, ripresa esclusivamente da qualche agenzia e qualche attento blogger.
Wen Jiabao esprime dubbi sulla reale capacità degli Stati Uniti di far fronte ai propri debiti, una posizione nemmeno lontanamente immaginabile solo un anno fa.
Nell’ultimo decennio la Cina ha svolto un ruolo essenziale nel sostenere l’economia americana, comprando titoli di debito statunitense e prestando enormi capitali agli americani, soldi con i quali gli americani stessi compravano le merci prodotte dai cinesi.
Una delle meraviglie economiche elaborate dalle menti creative dei leaders del XXI secolo. Così il governo cinese è interessato in prima persona alle sorti della declinante America: la bancarotta degli Stati Uniti significherebbe infatti per la Cina ritrovarsi con una massa di dollari e titoli di stato americani che non valgono più nulla, con centinaia di miliardi di crediti non più esigibili.
Per questo motivo dalla Cina si osservava con una certa apprensione l’evolversi della situazione nell’oltreoceano, senza mai alzare la voce. Ora che la situazione pare definitivamente compromessa, ed un default americano è prossimo, i cinesi alzano un po’ i toni, consapevoli di avere il coltello dalla parte del manico. Fino a quando le onde della crisi non avranno travolto tutti indistintamente, debitori e creditori.
Non esiste la teoria dell’evoluzione, ma solo una lista di creature a cui Chuck Norris permette di vivere.
Confesso che la prima immagine che mi si è materializzata nella mente è quella di un Chuck Norris che alla guida di cento mila texani sbaraglia l’esercito federale a suon di calci rotanti, dopodichè dichiara l’indipendenza del Texas.
Fatto sta che il celebre Norris ha recentemente dichiarato che sarebbe disposto a candidarsi come Presidente del Texas.
Non governatore, la massima carica che si può ricoprire a capo di uno stato dell’unione, ma proprio presidente, titolo che presuppone l’indipendenza dello stato guidato.
Lo stato del Texas d’altra parte ha una lunga tradizione per quanto riguarda le tendenze autonomiste, dai tempi del generale Sam Houston, che sconfisse i messicani ad Alamo, fino a Richard McLaren, che barricato nel suo ranch nel 1997 proclamò la costituzione della Repubblica Indipendente del Texas, prima di arrendersi ad un esercito di rangers.
Da Sam Houston a Richard McLaren, fino a Chuck Norris.
Per dimostrare che non scherza, Norris nell’articolo scritto per il World net daily cita la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, in cui viene espressamente sentenziato che
ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo, che ponga le sue fondamenta su tali principi e organizzi i suoi poteri nella forma che al popolo sembri più probabile possa apportare Sicurezza e Felicità.
La Prudenza, anzi, imporrà che i Governi fondati da lungo tempo non andrebbero cambiati per motivi futili e transitori; e di conseguenza ogni esperienza ha dimostrato che l’umanità è più disposta a soffrire, finché i mali sono sopportabili, che a cercare giustizia abolendo le forme alle quali sono abituati.
Ma quando una lunga serie di abusi e di usurpazioni, che perseguono invariabilmente lo stesso obiettivo, evince il disegno di ridurre il popolo a sottomettersi a un dispotismo assoluto, è il loro diritto, è il loro dovere, rovesciare tale governo e affidare la loro sicurezza futura a dei nuovi Guardiani
I politicanti di stanza a Washington sono avvisati.
La notizia della eventuale candidatura di Norris potrebbe apparire in sé pittoresca, se non fosse che stiamo parlando di una nazione nella quale Arnold Schwarzenegger svolge la mansione di governatore di uno stato che per prodotto interno lordo si può paragonare ai maggiori stati europei.
Anche l’ipotesi di un Texas indipendente potrebbe mostrarsi oggi meno fantasiosa di quanto poteva apparire solo un anno fa, dal momento che, nel bel mezzo della peggiore crisi economica e sociale degli ultimi 50 anni, negli Stati Uniti sono sempre più numerose le voci che esprimono il proprio disappunto nei confronti della gestione centrale di Washington. Chissà se le previsioni del professor Panarin riguardanti la disgregazione degli Usa si avvereranno anche grazie ai calci rotanti di Chuck Norris.
Guarda là come brilla nella tempesta
quella grande stella gialla nel cielo blu
del Grande Texas State!
Ihe, ihe, ihei!
combatteremo contro gli Usa!
Ehi, ihe, ihe, ihei!
«Vittoria o morte» per il Texas State!
Chiunque tu sia
infedele,
idolatra o pagano,
vieni.
La nostra casa non è un luogo
di disperazione.
Anche se hai violato cento volte
un giuramento,
vieni lo stesso.
May the road rise
to meet you.
May the wind be always
at your back.
May the sun shine warm
upon your face.
And rains fall soft
upon your fields.
And until we meet again,
May God hold you
in the hollow of His hand.
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